La lezione di Aldo Rossi
Giovanni
Leoni


 
La Facoltà di
Architettura cesenate per ricordare, ma anche per testimoniare l'attualità del
percorso di ricerca compiuto da Aldo Rossi, promuove e organizza nella Chiesa
dello Spirito Santo a Cesena, dal 10 maggio al 24 luglio 2005, la mostra "ALDO
ROSSI: INEDITI" (comitato ordinatore Gianni Braghieri - Valter Balducci,
Francesco Saverio Fera, Giovanni Leoni, Gino Malacarne; allestimento G.
Braghieri, F.S. Fera, G. Malacarne). La mostra presenta, in forma integrale,
alcune collezioni private di inediti a documentazione della straordinaria
quantità di disegni disseminati da Rossi in tutto il mondo, donati ad amici e
collaboratori nelle più diverse occasioni, testimonianza preziosa e poco nota
della profonda influenza che la sua multiforme personalità ha esercitato sulla
cultura architettonica del secondo Novecento. Vi si aggiunge una selezione di
oggetti tra i più noti disegnati da Rossi per alcuni marchi quali Alessi,
Longoni e Molteni, che hanno generosamente messo a disposizione i propri archivi
materiali e grafici. La mostra è completata da una installazione audio-video
dedicata alla vita e all'opera di Aldo Rossi
Giovanni Leoni
Nei suoi
Commenti alla leggenda di Mastro Manole (Bucarest 1943, trad. it. I riti del
costruire, Milano 1990, p. 86), Mircea Eliade scrive: "ciò che distingue i santi
e gli eroi dal resto degli uomini è la valorizzazione rituale di tutta la loro
vita. La condizione umana è totalmente superata da un santo come anche da un
eroe, se non altro per il fatto che sia l'uno che l'altro rinunciano alla
("sacrificano" la) vocazione biologica e sociale dell'uomo in quanto tale: la
conservazione individuale e la conservazione della specie, per utilizzare la
terminologia della biologia... sia l'uno che l'altro ricercano l'ascesi e il
rischio invece di cercare la soddisfazione degli istinti di conservazione,
fondando una famiglia, procreando... Mentre gli altri uomini sacrificano
qualcosa e qualche volta, come una offerta recata alla divinità o come un mezzo
per rientrare in contatto con la realtà ultima, il santo e l'eroe sacrificano se
stessi e in continuità". E' forse in tale modello di creatività fondato
sull'autosacrificio, certamente affine alla mentalità contemporanea più di
altri, che potremmo rintracciare le ragioni della complessa fortuna rossiana,
così ampia e, al tempo stesso, ancora misteriosa. Il suo disperdersi per cercare
di apprendere, di volta in volta, le diverse lezioni da cui si sentiva attratto
e alla cui verifica riteneva di dover sottoporre la discipina della
architettura, è stato anche un costante atto di insegnamento, forse volontario,
forse involontario, più probabilmente necessario e scritto nella sua
personalità.
Non un maestro da copiare, dunque - chi lo ha fatto senza la
sua mano appoggiata sullo stesso tavolo ha scelto la strada meno proficua - ma
uno spericolato intellettuale pronto ad affrontare tutto il male e tutto il bene
che la disciplina architettonica offriva in una data condizione storica, fino a
condurre la disciplina stessa alla soglia di una dissoluzione e di molte, altre,
possibili rifondazioni.