A partire dalla fine dell'800 i primi insediamenti industriali e i tracciati delle linee ferroviarie trasformano il paesaggio rurale dell'est Milano. Tipologie, colori e materiali degli edifici, propri delle architetture milanesi degli anni '30 e '50-'60, descrivono una nuova realtà ritmicamente regolare, oggi fortemente radicata nel tessuto metropolitano. Così l'analisi urbana individua l'area di via Amadeo 57 come sede della realizzazione del nuovo centro Virgin Active come un anello di giunzione tra il nucleo storico della città e la nuova espansione del'900.
Nella definizione della volumetria si è stato adottato un atteggiamento non mimetico, ma interpretativo delle valenze del luogo. L'edificio si sintetizza formalmente in due elementi: un oggetto materico appoggiato al suolo, che contiene e organizza al suo interno gli spazi per lo sport e il wellness, sovrastato da una torre, elemento di continuità con la città; due elementi che non si chiudono su se stessi, ma dialogano con il tessuto urbano circostante. Il progetto prevede la costruzione di due piani interrati e un corpo di fabbrica longitudinale di tre piani fuori terra, in cui lo spazio, aperto e continuo, è organizzato mediante partizioni, in funzione delle diverse attività da accogliere. L'ingresso del club è situato a piano terra, sul fronte stradale, con il locale a doppia altezza della reception. Un sistema di scale distribuisce ai piani superiori: area piscina e wellness al primo piano; sala attrezzi e attività di gruppo al secondo piano, con affaccio sul piano vasca protetto da una vetrata continua.
A eccezione della zona di ingresso e dei "locali di coda" dell'edificio, che si affacciano sul verde degli orti paralleli al rilevato ferroviario, la luce naturale diretta è di tipo zenitale e penetra nelle zone interne attraverso diverse tipologie di lucernari in copertura. Scelta questa determinata soprattutto dall'immediata vicinanza della linea ferroviaria: l'edificio si pone, infatti, come barriera acustica naturale per tutto il quartiere grazie anche all'innovativo sistema di facciata. I volumi sono caratterizzati esternamente dal mix di tre materiali: calcestruzzo, acciaio e legno. La torre e il corpo longitudinale presentano ordini sovrapposti e alternati di pannelli di calcestruzzo armato prefabbricato a elevate prestazioni di fonoassorbenza, dalla superficie scura e opaca. Il basamento, in contrasto con l'intero involucro, è realizzato con una lamiera grecata di acciaio inox lucido, con trattamento antifinger: gli elementi su strada, in prossimità dell'ingresso, sono microforati per evitare riflessi. Sugli altri prospetti, invece, il rivestimento riflette gli scorci circostanti, rendendo il complesso leggero e permeabile, quasi galleggiante. I volumi dei locali tecnici al piano di copertura, i cancelli degli accessi carrabili e le recinzioni sono caratterizzati da tavole di larice trattato in autoclave.
scheda progetto
luogo: Milano
cliente: T51 Immobilare Srl
progetto architettonico: Studio Festini Architetti: Sergio Festini, Mauro Festini, Gianluca Pezzani, Jessica Coen, Francesco Segre Reinach, Chiara Zanetti
impresa di costruzione: Trevisan Spa
progetto strutture: Studio PP8 (Milano) - Alfonso Corredor
progetto acustico: Studio Bacco (Torino) – Pierluigi Bacco
fotografie: Marco Introini
tempi di realizzazione: 2011-2012
superficie costruita mq: 5.800 mq
Progetto finiture interni: AArchitetti Associati studio associato Noorda Schiavon (Milano) - Costo: 13,2 milioni di euro
scheda studio
Studio: Studio Festini Architetti
Indirizzo: via Decembrio Pier Candido, 29
Città: Milano