approfondimento – Ricerca sul rapporto tra il mondo dei professionisti dell'architettura, del design e il mondo digitale. Focus sull'informatizzazione degli studi professionali, la mobilità, i device mobili, gli ambienti operativi, il Social Media, il Cloud Cloud le fonti di informazione digitale.

Rapporto tra gli architetti e il mondo Digitale
iArchitecture è un neologismo nato per richiamare in modo esplicito il rapporto sempre più stretto e diretto tra il mondo digitale e il mondo dell'architettura e del design ma anche per evocare il rapporto viscerale tra la Apple della "i" e il design, sia nella forma del design applicato ai prodotti, sia in quella dei prodotti dedicati al design.
Questa ricerca dimostra che iArchitecture è una realtà, che il mondo digitale è parte integrante della cultura e della sensibilità professionale di architetti e progettisti, ma dimostra nello stesso tempo che esistono ampi spazi di crescita e di sviluppo.
La ricerca traccia infine un profilo dal quale emergono alcuni caratteri distintivi con un volto e uno sguardo chiaramente rivolti al digitale, anche se non mancano i dubbi e le perplessità.
Innanzitutto i partecipanti alla ricerca sono prevalentemente architetti e progettististi, sono in maggioranza uomini e risiedono e operano nelle regioni del Nord. Sono professionisti che esercitano la libera professione o sono impegnati in studi professionali, lavorano per gran parte del loro tempo fuori dall'ufficio, utilizzano strumenti digitali da più di 10 anni e sono fortemente orientati alla mobilità. Sono professionisti convinti che il digitale ha cambiato il loro lavoro e dispongono di una robusta dotazione di notebook, smartphone e tablet.
Nelle loro scelte informatiche vivono una sostanziale coesistenza tra Microsoft Windows e OS X, mentre a livello di soluzioni mobili hanno invece scelto chiaramente i device iOS. Dalla ricerca emerge con forza che si tratta di professionisti estremamente sensibili al design che dimostrano e dichiarano un rapporto di attrazione e curiosità con la filosofia Apple e che stanno iniziando, con non poche perplessità e difficoltà, a trasformare i device Apple in strumenti di lavoro quotidiani. Si tratta in effetti di professionisti che sperimentano, provano, si lasciano guidare dalla curiosità. L'iPad è il loro device ideale anche se non mancano le difficoltà il device di Apple appare come il candidato numero uno per diventare il loro punto di riferimento digitale grazie al giusto compromesso tra dimensioni, potenza di calcolo, portabilità, qualità della visualizzazione, interfaccia touch. L'iPad è il device sul quale si concentrerà maggiormente la capacità di innovazione in particolare a livello di applicazioni. Perché è sulle app che si gioca la partita più importante. L'immagine che esce da questa ricerca è che le app in questo momento sono vissute prevalentemente sull'onda della curiosità. Il risvolto professionale è ancora tutto da esplorare, da concretizzare e da stabilizzare in abitudini e stili di "lavoro". Cè ancora molto da fare anche se le premesse ci sono tutte. Stiamo infatti parlando di una realtà professionale che nell'utilizzo dell'iPad fa chiaramente riferimento alle app di produttività professionale, che peraltro rappresentano oggi la vera grande palestra dello sviluppo sia per quanto riguarda le "interfacce" sia per quanto riguarda lo sviluppo di modelli di business.
Il profilo si completa con la grande curiosità verso i Social Media che ancora non hanno sfondato nell'ambito professionale. E mancano metodiche, best practices, training ai quali allineare la propria frequentazione del mondo social.
Il Cloud è ancora una "nuvola". I servizi Cloud sono ancora poco conosciuti e poco utilizzati. Per questi professionisti Cloud è iCloud, a ulteriore testimonianza del loro rapporto con l'offerta Apple. Si può evidenziare anche la mancanza di una propensione al lavoro condiviso. Si conferma infine una categoria professionale che ama curiosare nell'App Store ma che chiede ai media digitali e dunque agli editori idee, stimoli, proposte e una guida per orientarsi.