workshop – Un Workshop sulla relazione tra uomini e terra promosso dal Museo d'Arte Paolo Pini di Milano e Studio LAND.

In occasione del Salone del Mobile di quest'anno MAPP - Museo d'Arte Paolo Pini di Milano e Studio LAND hanno promosso il workshop Think Green, progetto, interpretato come metodo di relazione tra gli uomini e la terra, nato da una proposta di Fortunato D'Amico e Alessandra Coppa per l'attivazione di un laboratorio sperimentale a cui hanno partecipato Andreas Kipar e Leonardo Oprandi per lo studio LAND, Mauricio Cardenas, Marica Moro, Enza Baccei, Roberto Canella, Francesco Fregapane, Teresa Melorio, Umberto Nannelli, Enrica Ricci Ravizza, Franco Scacchi per MAPP (sponsorizzazione tecnica di Gobbetto).

Attraverso una pratica ormai da anni consolidata presso le Botteghe d'Arte (laboratori di arteterapia accreditati presso l'Ospedale Niguarda), secondo cui diversi professionisti giungono al MAPP per realizzare progetti "a quattro mani" con gli utenti artisti che lo frequentano, i partecipanti al gruppo di lavoro Think Green hanno ideato una serie installazioni. Tutte realizzate con il semplice gesto del "coltivare": idee, testimonianze ma anche materiali naturali raccolti all'interno del parco dell'ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini.

Il progetto si inserisce nella ricerca che da anni il MAPP promuove sulla funzione dell'arte come strumento di cura per dare forma e voce ai vissuti, rappresentare e ricostruire il mondo interiore e favorire la voglia e la capacità di comunicare e di scambiare esperienze significative.

Le installazioni, ambientate in serre appositamente progettate dall'architetto Mauricio Cardenas con Beppe Ortile e costruite grazie all'aiuto degli studenti del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano - Polo di Lecco e della Domus Academy, sono state presentate presso lo Studio LAND.

L'incontro tra gli utenti-artisti del MAPP e i professionisti impegnati nella costruzione della città e del paesaggio contemporaneo è stata l'occasione per riaffermare il valore del progetto quale  strumento reale del cambiamento, in contrasto con una lettura puramente edonistica, civettuola, modaiola del design.