Testo a cura della redazione

AMPLIAMENTO MAGAZZINO MELINDA A SEGNO-TAIO (TN)
   Testo a cura della redazione

Committente: Co.Cea Melinda SpA
Impresa Costruttrice: I.R.E.S. Costruzioni srl
Luogo: Segno-Taio TN
Progettista generale: Studio Azzali  snc
Direzione lavori: Ing. Francesco Azzali
Progetto statico strutture in legno lamellare: Ing. Roberto Modena
Progettazione costruttiva strutture in legno lamellare: Günther Sullmann, Andrea Faccioli, Heinz Puntajer, Alexander Manzoni
Posa in opera strutture in legno lamellare: Zimmermänner Konsortial GmbH
Periodo di posa in opera: aprile - luglio 2006
Fotografo: Coccagna

Le strutture in legno lamellare caratterizzano fortemente l'aspetto dei cinque corpi principali oggetto dell'ampliamento, definendone in modo sostanziale sia la superficie di copertura, sia le pareti perimetrali. Non si pensi però che la scelta di utilizzare in modo così predominante il legno lamellare, abbia avuto origine da finalità puramente architettoniche.
La destinazione prettamente industriale dei volumi, con la conseguente richiesta di grandi spazi coperti senza ostacoli intermedi, e la loro ubicazione all'interno di uno spazio comunque in attività (l'ampliamento è avvenuto senza interruzione dell'attività generale del magazzino), hanno indirizzato le scelte progettuali verso una tipologia strutturale in grado di assicurare ampie luci libere, versatilità delle singole componenti, per integrarsi con le strutture adiacenti degli edifici esistenti, e soprattutto grande rapidità di esecuzione.
Il risultato sono oltre 7000 mq di superficie coperta e circa 2000 mq di pareti perimetrali, realizzati in meno di 12 settimane.
Per un'analisi più dettagliata delle strutture possiamo utilizzare la distinzione operata in fase progettuale, ove si è denominato: corpo A la tettoia di accesso automezzi, corpo B il deposito imballaggi, corpo C il magazzino celle, corpo D il tunnel coperto e corpo E la copertura della rampa di accesso al garage interrato.

La tettoia del corpo A, è uno spazio coperto di circa 1250 mq, caratterizzato dai quattro pilastri interni a partire dai quali si diramano i nove appoggi offerti dalle saette tubolari in acciaio. L'orditura principale è costituita da travi a doppia pendenza su luce massima di circa 20 metri, con interposte travi rompitratta sulle quali poggia l'orditura terziaria costituita da correnti di falda ad interasse 1,30 m circa. L'organizzazione strutturale, con i controventi, le pendenze delle falde ed i relativi canali di gronda, risultano tuttavia nascosti alla vista, celati dietro un rivestimento orizzontale in pannelli di legno lamellare appesi alle sovrastanti orditure; ne risulta una copertura a cassettone su maglia di circa 5,40x5,40 metri in cui tutte le travi, principali e secondarie, appaiono ingannevolmente con la medesima luce ed altezza di sezione.

Strutturalmente più semplice è la copertura dei corpi B, C e D, caratterizzata da travi a doppia pendenza, poste ad interasse di 4,25 m e luce massima 27,6 m, al cui estradosso appoggiano gli arcarecci dell'orditura secondaria: il controvento è in diagonali di legno lamellare e tutte le strutture sono dimensionate per garantire una resistenza al fuoco R60.

Gli sporti di gronda riprendono il motivo architettonico già adottato nel corpo A, con un pannello orizzontale in legno lamellare che nasconde la sovrastante orditura e conferisce planarità e leggerezza allo sbalzo. Grazie all'utilizzo di materiale ad alte resistenze (legno lamellare GL 32c) è stato possibile contenere l'altezza delle travi all'appoggio in circa un metro, valore che si riflette nell'altezza della fascia ventilata sottogronda e dei pannelli in legno di facciata.
Questi ultimi costituiscono certamente l'aspetto più caratterizzante dei due volumi chiusi, il deposito imballaggi ed il magazzino celle. Si tratta di pannelli orizzontali in legno lamellare, con spessore 12 cm e lunghezza fino a 8,5 metri: i pannelli sono fissati a mezzo viti su opportune squadrette, agganciate ai pilastri esterni in acciaio a passo regolare lungo tutta l'altezza (circa nove metri). L'utilizzo di un adesivo per ambienti in classe di servizio 3, il distacco da terra del primo pannello e la realizzazione di un giunto pannello-pannello in grado di assicurare il regolare deflusso dell'acqua meteorica e garantire le deformazioni per ritiro e rigonfiamento tipiche del materiale, rappresentano i principali aspetti cui si è dovuto tener conto per garantire alla parete in legno l'adeguata durabilità.    
Gli stessi pannelli sono stati utilizzati per la copertura della rampa di accesso al garage interatto, in appoggio su travi poste ad interasse 4,25 m, e per la realizzazione del piano di calpestio e della copertura della scala di accesso alla palazzina uffici.