Testo a cura di Davide Cattaneo

Tenerife Athletic Stadium
Testo a cura di Davide Cattaneo

Luogo: Tincer. Santa Cruz de Tenerife
Committenza: Cabildo Insular de Tenerife - Ayuntamiento de Santa Cruz de Tenerife
Progettista: AMP arquitectos, S.L.: Felipe Artengo Rufino - José Mª Rodríguez Pastrana Malagón - Mariola Merino Martín (PROJECT MANAGEMENT)
Project Team: Competition: Claudia Colmar, Mathias Fuchs, Rafaél Hernández, Adán Ramos, Mónica Rodríguez, Andrés Pedreño. Project development: Lucila Urda, Dario Assante, Isabel Camacho, Mariola Merino, Verónica Rochina. Construction development: Sebastian Multerer, Till Kamp, Thomas Francisco Schmid, Verónica Rochina, Mariola Merino
Collaboratori: Fernando Martín Menis
Progetto strutture: Fhecor Ingenieros Consultores, Juan José Gallardo
Impresa di costruzione: Dragados, Obras y Proyectos
Superficie costruita: 36.000 m²
Volume costruito: 39.744 m³
Costo complessivo: 19.540.000 euro
Fotografie: Hisao Suzuki and AMP Arquitectos

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Il sito

Le Canarie sono una terra ricca di contrasti e differenze, con un suolo caratterizzato da frequenti asperità e cavità, da differenze orografiche rilevanti e generate dalle violente eruzioni vulcaniche. La formazione assai turbolenta delle Isole Canarie ha portato alla condizione attuale del terreno con la presenza di rocce, rilievi e crateri, con la commistione e l'alternanza di zone desertiche ed aree dalla vegetazione rigogliosa. In questo contesto e come da consuetudine, lo studio AMP Arquitectos è intervenuto sul sito tenendo conto delle condizioni peculiari del luogo, analizzando originalità e potenzialità dello spazio, tipologia e caratteristiche del terreno, nell'ottica di una completa integrazione tra natura e manufatto architettonico. Per lo studio spagnolo, infatti, saper interpretare identità e bellezza del sito vuol dire di fatto conoscerne l'essenza ed essere perciò in grado di definire i principi generativi e costruttivi dell'architettura che vi si insedierà. Il riferimento al genius loci diventa nel progetto una sottile e suggestiva metafora: le tracce sensibili di questo ambiente unico diventano rimandi espliciti nella forma e nella struttura degli edifici, direttamente connessi con il paesaggio.

Un progetto urbano

Il percorso progettuale che ha portato alla realizzazione del complesso sportivo si è sviluppato seguendo precise linee guida che ne hanno determinato l'evoluzione sin dalle scelte strategiche iniziali. I progettisti hanno lavorato sul corretto inserimento dello stadio all'interno di un tessuto urbano solo in parte definito: una periferia apparentemente senza identità chiamata a confrontarsi con i volumi non convenzionali e con la scala monumentale propria delle infrastrutture pubbliche. Si è trattato di un vero e proprio intervento a scala urbana. Era necessario realizzare un manufatto che non si imponesse come un oggetto estraneo, ma che diventasse esso stesso elemento di connessione, contribuendo all'integrazione nel tessuto urbano. Un dialogo con la città che prende avvio dalla collocazione dello stadio che determina una grande piazza coperta d'ingresso.
Il richiamo ai caratteri e all'identità del suolo accidentato delle isole è, come già evidenziato, del tutto evidente. Lo stadio esce dal suolo come un grosso cratere, come un organismo vivente che determina la propria forma quasi per la deposizione e accumulazione del materiale di scavo. E' un nuovo fulcro urbano, un elemento che non si inserisce passivamente nello spazio ma lo genera.
Le condizioni topografiche del sito e la pendenza del terreno, hanno determinato la scelta di una tipologia di costruzione che richiamasse i grandi spazi pubblici dell'architettura classica greca e romana destinati alle manifestazioni sportive o teatrali. Così la simbiosi tra paesaggio e architettura, è pressoché totale e viene espressa compiutamente nella forma delle tribune, vera e propria ridefinizione geometrica del pendio naturale su cui poggia il complesso. Naturale e artificiale si confondono, il limite che li separa on è così netto. La topografia del sito viene impiegata come elemento compositivo del progetto. La pendenza ed la relativa differenza altimetrica  viene valorizzata e utilizzata per definire la forma delle tribune principali, mentre le gradinate del resto dello stadio vengono integrate in una sorta di argine che delimita e protegge la pista di atletica. Un terrapieno resistente, un guscio protettivo che ripara il prezioso anello sul quale si svolge l'evento sportivo.

Lo stadio, le gradinate, la pista

Alle esigenze urbanistico-formali si associano inevitabilmente alcune necessarie prerogative funzionali come la ricerca del miglior orientamento (N - NO) per la pista di atletica, o la corretta definizione del campo visivo per gli spettatori.
Le otto corsie definiscono una pista che può ospitare i principali eventi sportivi a livello olimpico.
Le tribune principali sono progettate per ospitare 4000 spettatori (altre 2000 possono trovare posto sulle altre strutture intorno alla pista), e sono completate da una caffetteria, dai servizi igienici, da una biblioteca, una sala stampa e la zona amministrativa. La struttura dispone anche di una palestra, di una pista per il riscaldamento, di spogliatoi e di alcuni appartamenti in grado di ospitare fino a cinquanta atleti.
La parte sottostante della gradinata principale è stata utilizzata per ospitare la pista di allenamento, l'Elite Performance Center. La pendenza e le caratteristiche della struttura generano infatti uno spazio coperto che si sviluppa longitudinalmente e sfrutta le differenze di quota per differenziare gli spazi. Una lineare rete di servizi e spogliatoi separa il campo di atletica dall'EPC e può per questo essere utilizzata in alternativa da entrambi i lati. Un blocco di servizi e di una piccola mensa con accesso indipendente sono collocate invece nella sezione al livello superiore.
Sono previsti quattro ingressi allo stadio tipologia differente: il principale per l'ingresso del pubblico, un secondo riservato all'ingresso degli atleti, uno per l'ingresso della maratona o di eventi esterni, e infine un ultimo di servizio. 

Struttura e materiali impiegati

La struttura delle tribune è la componente caratterizzante del progetto sia per l'espressione formale, sia per la duplice valenza che gli viene assegnata: oltre alla caratteristica funzionale di sostegno delle gradinate, diventa a sua volta generatrice di uno spazio, di un ambiente complementare ma indispensabile nella lettura globale del complesso come l'Elitè Performance Centre. Il cemento, la pietra artificiale per eccellenza, è il materiale che incarna perfettamente il passaggio dalla natura al manufatto artificiale. Nella struttura dello stadio questo aspetto si traduce in costole e portici le cui forme e proporzioni sembrano sfidare le comuni leggi della statica. La forma delle travi e la tipologia complessiva della struttura consentono di contenere le dimensioni e la sezione degli elementi per disegnare figure eleganti e geometriche.
L'importanza dei singoli elementi e del manufatto nella sua complessità si traduce quindi in grandi gesti formali che sottolineano in ogni momento la portata assoluta dell'edificio. L'attenzione è sempre posta sulla duplice e contemporanea lettura del tutto e delle singole parti che lo compongono. La sintesi tra architettura e struttura, tra costruzione e topografia, è espressa nella sorprendente sequenza di questi elementi che sostengono il tetto e le terrazze confrontandosi allo stesso tempo con il declivio naturale.
La prevalenza dei gesti formali non impedisce una corretta gestione delle caratteristiche funzionali degli spazi, in particolare per quanto riguarda controllo delle condizioni generali di calore e di umidità delle parti coperte della costruzione. Una serie di lucernari fornisce l'illuminazione a tutta la parte sottostante le tribune e consente di accumulare sacche di aria fresca che contribuiscono ad aumentare la differenza di temperatura tra le terrazze e la copertura; è proprio tale differenza a garantire un costante ventilazione ed un naturale ricircolo d'aria. Le operazioni di scavo e di realizzazione del manufatto si compensano a livello energetico e di utilizzo delle risorse grazie all'impiego del materiale di scavo utilizzato per la realizzazione degli argini-tribuna del nuovo complesso sportivo, previa necessaria trasformazione in loco. Queste attenzioni generano un processo virtuoso che rende l'operazione sostenibile e a basso impatto ambientale, nonostante le considerevoli dimensioni dell'intervento.