Sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, la prima partecipazione della Santa Sede alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale ha visto la partecipazione di Alpi per la realizzazione del Padiglione Asplund progettato dagli architetti Francesco Magnani e Traudy Pelzel, concepito come preludio alle Cappelle Vaticane.


“Vatican Chapels”, curato da Francesco dal Co, si sviluppa in un percorso espositivo articolato in undici architetture concepite da altrettanti architetti, partendo dal modello della Cappella nel bosco progettata nel 1920 dal celebre architetto Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma, per riflettere sul tema della cappella definita dall’architetto svedese, “come luogo di orientamento, incontro, meditazione e saluto”.

Il Padiglione Asplund realizzato da Alpi, racchiude l’essenza del progetto attraverso l’architettura stessa dell’edificio, ispirata al lessico delle tradizionali costruzioni in legno scandinave, le Stavkirken, e ospitando al suo interno un’esposizione di disegni originali di Gunnar Asplund per la “Cappella nel bosco”. La struttura dell’architettura - lunga circa 11 m e alta 8 m - è delineata da una forma prismatica, simile a quella di un cristallo ed è interamente rivestita in legno Alpi. L’azienda ha sviluppato un materiale sperimentale utilizzato per il rivestimento esterno della costruzione realizzata con 9.000 scandole in legno che esaltano l’organicità esterna dell'edificio; mentre l’interno è totalmente rivestito in legno ALPI Xilo 2.0 Striped White, sviluppato con l’aiuto di Piero Lissoni, ricreando un ambiente soffice e intimo.
“Le superfici che abbiamo realizzato per questo progetto, quelle esterne e quelle interne, sono molto diverse fra loro, le caratteristiche di ciascuna vengono esaltare dall’accostamento all’altra. Mentre per l’interno gli architetti Francesco Magnani e Traudy Pelzel hanno scelto uno dei nostri legni Xilo di maggior successo, per l’esterno mi hanno chiesto un prodotto del tutto nuovo: scandole colorate in grigio scuro, 'come le scaglie di un drago', per usare un’espressione molto efficace di Francesco Magnani” ha commentato Vittorio Alpi.

Il Padiglione Asplund in Biennale rappresenta un’ulteriore testimonianza della profonda sinergia tra l’azienda e il mondo della progettazione, nella quale la qualità materiale e culturale e l’unicità dell’approccio progettuale, delineano nuove dimensioni estetiche legate al prodotto. Alpi esplora il mondo attraverso la trasformazione e l'evoluzione dei materiali ridefinendone le caratteristiche intrinseche e proponendo differenti realtà materiche ispirate sia al mondo della natura, assolutamente evocative per forme e colori, sia al mondo del design per eccellenza, caratterizzate da grande originalità e impatto visivo. Una continua ricerca formale e stilistica sui materiali lignei che si riflette nel percorso aziendale di cura e passione per l’arte visiva e il mondo del progetto attraverso proposte innovative e inedite coniugate a progetti culturali legati al materiale.
“Per il progetto del Padiglione Asplund alla Biennale di Venezia abbiamo studiato in pochi mesi questo prodotto sperimentale del tutto nuovo nell’ambito della nostra produzione. È questo il tipo di sfida che ci appassiona, ottenere il bello risolvendo nuovi problemi tecnici che via via si presentano. Questa volta la sfida non era facile, ma l’abbiamo accettata con entusiasmo e siamo felici di essere andati oltre a quelli che credevamo essere i nostri limiti. Tutti, in azienda, siamo orgogliosi di avere contribuito a questo eccezionale progetto con una nostra realizzazione” ha sottolineato Alpi.