Croix-Rousse Social Housing  

Località Quartier de la Croix-Rousse, Lyon, Rhône, Francia
Cliente Public HLM Community Office of Lyon
Progettisti Gilles Perraudin, Françoise Jourda architectes associés
Ingegneri BET Structures, Agibat MTI, BET Fluides, BET Nicolas Economiste, E2CA
Superficie lotto 1.150 m2
Superficie calpestabile 3.867 m2
Realizzazione 1990 - 1992
Costo di costruzione 12.000.000 FF (nel 1991)
Programma funzionale 37 appartamenti

Gilles Perraudin possiede una speciale sensibilità nel cogliere dell'architettura del passato quegli elementi che la rendono attuale, vantaggiosa alla vita di oggi, e perciò utilizzabile senza dover da essa attingere a tratti linguistici superflui. Una sorta di etica della costruzione lo guida a trattenere, delle preesistenti esperienze, solo ciò che gli serve a realizzare, nelle condizioni di oggi, un'architettura di buona qualità che possieda i requisiti per consentire un vivere dignitoso a chi la fruisce. Nel caso degli alloggi sociali costruiti a Lione nel popolare quartiere dei Canuts, i tessitori di seta, Perraudin utilizza le particolari condizioni tipologiche delle vecchie case operaie per trasformarle in "risorse" per una migliore qualità residenziale. Abitato nell'Ottocento da una comunità di operai, il quartiere della Croix-Rousse è formato da austeri edifici industriali costituiti da allineamenti di abitazioni-laboratori. Queste "cellules ouvrières" erano formate da un unico ambiente, condizionato dalle dimensioni delle macchine tessili Jacquart, le quali richiedevano spazi abbondantemente illuminati con un soffitto alto circa cinque metri. Sul lato opposto una cucina in nicchia e una camera a ballatoio, completavano lo spazio abitabile. Tolto lo strumento di lavoro, questa concezione tipologica è stata interpretata dagli autori come interessante sviluppo della cellula abitativa: l'appartamento in duplex a ballatoio, illuminato da una grande finestra verticale a doppia altezza invece della lecorbusieriana finestra orizzontale a nastro. Anche l'aggregazione delle cellule e la loro distribuzione traggono ragione dal sistema di collegamenti orizzontali e verticali dislocati sul lato interno rivolto al cortile. Su questi principi ordinatori si gioca dunque il progetto di Perraudin: un "immeuble" lineare per trentasette alloggi (venti duplex, di cui cinque destinati ad ateliers per artisti, e diciassette simplex per disabili). Sulla griglia di base di dieci moduli si innalzano ben nove livelli che formano una struttura verticale complessa; di questi i primi corrispondono agli appartamenti simplex, gli altri sei ai duplex. Rispetto alla sezione ben diverso è ciò che appare sulle facciate. Quella sud-est è scandita in modo secco da una sequenza di tre "ordini giganti" di finestre verticali di 3,00x4,40m, che, come appartenessero a piani nobili sovrapposti, coprono ciascuna due livelli. Il suo affaccio sulla strada ha imposto una scelta di materiali in accordo con quelli delle vicine facciate urbane. Realizzata con l'assemblaggio di pannelli prefabbricati in cemento, ricorda, nell'alternanza dei colori ocra e grigio, quelle in pietra dorata e calcare che dominano nelle costruzioni della Croix-Rousse. All'opposto, la facciata nord, verso il cortile, è disseminata di piccole aperture in apparente disordine distributivo, che ne sottolinea il carattere "domestico". Su di essa si sovrappone come uno schermo paravento una complessa struttura reticolare flessa ai due estremi che, come una seconda facciata, nasconde la fitta rete di collegamenti e percorsi verticali e orizzontali, scale e ballatoi, che raccordano i vari livelli dell'edificio. Disegnati come un intreccio di "promenades architecturales", essi creano spazi di incontro e punti di vista differenziati sul quartiere. Questo contrasto tra le due facciate corrisponde alle necessità climatiche lionesi, dove lo sbalzo tra calore estivo e freddo invernale è abbastanza forte. Così gli appartamenti passanti traggono il vantaggio di un'abbondante ventilazione d'estate e di una profonda penetrazione della luce solare d'inverno.

Testo di Vincenzo Pavan
Estratto da Materia n.47

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Pianta primo piano Prospetto sud
Sezione trasversale