Uneternal City. Trent'anni da 'Roma interrotta'

Uneternal City. Trent'anni da 'Roma interrotta'

Uneternal City è una particolare sezione dedicata alla città di Roma. A trent'anni da Roma interrotta, Aaron Betsky ha chiesto a dodici studi di progettazione italiani ed internazionali di immaginare nuovamente la città di Roma.

I progetti di Uneternal City si propongono di verificare il tema generale sotteso all'intera Biennale applicandolo al territorio metropolitano: che cosa è l'urbanistica oggi? Come si trasforma e come si può trasformare la città contemporanea? Ma soprattutto: da cosa dipende la qualità della vita dei suoi abitanti? Da cosa dipende la qualità degli spazi pubblici? La qualità dei luoghi di incontro? In sintesi, cosa può rendere le nostre città più vivibili e attraenti?

La mostra intende dunque verificare nuovi strumenti per la trasformazione della città contemporanea; alla ricerca di una urbanistica differente che non parta da una astratta pianificazione a tavolino; ma sia in grado di crescere e si svilupparsi come un virus benevole, deformando ciò che già esiste, in modo imprevedibile; una urbanistica capace di nutrirsi della vita e della energia presente nella stessa urbanità.

I progetti interrogheranno la realtà della città di Roma; non saranno necessariamente progetti reali. Lavoreranno prevalentemente in aree periferiche, nello spazio territoriale dai contorni non ben definiti tra città e paesaggio; lontano dal centro storico, cosiddetto eterno. Territori senza forma, terre di mezzo: luoghi dove quartieri abusivi si alternano a vuoti urbani; residui di paesaggio naturale interrompono densi tessuti fisici e umani: lì dove le relazioni sociali e spaziali sono insolite, indefinibili o semplicemente difficili da inquadrare.

I progetti coglieranno il carattere confuso e vitale di queste aree non per negarlo, ma per cercare di renderlo esplicito e consapevole. In questo senso Uneternal City si pone in alterità rispetto al suo antecedente storico: se i progetti redatti nel 1978 in occasione della mostra Roma interrotta si concentravano sul problema del disegno della città storica proponendo visioni urbane utopiche ed elitarie a partire dalla forma della città settecentesca, Uneternal City, partendo dagli stessi presupposti, propone una interpretazione affatto diversa; non più legata alla fissità della città costruita, ma profondamente interessata alla trasformazione della città contemporanea e al suo rapporto con la storia e la memoria.

Che cosa sta succedendo alla Città Eterna? All'interno di questo scenario ogni studio di progettazione ha scelto un'area o un tema da affrontare; nessun progetto propone visioni globali o totalizzanti, piuttosto operazioni progettuali contagiose e dilaganti, che percorrano strade non ancora battute, che sfruttino e rappresentino nuovi spazi e tessuti urbani. L'immagine che vuole emergere è quella di una Roma del futuro, dove gli architetti aprono nuovi punti di osservazione sul paesaggio, modificando la realtà con la propria idea e la propria visione, spesso critica, a volte incantata.

La partecipazione all'iniziativa sarà inoltre estesa a personalità dell'ambiente cinematografico, sociologico e della letteratura, alla ricerca di altre forti sensibilità che estendano la prospettiva della ricerca.

Progetti a cura di (in ordine alfabetico) BIG - Bjarke Ingels Group (Copenhagen), Centola&Associati (Salerno - Roma), Clark Stevens-New West Land (Topanga, California), Delogu Associati (Roma), Giammetta&Giammetta (Roma), Koning Eizenberg Architecture (Santa Monica, California), Labics (Roma), MAD (Pechino - Tokyo), n!studio (Roma), Nemesi (Roma), t-studio (Roma), West 8 (Rotterdam - Brussel).