eventi/concorsi – 3 febbraio 2010 - premiazione dei progetti vincitori e tavola rotonda.

Oltre 250 qualificati professionisti erano presenti alla cerimonia conclusiva di US Award 2009 che ha avuto luogo il 3 febbraio 2010 nell'affascinante sede del Sole 24 Ore.

Si è svolta la cerimonia conclusiva di US Award 2009, seconda edizione della competizione organizzata dalla rivista us-ufficiostile per promuovere e diffondere la cultura della qualità e dell'innovazione nell'ambiente di lavoro, patrocinata da: Aipi; Assufficio; Femb; Great Place to Work; Ordine degli Architetti Milano e sponsorizzato da AHEC e Akzo Nobel.

La serata è stata aperta dalla premiazione di Renata Sias, direttore della rivista US e conduttrice della serata, che ha introdotto i lavori insieme a Fabio Franzoni, direttore della Divisione Industry de Il Sole 24Ore Business Media; poi, mentre gli oltre 100 progetti di altissimo livello iscritti, nazionali ed esteri, venivano proiettati sul grande schermo della Sala Collina, con ritmo serrato si sono alternati sul palco le opinioni e i diversi punti di vista degli speaker sul tema "Workplace: Quality and Innovation".

Francesco Marcolin, ergonomo responsabile di Ergocert e docente all'Università di Udine, si è soffermato sulla qualità ergonomica, non solo dell'ambiente  ma anche della postazione ponendo l'accento sull'importanza di una buona seduta e sui risvolti fisici e psicologici che può avere.

Oliviero Tronconi, professore  di Tecnologia dell'Architettura al Politecnico di Milano, evidenzia la sensibilità ai temi sostenibili che accomuna molti progetti e, sintetizzando i fattori del sistema di rating immobiliare messo a punto dal dipartimento BEST, ha evidenziato che la qualità architettonica è strettamente legata al costo di gestione dell'edificio e, incidendo notevolmente sul suo valore immobiliare, è anche un'esigenza del real estate.

Francesco Paglia, architetto e capo della progettazione Unicredit Real Estate ha raccontato l'esperienza di una ricerca sul campo che l'Azienda elabora con i suoi dipendenti attraverso interviste e sondaggi per meglio individuare le tematiche evolutive legate all'ambiente ufficio. Dalla ricerca sono scaturite le linee guide per l'ambiente di lavoro Unicredit: favorire le interrelazioni, utilizzare il colore, la tecnologia e porre particolare attenzione alla sostenibilità.

Gilberto Dondè, amministratore di Great Place to Work Italia, ha sottolineato come generalmente le aziende attente al miglioramento dell'organizzazione prestino la stessa attenzione anche alla qualità del progetto architettonico che può essere fonte di ispirazione e di stimolo per chi vi lavora. Tra le osservazioni emerse dalle interviste ai dipendenti spicca l'esigenza di percepire in ufficio lo stesso benessere che si prova a casa: privacy, verde, colori rilassanti, illuminazione discreta e comfort acustico sono tra gli elementi più apprezzati.

Alberto De Zan, presidente di Assufficio, ha espresso le considerazioni dell'Associazione che, consapevole di confrontarsi con un mercato esigente e di interfacciarsi con progettisti evoluti, sta mettendo in atto ricerche e iniziative che vadano oltre la qualità nell'industrial design degli arredi, e che diano nuovi input a tutta la filiera.

Franco Raggi, vicepresidente dell'Ordine degli Architetti, ha ironizzato sulla simbologia fallica dei grattacieli, tipologia di edificio ancora oggi dominante nella rappresentazione del “terziario”. Il punto chiave per le aziende, non deve essere concentrarsi su identità e potere, bensì sulla dicotomia tra ordine e disordine. Negli ambienti di lavoro c'è ancora troppa retorica del potere aziendale. É giunto il momento di sovvertirla con il disordine e l'anomalia creativa. Un modello di riferimento potrebbe essere quello degli uffici di Google, dove i manager si rinchiudono a pensare negli igloo e le segretarie viaggiano in skate boards! Dovrebbe essere incoraggiato uno "scoordinamento creativo" lasciando a ciascuno la possibilità di scegliere il suo arredo.

Michele Falcone, presidente FEMB e AD di Herman Miller Italia fa un passo indietro e ricorda Tempi Moderni: oggi l'ufficio è una fabbrica creativa, le aziende sono fabbriche di produzioni immateriali.

Carlo Beltramelli, amministratore delegato AIPI, sottolinea che la progettazione d'interni non è arredamento o decorazione; l'approccio deve essere quello della progettazione integrata, con conoscenze competenti per risolvere gli aspetti della tecnologie e della domotica e per affrontare tutti gli aspetti dell'interior design, l'involucro più vicino all'uomo e dunque con maggiori riflessi sul suo benessere.

La tavola rotonda è proseguita in modo dinamico nel corso della consegna delle targhe premio, quando i progettisti e i committenti in prima persona hanno esposto i propri punti di vista e risposto alle domande che venivano loro poste.

Claudia Salomoni, Marketing CoordinatorItalia di Akzo Nobel ha consegnato le targhe della sezione color@work, mentre David Venables, direttore europeo di AHEC (American Hardwood Export Council) ha premiato i vincitori della sezione wood@work.
La cerimonia è proseguita con la consegna delle targhe delle sezioni Architettura e Interior Design.
Nella seconda parte della serata, come in un talk show, i progettisti di altissimo livello vincitori della competizione e i committenti “colti” sono stati protagonisti: coinvolti in modo informale nel dibattito, hanno regalato al pubblico, sagge osservazioni e battute di spirito, spunti di riflessione ed elementi di ispirazione.

La sintesi della serata sarà pubblicata nel numero di marzo-aprile della rivista US- Ufficiostile (anche scaricabile in versione flip magazine dal sito http://www.ufficiostile-online.it )