approfondimento – Il 14 ottobre presso l'Auditorium Ennio Morricone della Facoltà di Lettere dell'Università di Roma Tor Vergata è stata presentata dalla Provincia di Roma la ricerca sul rapporto tra la Capitale e la prima cintura dei Comuni limitrofi.

La ricerca ha analizzato, dal punto di vista demografico, disponibilità di servizi, mobilità, soddisfazione economica, il rapporto tra la Capitale e la prima cintura dei Comuni limitrofi.

Analisi demografica

Tra il 2001 e il 2009, la provincia di Roma è stata interessata da un rilevante incremento demografico (+12,2%). Alla fine del 2009 gli abitanti della prima cintura metropolitana formata da 7 subsistemi (Pomezia (+31.000 ab.: +43,1%), Bracciano (+48.000 ab.: +32%), Monterotondo (+34.500 ab.: +24%), Frascati, Velletri, Palestrina, Tivoli) erano 1.082.072, pari al 26% del totale provinciale. Si nota che per numerosità, tale area potrebbe essere il terzo comune più popoloso d'Italia, dopo Roma e Milano. Tale incremento si è concentrato nella prima cintura, dove la crescita dei residenti (+22,4%) è stata più che doppia di quella registrata nel resto della provincia (+8,9%). Anche la periferia di Roma, esterna al Grande Raccordo Anulare, ha avuto un notevole incremento di abitanti (+20,4%), mentre la periferia consolidata, interna al GRA, ha avuto un saldo demografico quasi nullo (+0,8%), caratterizzato dall'entrata di 60.000 stranieri che hanno compensato l'uscita di quasi 50.000 romani. La popolazione straniera regolare nella prima cintura ha superato le 100.000 unità. La sua incidenza sul totale dei residenti è del 9,4%. I soli rumeni sono il 56% del totale degli stranieri, i polacchi il 6% e gli albanesi il 6%. Quasi la metà del campione preso in considerazione, considera buono il livello di integrazione degli immigrati nei propri comuni.  La prima cintura è abitata soprattutto da giovani, trasferiti spesso da Roma in quelle zone, per la più conveniente offerta immobiliare. L'età media della popolazione della prima cintura è di 40,2 anni, con il 49% degli abitanti con meno di 40 anni e il 21% con meno di 20. Mentre nei "comuni di bordo" la popolazione anziana (65 anni e oltre) pesa per il 16% sul totale dei residenti, la loro incidenza nel centro di Roma raggiunge invece il 25% e nella periferia interna al GRA il 22%.
 
Qualità urbana, spazi pubblici e soddisfazione economica
Le condizioni generali della zona presa in esame presenta forti elementi di eterogeneità con aree decisamente sofferenti e altre che, pur coinvolte dalle problematiche comuni, offrono una buona qualità di vita. E' rilevante la carenza di spazi pubblici (piazze). Nella prima cintura si contano 0,8 piazze per 1000 abitanti (percentuale che scende allo 0.2% nei 24 quartieri studiati). Si rileva un'altissima percentuale di cittadini proprietari della propria abitazione (85%). Questo elemento di serenità è associato ad un costo della vita relativamente basso. Emergono però zone dove è maggior la fragilità e la sofferenza economica quali: Torvaianica alta, Passo scuro, Albuccione, Marco Simone-Laghetto.

Servizi
La velocità delle dinamiche demografiche nella maggior parte dei casi non ha trovato adeguata risposta nelle pubbliche amministrazioni e nei servizi locali. Nella prima cintura si evidenziano carenze strutturali nella sanità, nei trasporti e nelle funzioni per la cultura e lo svago. Ciò nonostante, la "dimensione comunale" della prima cintura metropolitana ne ha alleviato la condizione negativa, garantendo una "dotazione minima" di servizi e una loro prossimità/accessibilità certamente superiore a quella rilevabile nell'estrema periferia di Roma.

Mobilità
Su 1000 residenti intervistati è emerso che il 40,2% si reca quotidianamente nella Capitale per lavorare. Il dato e' ancora più marcato (53,6%) tra gli studenti delle scuole superiori e gli universitari. Il pendolarismo su Roma è particolarmente accentuato tra le giovani famiglie di recente insediamento (spesso provenienti da Roma), dato che contribuisce a dare alle zone la caratteristica di quartieri dormitorio. I mezzi pubblici sono utilizzati dal 16% della popolazione, ma nelle aree servite da ferrovia la percentuale aumenta notevolmente.