eventi – Presso lo spazio FMG per l'Architettura, Luca Molinari ha curato una mostra che porta in Italia quattro tra i migliori studi d'architettura del continente africano.

Durante la settimana del design milanese, la città apre le porte a culture diverse creando un vero e proprio intreccio di esperienze e stili di vita. Presso lo Spazio FMG per l'Architettura, in via Bergognone 27, è stata allestita una mostra davvero particolare e unica, proprio nell'anno in cui Cape Town è nominata World Design Capital: si chiama "Togheter. Le nuove comunità in Africa" e ospita per la prima volta in Italia la visione di quattro tra i migliori studi del continente africano. Dall'8 al 28 aprile l'esposizione, curata da Luca Molinari, ospiterà diverse installazioni video sviluppate da Noero Architects, Wolff Architects, Asa Studio e Nlé. La mostra vuole stimolare una riflessione sul tema dell'evoluzione dello scenario urbano etico e sostenibile, in compagnia di quattro studi accomunati da un impegno umano, civile e professionale portatore di cambiamento all'interno delle logiche locali e globali delle comunità urbane.

"È proprio dai paesi in via di sviluppo e dalle loro esperienze riferite al rapido processo di urbanizzazione e globalizzazione che arriveranno quelle risposte e quelle soluzioni che l'occidente ricerca con tanto fermento per gestire i territori urbani in chiave di sostenibilità sociale e ambientale - ha affermato Luca Molinari, curatore della mostra -. L'Africa, la cui realtà dal punto di vista dell’architettura contemporanea è ancora poco nota, oggi esprime grandi eccellenze nel campo della ricerca e del progetto. La mostra Together. Le nuove comunità in Africa vuole porre in evidenza una realtà dove il progetto urbano, essendo vissuto e interpretato attraverso un peculiare "senso della comunità", conduce a preziose intuizioni, innovazioni e sperimentazioni che possono fare la differenza nella soluzione delle grandi problematiche che l’urbanizzazione occidentale oggi si trova ad affrontare".

Lo studio Noero Architects, fondato a Johannesburg nel 1984 da Jo Noero, ha progettato e costruito oltre 200 edifici, esponendo al Moma e alle Biennali di San Paolo e Singapore. Per questa occasione ha sviluppato il "Red Location Cultural Precinct" e lo espone attraverso un video dalle atmosfere rarefatte. 
Wolff Architects, lo studio fondato da Heinrich Wolff con la moglie Ilze nel 2012, partecipa alla mostra con un'installazione video che documenta la vita all'interno di due scuole di Cape Town, precisamente la Inkwekwezi Secondary School e la Usasazo Secondary School, portando alla luce i diversi aspetti del vivere in uno spazio collettivo.
Asa Architects (acronimo di Active Social Architecture), fondato dalla spagnola Nerea Amorós Elorduy e dall'italiano Tomà Berlanda, ha come obiettivo l'utilizzo dell'architettura per rafforzare le comunità e migliorare il contesto edilizio in Rwanda; per l'esposizione milanese, lo studio racconta l'approccio alla sostenibilità in generale, scendendo poi nella particolare condizione della popolazione rwandese.
Infine, lo studio nigeriano Nlé Architects, fondato nel 2010 da Kunlé Adeyemi, si distingue per lo sviluppo di nuove architetture nelle città dei Paesi in via di sviluppo, facendo leva su carattere fisico, umano, culturale ed economico dei progetti. A Milano espone un video documentario relativo a un progetto di architettura pubblica e sociale, la Makoko Floating School.

Come affermato da Kunlé Adeymi, "Se la Silicon Valley rappresenta la casa delle nuove tecnologie, sono proprio le metropoli delle aree in via di sviluppo che porteranno nuove soluzioni in tema di sostenibilità e responsabilità sociale al resto del mondo".

Appuntamento
Together. Le nuove comunità in Africa
dall'8 al 13 aprile (ore 10.00-20.00)
dal 14 al 28 aprile (ore 15.00-18.00)
Spazio FMG per l'Architettura
via Bergognone, 27
Milano

www.spaziofmg.com