Wienerberger Brick Award 2016

Il Wienerberger Brick Award, nato nel 2004, è un premio biennale di architettura assegnato ai più innovativi esempi di realizzazioni in laterizio. Nel 2016, Wienerberger presenta questo affermato riconoscimento internazionale per la settima volta, rivedendo leggermente le condizioni di partecipazione: quest'anno, infatti, per la prima volta gli architetti hanno potuto candidare i loro migliori progetti in laterizio direttamente online sul sito www.brickaward.com. Dopo aver ricevuto più di 600 progetti da 55 paesi differenti, la giuria composta da: Laura Andreini (Archea Associati, Italia), Johan Anrys (51N4E, Belgio), Matija Bevk (bevk perovic arhitekti, Slovenia) e Alfred Munkenbeck (Munkenbeck + Partners, Regno Unito) ha selezionato i 50 finalisti per il Wienerberger Brick Award 2016. Il Premio si articola in cinque categorie: Residenziale, Opere pubbliche, Riconversione (Re-Use), Riqualificazione urbana, Applicazioni innovative. I criteri di valutazione includono il design esterno innovativo e l'uso sapiente del laterizio come materiale, la funzionalità, la sostenibilità e l'efficienza energetica. Le possibili applicazioni spaziano dalla creazione di soluzioni con i classici blocchi in laterizio e mattoni faccia a vista all'uso creativo di pannelli per facciate, tegole e masselli per la pavimentazione. Particolare attenzione è inoltre rivolta al modo in cui l'edificio si fonde con l'ambiente circostante per la forma, l'estetica e la qualità generale dell'architettura. L'uso di prodotti di Wienerberger non è un condizione necessaria alla partecipazione.

I progetti italiani selezionati per l'edizione 2016 del concorso sono:
- la realizzazione del teatro di Danzica, Shakesperian Theatre Gdansk, in Polonia, a cura dell’architetto Renato Rizzi di Rovereto (TN);
- Vellore House progettata in India dallo Studio di Architettura Made in Earth;
- Brick house over an old stone barn dello Studio di Architettura Bricolo Falsarella Associati per la sezione ristrutturazioni;
- House G dell’architetto Lorenzo Guzzini.

La cerimonia ufficiale di premiazione dei Brick Award e la conferenza stampa, dove saranno annunciati i vincitori, si terrà il 19 maggio 2016 a Vienna unitamente a un simposio di architettura. Il montepremi è di 7.000 euro per il vincitore del Grand Prize (scelto tra i cinque vincitori di ogni categoria) e di 5.000 euro per i vincitori delle 5 categorie. La pubblicazione "Brick 2016" raccoglierà tutti i progetti selezionati e quelli premiati.

Shakespeare Theatre Gdansk_ © Matteo Piazza
Shakespeare Theatre Gdansk_ © Matteo Piazza

Shakesperian Theatre Gdansk, Danzica (Polonia) a cura dell'architetto Renato Rizzi di Rovereto (TN)
Inaugurato nel 2014, lo Shakesperian Theatre Gdansk di Danzica, realizzato dall'architetto di Rovereto (TN) Renato Rizzi, è il primo teatro al mondo con tetto apribile. Un progetto che è stato esposto anche alla Biennale di Venezia nel 2014. La sua architettura, compresa la scelta dei mattoni scuri per l'involucro esterno, è stata pensata per offrire spazi per lo svolgimento dell'attività scenica anche al di fuori dell'edificio stesso. Le nervature murarie esterne oltre a caratterizzare i volumi del teatro e mostrare il ritmo della struttura modulare interna, si rivelano necessarie per assorbire la forza che le "ali" aperte del tetto scaricano sulle murature sottostanti per contrastare la pressione dei venti settentrionali. Il mattone scuro è stato scelto per richiamare il colore dell'ombra della vicina cattedrale e per la sua funzione di assorbimento della luce, per creare un equilibrio tra l'esterno dell’edificio e lo spettro che illumina l'interno del teatro quando si apre il tetto.

Vellore House © Alessandro Turchi
Vellore House © Alessandro Turchi

Vellor House, Vellor (India) a cura dello Studio Made In Earth di Napoli
La Vellor House è invece una residenza per venti bambini sieropositivi orfani o abbandonati progettata per la località indiana Vellor dallo Studio Made In Earth di Napoli. L'edificio è composto da cinque volumi che formano due piccole corti interne e al centro, sotto una spessa copertura, lo spazio comune può essere completamente aperto su entrambe le corti. La costruzione è stata realizzata in mattoni tradizionali prodotti nella fornace ubicata a 500 m dal lotto. Tutti gli spazi rispondono alle esigenze climatiche locali in termini di orientamento e ventilazione naturale. Corti interne e stanze sono avvolte da un muro perimetrale la cui maglia di mattoni si dirada in alcuni punti a formare aperture per favorire illuminazione e ventilazione.

Brick house over an old stone barn- © Filippo Bricolo
Brick house over an old stone barn- © Filippo Bricolo

Brick house over an old stone barn, Sommacampagna (VR) a cura dello Studio di architettura Bricolo Falsarella Associati di Sommacampagna (VR)
Il progetto propone il riuso a fini abitativi di un vecchio fienile in pietra della settecentesca Villa Saccomani di Sommacampagna. Prima del nuovo intervento, nel corso del Novecento, il rustico aveva subito un incongruo ampliamento in cemento armato che aveva svilito il fascino architettonico del nucleo originale realizzato in sasso di fiume. Il primo passo dello studio Bricolo Falsarella Associati è stato perciò quello di eliminare le superfetazioni in cemento armato per mettere a nudo la costruzione originaria, per poi procedere in un secondo momento alla realizzazione di un nuovo ampliamento in mattoni con finitura faccia a vista. Per ovviare invece al contrasto cromatico creatosi tra il grigio delle pietre e il rossiccio del mattone, tutte le superfici sono state coperte con una scialbatura in calce color beige, mentre per ridurre il contrasto materico tra la superficie mossa del basamento rustico in sasso e la linearità della nuova sopraelevazione in laterizio, si è proceduto con una disposizione dei lati lunghi dei mattoni leggermente ruotata, apparentemente disordinata, a formare delle rientranze asimmetriche con leggeri angoli concavi e convessi.

House G_© Valeria Bellora
House G_© Valeria Bellora

House G, Como a cura dell'architetto Lorenzo Guzzini di Dizzasco (CO)
Il progetto della House G dell'architetto Lorenzo Guzzini di Dizzasco (CO) ha previsto invece la ristrutturazione di una villa abbandonata dal 1920, situata nel cuore di Como, attraverso la rielaborazione architettonica dei ricordi dei committenti, vissuti da sempre tra i borghi marchigiani costruiti prevalentemente in laterizio. Così Guzzini ha scelto di coniugare le due "anime" dell'edificio, quella litica e quella laterizia, conservando l'originale struttura perimetrale in pietra e realizzando delle nuove pareti divisorie in mattoni portanti pieni. La costruzione risulta così dominata dal bianco delle pietre e dei mattoni che si contrappongono ai pavimenti, porte e mobili realizzati in legno massello, illuminati dagli effetti di luce naturale creati dalla presenza di mattoni di cristallo nei muri divisori.