Villa Loredan

AFRA E TOBIA SCARPA, VILLA LOREDAN, TREVISO

Il frammento architettonico presentato dagli architetti Afra e Tobia Scarpa riproduce una porzione del frontone del nuovo corpo di Villa Loredan, Sede del gruppo Benetton. Il modello, realizzato dal Laboratorio Morseletto, utilizza la Pietra Grigia di Vicenza in elementi a massello di vari spessori lavorati al tornio. Il sistema di ancoraggio degli elementi, appositamente studiato, consiste in un sistema lineare ottenuto annegando dei profili Halfen nel cemento ai quali sono fissati delle piastre a sostegno delle parti basse, mentre le parti maggiormente sporgenti sono ancorate agli Halfen con un sistema di piastre e contropiastre. Tutti gli elementi si presentano sulla costa inferiore con un ribasso atto a nascondere il sistema di ancoraggio.
La progettazione è stata segnata da un lungo iter per la presenza di vincoli ambientali e monumentali. Nel cortile di un'importante villa settecentesca si è pensato ad una grande struttura ipogea, dove ospitare la sede funzionale e rappresentativa della ditta. È uno spazio colonnato di 4000 mq che prende luce da due anfiteatri scavati nel terreno, mentre all'interno del cortile - dove dapprima si era pensato di avere un ulteriore nastro di luce accentuando la pendenza del prato - è stato realizzato un terzo anfiteatro, con un ponte
in asse con la villa.
La scelta della pietra di Vicenza, utilizzata per tutti i rivestimenti di pareti e pilastri dell'ipogeo va collocata nel solco della tradizione veneta e mira a dare unità fra la parte esistente e quella di nuova realizzazione. Le colonne sono finite a superficie rigata a macchina e formate da un'anima di acciaio con 16 conci ancorati per formare rocchi sovrapposti a base poligonale irregolare.
I controsoffitti sono pannelli metallici di serie, rifiniti con una spalmatura di polvere di pietra nei suoi tre colori tipici, e forati secondo un disegno che rispecchia quello del pavimento.
I grandi cornicioni lapidei dell'ipogeo sono in massello dello spessore di 40 cm; la vetrata, con serramento di bronzo e acciaio massiccio, muta la trasparenza a seconda del punto di osservazione.

Tratto da "Facciate di pietra", supplemento di AREA n. 51, Federico Motta Editore