Funghi

Testo di Luciano Cannas

I funghi che si insidiano nel legno distruggono la struttura e provocano l'intenerimento. Essi proliferano ovunque anche grazie alla capacità di nutrirsi delle materie organiche.

Al gruppo dei Basidiomiceti appartengono i funghi che danneggiano maggiormente il legno utilizzato nelle costruzioni modificando il colore, le proprietà fisiche, chimiche e meccaniche. Il loro processo di attecchimento si divide in:
- fase vegetativa in cui i miceli si diffonde all'interno delle strutture legnose, provocando il degrado dei componenti (cellulosa, emicellulosa, lignina, pentosani);
- fase propagativa in cui il micelio si adatta nell'ambiente circostante originando possibilità di integrazioni di altri organismi.

Il ciclo biologico di questi funghi avviene in un primo momento con le spore che germinano dando origine alle ife nel legname che ha umidità superiore al 20%. Successivamente le ife invadono le cellule peranchimatiche dei raggi, poi le cellule legnose. Il micelio può dar luogo alla formazione dei feltri sulle superficie del legno oppure di organizzazione in cordoni chiamati rizomorfe che hanno lo scopo di tenere le ife in condizioni ambientali favorevoli, di diffondere l'attacco in punti anche lontani.
La caratteristica fondamentale dei funghi è il fatto che il loro nutrimento dipende dalla loro capacità di digerire sostanze organiche complesse. In quelli lignivori, il nutrimento provoca degrado delle membrature cellulari del legno chiamato anche carie del legno.
In particolare nei basidiomiceti può presentarsi la carie bianca o la carie bruna secondo la variazione chimica nella parete cellulare connesso all'aspetto del legno attaccato.
Nella carie bruna le ife secernano enzimi capaci di diffondersi nella parete cellulare di idrolizzare la cellulosa, poi quando l'attacco è avanzato, resta la lignina e quantità modeste di carbonio facendo sì che il colore sia un po' più scuro. Il legno in questo caso diventa più friabile.
Nella carie bianca le ife secernano enzimi che provocano degrado sia nella lignina che nella cellulosa in un secondo momento. Il legno conserva la sua struttura fibrosa ma la sua consistenza diviene molle e si rompe facilmente senza essere friabile. Il colore assunto dal legno è biancastro o giallastro.
L'attacco fungino provoca una modifica delle caratteristiche meccaniche del legno: la carie bianca ad esempio sulle conifere provoca una diminuzione della resistenza del 60%.

Fattore determinate per la diffusione dei funghi è l'umidità che nel caso del legno deve essere superiore al 20% per la proliferazione. In seguito è lo stesso metabolismo del fungo che provvede a mantenere il legno in condizioni di umidità sufficiente per svilupparsi. Di solito quando la temperatura dell'ambiente va al di sotto dei 10° C. i arresta la diffusione, poi le condizioni ritornano ad essere normali per continuare la diffusione.
Ad essere colpiti dai funghi nell'ambito delle costruzioni sono le travi sottotetto che sono sottoposte più facilmente a forte umidità.

Tra i funghi che si insidiano nel legno vi sono i Serpula Lacrymans che hanno la capacità di adattarsi anche nei periodi invernali e di provocare attacchi molto intensi. Si sviluppa non solo nel legname anche nel terreno nei mattoni e nell'intonaco. Caratteristica di questo fugo è quella di produrre rizomorfe, lunghe anche qualche metro, che assicurano al micelio acqua. Il Serpula è difficile da debellare poiché polverizza la struttura interna del legno lasciando intatti gli strati superficiali.
Fra altri funghi si citano il Phellinus Megalopuros che attacca latifoglie, Coniphera Puteana fungo poco pericoloso ma molto diffuso, e lo Xestobium Rufollosum che necessita molta acqua e prolifera nelle intersezioni tra travi e muratura.

Fonte testo:
R. Bernazzoni, Conservazione dei Materiali. Procedure d'intervento, Ed. Maggioli, 1997, Rimini
S. Tinè, La pratica del restauro : materiali, macchine, tecnologie per il recupero, Ed. BE-MA, 1988, Milano