approfondimento – A fine settimana sarà aperto ufficialmente il cantiere per le opere dell'Expo del 2015, quando manca poco meno della metà del tempo utile per la sua realizzazione.

Mentre sulla carta gli incontri e i meeting in città continueranno a coinvolgere le istituzioni cittadine e straniere, dall'altra parte di Milano, in una zona periferica, entro la fine della settimana sarà aperto ufficialmente il cantiere di Expo 2015. Le ruspe e gli operai - peraltro già presenti per la messa in sicurezza della zona - inizieranno a predisporre gli scavi che dovranno trasformarsi nei prossimi 4 anni, nell'evento mondiale che per un anno attirerà milioni di visitatori da ogni parte del mondo. Un "cantiere all'italiana" che è partito sotto i peggiori auspici e che ha visto buttare all'aria più della metà del tempo concesso per la sua creazione - esattamente 1.306 giorni - in lungaggini burocratiche e un generale perseguimento di interessi tutt'altro che architettonici.

"Il miglior modo di prepararci a ospitare i mondi che verranno a Milano è valorizzare quelli che già vivono in questa città: le cascine, le scuole, le biblioteche, gli spazi di lavoro devono diventare le nostre energie per vincere la sfida di Expo 2015". Queste le parole che "sventolano" sul portale web fuoriexpo.org, aperto in occasione dell'evento "Milano chiama Mondo", svoltosi ieri sera ed aperto ai rappresentanti delle comunità straniere presenti all'interno della città. Si apriranno oggi invece i lavori coordinati dall'oncologo Umberto Veronesi e dal filosofo Giovanni Reale, per la stesura della "Carta 2015": un documento che approfondirà le dinamiche e le problematiche legate all'alimentazione e questa sera ci sarà un incontro tra le istituzioni, nello specifico Roberto Formigoni e Giuliano Pisapia - i due commissari di Expo2015, incontreranno i vertici Bie e quelli della società legata all'evento a Cernobbio.