museo novecento avatar architettura

È firmato Avatar Architettura, con il coordinamento generale di Giorgio Caselli e con Daniele Gualandi dei Servizi Tecnici del Comune di Firenze, il progetto museografico e allestitivo del Museo Novecento di Firenze, ospitato nel pregevole complesso monumentale dell’antico Ospedale di San Paolo (in seguito noto come Scuole Leopoldine), prospiciente la Basilica di Santa Maria Novella e recentemente inaugurato dopo un lungo lavoro di restauro curato dal Servizio Belle Arti del Comune di Firenze grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Realizzato dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti e aperto nella scorsa estate, il Museo Novecento espone una parte delle collezioni del Comune, unita a opere e documenti relativi agli ultimi decenni, concessi in comodato da artisti, collezionisti ed enti, che hanno generosamente sostenuto la nascita di questa nuova istituzione. Le sale dedicate alle collezioni comunali mostrano a rotazione le numerose donazioni di artisti e collezionisti pervenute grazie all’appello fatto dal critico Carlo Ludovico Ragghianti a seguito dell’alluvione del 1966, tra cui la prestigiosa collezione Alberto Della Ragione. Da De Chirico a Morandi, da Emilio Vedova a Renato Guttuso, fino alla sezione fiorentina alla Biennale di Venezia, il Museo Novecento riassume in sé due nature: di museo civico, attraverso un racconto che lega le collezioni civiche del Novecento alla storia della città, e di museo “immersivo”, andando a integrare il patrimonio cittadino con testimonianze delle vicende artistiche nazionali e internazionali, che hanno segnato il territorio dalla seconda metà degli anni Sessanta.

Museo Novecento a Firenze
Museo Novecento a Firenze (photo by Pietro Savorelli)

Elaborato in tempi molto rapidi e realizzato con risorse economiche limitate, il progetto di Avatar Architettura (Nicola Santini e Pier Paolo Taddei) interpreta con originalità e disinvoltura un sistema complesso di esigenze. A partire dalla collocazione fisica del museo e dalla sua identità, per arrivare al progetto museologico definito dalla curatrice scientifica Valentina Gensini, la quale ha incoraggiato la ricerca di “una nuova idea di museo.
Un museo immersivo, che offre un’esperienza unica e personalizzata al visitatore: opere d’arte, installazioni, dispositivi sonori, apparati multimediali costruiscono il racconto del Novecento in un percorso a ritroso che dagli anni Novanta ci conduce alle avanguardie di inizio secolo.”

Museo Novecento a Firenze
Museo Novecento a Firenze (photo by Pietro Savorelli)

Lasciandosi alle spalle la facciata della chiesa di Santa Maria Novella il visitatore si trova di fronte al complesso monumentale dell’Ospedale di San Paolo sorto, nel suo nucleo originario, all’inizio del tredicesimo secolo come ricovero di pellegrini e di malati, poveri e mendicanti. Una volta entrati dall’ingresso che si trova sotto la loggia realizzata da Michelozzo, ci si trova nell’ampio chiostro che ospita al piano terreno le biglietterie e che articola intorno a sé, al piano superiore, il percorso espositivo. Qui, nel lato sud del loggiato, a partire da tre sorprendenti dispositivi spaziali, brevi corridoi realizzati in ferro, fortemente connotati dall’uso del colore e dalla forma di parallelepipedi distorti, simili a imbuti, il pubblico penetra nelle sale.
Inizia così il percorso a ritroso nel tempo disposto dalla curatrice: il visitatore incontra da subito opere più recenti per raggiungere, sala dopo sala, opere dell’inizio del Novecento. Se l’ingresso è caratterizzato da una soluzione architettonica di chiara riconoscibilità, il resto del percorso è realizzato da Avatar Architettura come una sorta di “spazio sospeso”. Più neutrale, ma fisicamente presente, materico, l’allestimento delle sale nasce dal pavimento metallico e continua nei pannelli che da esso emergono in alcune delle sale, quando i pannelli non spiccano dalle pareti, trattati a intonaco così da continuarne idealmente la superficie. Nel suo insieme, il progetto allestitivo tende a definire una struttura percettiva in grado di istituire percorsi definendo prospettive e modulando gli spazi del complesso, ospitando una serie eterogenea di esperienze artistiche, fino alla prima musica elettronica, la poesia visiva, l’architettura radicale e il cinema d’artista. Avatar Architettura unisce qui una leggera provocatorietà alla solida consistenza dell’intervento.

Museo Novecento a Firenze
Museo Novecento a Firenze (photo by Pietro Savorelli)
Museo Novecento a Firenze
Museo Novecento a Firenze (photo by Pietro Savorelli)

Diverse esperienze, nel corso degli ultimi dieci anni, hanno messo la versatilità e la propensione alla ricerca multidisciplinare di Avatar Architettura a confronto con progetti per lo spazio pubblico, con interventi di allestimento e di progettazione museale con la produzione di installazioni e di elementi di arredo che interpretano tra l’altro, con rinnovate sensibilità, lo spirito dell’avanguardia radicale che ha avuto a Firenze oltre 40 anni fa una delle sue più vivaci origini.
Di queste esperienze, nella loro eterogeneità, si nutre il progetto per il Museo Novecento a Firenze. Qui la professionalità che lo studio di architettura di Nicola Santini e Pier Paolo Taddei ha maturato lungo il suo percorso, in particolare in occasione degli interventi realizzati nella Galleria degli Uffizi o nella Loggia dei Lanzi a Firenze, si contamina con l’atteggiamento sperimentale con il quale Avatar Architettura ha dato vita a una lunga serie di iniziative di successo, come per esempio le mostre allestite per la Biennale di Venezia. In questo suo ultimo progetto, in equilibrio tra la leggera provocatorietà di un’installazione temporanea e la solida consistenza di un rigoroso impianto museale, Avatar Architettura fa tesoro della ricchezza di temi e di opere che hanno accompagnato la produzione artistica del secolo passato.

Museo Novecento a Firenze
Museo Novecento a Firenze (photo by Pietro Savorelli)