Innovazione e leggerezza...con l'alluminio
   

"Alluminio e Innovazione" è il tema del premio bandito dal Politecnico di Milano in collaborazione con Novelis e grazie alla partecipazione di Almeco. Il concorso è rivolto ai migliori progetti didattici per gli impieghi innovativi dell'alluminio laminato, selezionati tra gli iscritti ai corsi di laurea e specialistica in Architettura ed Ingegneria Edile/Architettura; ai vincitori sono stati assegnati tre tipologie di premio in danaro.
La Cerimonia di Premiazione dello scorso 21 ottobre, presso l'aula Rogers del Politecnico di Milano, ha offerto l'occasione per approfondire il dibattito sulle dinamiche dell'innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni e per consolidare il rapporto tra il mondo della formazione e l'universo della produzione con gli esperti del settore.

L'iniziativa si colloca all'interno della collaborazione tra il Politecnico e Novelis per la promozione di ricerche sul tema dell'utilizzo dell'alluminio laminato che, per le caratteristiche di leggerezza e lavorabilità, si adatta alle tecniche applicative dell'architettura e del design per l'illuminazione.

Si sono confrontati sul tema: Emilio Braghi (General Manager di Novelis Italia Spa); Gianmatteo Martinelli  (Director Sales & Marketing, Painted Products, Advanced Rolled Products di Novelis Europe); Daniela Fiorentini (P.R. e Communication Manager di Almeco); il Progettista Paolo Caputo (Caputo Partnership); Cesare Stevan, Fabrizio Schiaffonati, Emilio Faroldi e Elena Mussinelli del Politecnico di Milano; Tiziano Cattaneo dell'Università degli Studi di Pavia.

Questi i vincitori:

1° Premio
TEMPO IMMATERIALE - Progetto di recupero e riconversione in centro enogastronomico dei ruderi del Castello di Monteserico, situato sul territorio di Genzano di Lucania (Basilicata). 
Fabio Lovaglio (capogruppo) e Gianluigi Branciaroli, Università "G.D'Annunzio" Pescara - Chieti Facoltà di Architettura

La ricerca progettuale utilizza un materiale che non alteri l'originalità dell'esistente, sia removibile, e che allo stesso tempo faccia intuire la differenza temporale di utilizzo dei materiali in campo architettonico. La vicinanza di una vecchia miniera di bauxite ha fornito l'occasione per la scelta di un materiale differente dall'esistente ma che allo stesso tempo sia vicino alla cultura del luogo, instaurando così un dialogo tra due materiali diversi nell'aspetto, nelle caratteristiche tecniche, distanti nella loro utilizzazione temporale ma vicini nella loro presenza sul territorio. La facilità di lavorazione dell'alluminio ben si presta a restituire al rudere quell'unità mancante e quell'aspetto imponente di una antica fortezza; il motivo esterno del nuovo oggetto rilegge e ripropone in parte i motivi delle feritoie e delle buche pontaie. Negli interni non sono mancate occasioni per riproporre l'utilizzo dell'alluminio adatto ad essere plasmato come elemento scultoreo. La scelta del colore dell'alluminio preverniciato è stata dettata dalla volontà di riprendere in parte il colore del vicino terreno rosseggiante. La dicotomia tra vecchio e nuovo, tra peso e leggerezza, lascia così inalterata l'unità formale dell'edificio.

2° Premio
Riqualificazione di una ex scuola media in Piazzale Abbiategrasso 2, nella zona Sud di Milano 
Elena Covili (capogruppo) e Roberto Balduzzi, Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura e Società

L'edificio si compone di due corpi in linea e dispone di uno spazio verde intorno. Si regge su una struttura portante puntiforme di acciaio e i tamponamenti sono costituiti da elementi prefabbricati. I pannelli esterni, di tipo scorrevole, dimensionati sulla base della suddivisione dei telai del serramento interno, presentano il notevole vantaggio di poter essere chiusi all'interno di un'asola. A partire dal dimensionamento risultante dalla presenza della scrivania retrostante il vetro, si è studiato un sistema di oscuramento dei pannelli scorrevoli in base alla diversa inclinazione dei raggi del sole in Estate (71°) e in Inverno (25°) a Milano. L'oscuramento interno viene garantito dalla presenza di una tenda avvolgibile e il movimento dei pannelli da un sistema di motorizzazione, collegato ai sistemi domotici interni, proprio di ogni cellula. Per il cavedio centrale si è optato per strutture non opache, con griglie metalliche che non oscurano l'ambiente interno. Per connotare ulteriormente questo spazio, sono stati aggiunti al sistema (fondato su un semplice meccanismo di riflessione multipla) piastre di cristallo mobili che scompongono la luce secondo il suo spettro e offrono all'ambiente un'atmosfera suggestiva.

3° Premio
QArt - centro sociale per le arti e la cultura a Quarto Oggiaro
Luca Rudelli (capogruppo) e Ermanno Cirillo,  Università degli Studi di Pavia Facoltà di Ingegneria Edile/architettura

Il progetto nasce a partire da alcune considerazioni sulla trasformazione della metropoli contemporanea come Milano, di difficile interpretazione in assenza di strategie certe e gerarchie definite. L'idea di base è quella di una rivelazione del paesaggio urbano, tramite la trasformazione della morfologia esistente. Il nucleo centrale si configura come una serie di volumetrie controllate, spazi in gran parte ipogei che cercano il modo di inserirsi nel contesto esistente; le volumetrie diventano spazi pubblici in continuità fisica con la città e le coperture inclinate. L'alluminio come materiale leggero e versatile dialoga con diverse parti dell'edificio, con diversi materiali, il policarbonato e il calcestruzzo, cercando una immagine raffinata e informale, adatta a materializzare un polo culturale e uno spazio collettivo in continuità con l'esistente ma che sia segno del nuovo. La dinamicità che la fruizione di uno spazio collettivo contenente un programma vario prevede, viene ribadita quindi anche nella scelta dei materiali; se le lastre di GRC e policarbonato ritmano chiusure verticali opache e traslucide, l'alluminio è il materiale che riconduce le scelte costruttive ad unità, utilizzando i laminati in copertura, facciata, struttura portante e finitura.

Sono stati segnalati i seguenti progetti:

Eco-Architettura a Lecco 
Francesco Pittau (capogruppo), Filippo Bari, Andrea Carlino, Politecnico di Milano, Facoltà di Ingegneria Edile/architettura.
 
Il progetto delle unità abitative si colloca in un contesto di grande rilevanza naturalistica e paesaggistica, alle pendici del monte Resegone. Linee guida progettuali sono state la riduzione dell'impatto del costruito sull'ambiente e la sostenibilità energetica: l'ambiente, nel progetto, è quindi visto come una risorsa sia da utilizzare che da tutelare. Parallelamente alle strategie per il comfort, la scelta dei materiali è forse oggi la vera sfida per chi vuole costruire in maniera sostenibile: è necessario utilizzare materiali che siano sostenibili sin dal momento della loro produzione e lavorazione, per il loro intero ciclo di vita.
È quindi presto detto perché gli edifici sono quasi interamente ricoperti da alluminio. E' infatti un materiale con ottime qualità meccaniche e di durabilità, associate ad un'ampia possibilità estetica ma soprattutto a due concetti chiave in ottica di sostenibilità: la totale riciclabilità e l'esigua quantità di "embodied energy", ovvero di energia utilizzata per produrlo (e la conseguente riduzione delle emissioni nocive in atmosfera), lavorarlo e metterlo in opera.

Riqualificazione architettonica e funzionale della ex scuola media "S. Pellico" - Piazza Abbiategrasso a Milano.  
Matteo Marinoni (capogruppo) e Giulio Paglino,  Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura e Società.

Al fine di sfruttare le potenzialità del fabbricato e in vista dell'Expo 2015 si è optato per un progetto flessibile, in grado di fungere temporaneamente da struttura alberghiera per giovani e successivamente come residenza universitaria, con una mensa, una sala svago, una sala lettura, una palestra e una zona uffici. Il progetto è caratterizzato dall'uso dell'alluminio, scelto per via delle sue caratteristiche di finitura, micro foratura e colorazione integrale che assicura uniformità e resistenza nel tempo. Il peso ridotto, oltre a facilitare l'installazione, permette di utilizzare strutture portanti di ridotte dimensioni che altrimenti graverebbero sul disegno del prospetto.

Riqualificazione di un'area industriale dismessa nel centro di quarrata (Pistoia) 
Luca Battaglini e Gabriele Baldecchi, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura

La volontà di integrarsi con il verde, avere un prodotto che richiedesse limitata manutenzione e che soprattutto consentisse di qualificare l'intervento da un punto di vista estetico, ha consentito di scegliere l'alluminio per la resistenza meccanica e agli agenti atmosferici, per la flessibilità di lavorazione e di finitura superficiale. Il complesso è articolato in tre edifici distinti, caratterizzati da appartamenti di diversa metratura, ma con soluzioni di facciata e di copertura simili. Esternamente agli edifici è presente una fascia di balconi, di dimensioni variabili da nord a sud, che consente di essere in parte chiusa da un sistema di serramenti e che, a secondo dell'esposizione, assume funzione di serra solare o giardino d'inverno. A protezione dei balconi, l'involucro metallico composto da elementi sagomati di alluminio preverniciato che assolve la triplice funzione di filtro per la luce solare, parapetto e di cortina che garantisce maggior privacy.