Venusio Shopping Center  
Progettista: Mauro Saito
Collaboratori: M. Pagano, R. Sarcinelli, E. Garbin
Consulente: Antonio Met
Committente: Fincomer Srl
Datazione progettazione: 1997-98
Datazione realizzazione: 1998-99
Strutture: Vincenzo Creanza, Vito Mongelli
Superficie: 31.750 mq
Superficie coperta: 11.097 mq
Volume: 66.600 mc
Direzione lavori: Antonio di Giulio
 
Le immagini che hanno ispirato il nuovo progetto di Mauro Saito si alternano ordinatamente lungo l'impianto a croce del centro commerciale di Venusio, vicino Matera. Esse sono la cava, l'albero, le torri e i muri di cinta delle masserie fortificate. Nonostante l'uso di materiali moderni e freddi come l'acciaio e il calcestruzzo a vista, Saito non rinuncia all'esigenza connotativa dell'architettura, al dialogo col territorio compiuto attraverso l'evocazione dei segni e delle forme che maggiormente lo caratterizzano. Infatti, il profilo frastagliato dei muri, che delimitano la piazza dell'ipermercato, non sono tanto un omaggio a certa architettura decostruzionista americana, quanto un segno significativo che rimanda alle cave di tufo presenti nei territori limitrofi; così come l'uso originale dei pannelli prefabbricati in calcestruzzo ricordano, nella tessitura che vanno a comporre, la pelle delle antiche fortificazioni di cui è ricco l'ambiente materese.
Questo proposito connotativo lo troviamo espresso, con pari intensità, sia nella dimensione urbana che nel dettaglio architettonico e costruttivo del progetto. Nel primo caso, l'impostazione dell'intero complesso su una maglia ortogonale e la necessità di affidargli 'il ruolo di luogo d'ingresso alla città di Matera' (dalla relazione di progetto), esprimono abbastanza bene il carattere di radicamento nell'area d'intervento. Tale aspetto è poi rafforzato dalla compattezza delle architetture, ottenuta mediante l'impiego di un espediente costruttivo, quale la sezione trapezoidale dei pannelli di rivestimento in cls, che 'abbassa l'edificio e lo ancora al suolo' (dalla relazione di progetto).
Il chiaro orientamento dell'impianto progettuale, impostato longitudinalmente sulla direttrice che porta a Matera e trasversalmente sull'asse di borgo Venusio, fissano il luogo mediante una sorta di promenade visiva d'accesso alla città, scandita in rapida successione da quattro elementi urbani: la torre, la galleria, la piazza e la porta (quest'ultima, ancora in fase di realizzazione, ospiterà il corpo dei negozi e delimiterà, sul lato prospiciente l'ipermercato, lo spazio cavo della piazza). Il borgo, invece, meno importante ma più prossimo all'area, è servito dal decumano che si evidenzia nel ponte, in via di realizzazione, e nell'orientamento ad esso parallelo della galleria. A quest'ultima e alle coperture degli edifici minori del complesso è in particolar modo indirizzata l'attenzione di questo numero della rivista dedicato all'acciaio. Saito, avendo dotato il progetto di un forte potenziale espressivo, che manifesta nella plasticità delle soluzioni formali e nel richiamo ad antiche modalità di tracciamento del territorio il bisogno di aderenza al suolo, piega anche le qualità dell'acciaio a tale scopo. Lo scatto in altezza delle strutture metalliche è continuamente disatteso dal gioco molteplice delle doppie volte e dalla drammatica ramificazione ad albero dei pilastri. Sarebbe ingiusto sostenere che il materiale, in questi casi, venga impiegato in modo improprio; piuttosto il suo utilizzo è ricondotto ogni volta ad una ricerca formale coerente, che trova nella tesa orizzontalità dell'insieme e negli scatti contenuti entro quest'astratta linea di confine (interrotta soltanto dall'improvvisa verticalità della torre delle insegne), la corretta interpretazione del basso paesaggio collinare circostante.
L'ingresso all'ipermercato, costituito da un blocco a forma rettangolare e dalla galleria di distribuzione a doppia altezza, è ubicato su un lato della piazza e presenta, emergendo tra i bastioni in cemento, una doppia volta rovesciata fissata al pilastro tramite un complesso gioco di tiranti. In corrispondenza degli ancoraggi, i manicotti saldati con fazzoletti di rinforzo alle piastra di raccordo, assicurano stabilità alla struttura e compensano gli sforzi di taglio particolarmente intensi nei punti di fissaggio.
Lo spazio interno della galleria è caratterizzato da un unico filare di pilastri ad albero, con nucleo in cemento armato rivestito in lamiera d'acciaio, collocato in posizione asimmetrica rispetto all'asse di mezzeria. Il fascio di ramificazioni tubolari si innesta sul pilastro mediante l'ancoraggio di profonde barre filettate imbullonate alla piastra di appoggio.
La struttura orizzontale, costituita da una maglia di travi a 'C', presenta, nei nodi di giunzione con il sistema reticolare, un attacco rigido con piastre imbullonate. Il sistema a doppia volta, che ritorna come un Leitmotiv in tutto il complesso architettonico, giunge alla sua definitiva versione solo al termine di un iter progettuale durato complessivamente quattordici mesi, nel corso dei quali sono state elaborate tre stesure. Nei primi disegni preparatori, presentati già nel 1996 (la realizzazione avviene tra il 1998 e il 1999) alla VI mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia, constatiamo il graduale passaggio da una copertura piana a quella voltata con profilo parabolico. Lo sdoppiamento della struttura, intervenuto in un secondo tempo, ha evidentemente assicurato un incurvamento più circolare e la chiusura a guscio della calotta. La cura nel design delle coperture non è casuale, infatti l'insediamento degli edifici a una quota inferiore rispetto al livello stradale, ne privilegia la vista dall'alto. Ai rivestimenti in lamiere di alluminio delle strutture metalliche si alternano le coperture in PVC e ghiaia di fiume degli edi­fici in calcestruzzo. L'ordine dell'impianto appare poi, in virtù della sua posizione ribassata, come una mappa di orientamento del territorio.
Con l'ultimazione dei lavori il progetto, ad oggi mancante dell'ala a sud verso Matera e del ponte di collegamento sul torrente Gravina, rivelerà chiaramente l'implicito programma morfologico, ispirato ad una rivisitazione del luogo attraverso le figure della memoria.

Estratto da Materia n° 33 settembre/dicembre 2000, pag 38-48

pensilina d'ingresso sezione pianta piano terra planimetria generale