Intervista a Margherita Suss

L'architetto Margherita Süss, membro del Comitato Organizzatore del Convegno Nazionale AIDI, è titolare del corso di Illuminotecnica (V anno) alla I Facoltà di Architettura attualmente si sta occupando della progettazione dell'illuminazione architettonica e scenografica della piazza del comune e delle adiacenti vie pedonali di Villasanta in provincia di Milano (in corso). Inoltre con il GMS Studio Associato è impegnata nella redazione di numerosi Piani Regolatori di Illuminazione Pubblica in Lombardia e nella progettazione illuminotecnica di cinque Sacri Monti in Piemonte per conto di Enel.
Che attività svolge il vostro studio?
GMS Studio Associato considera l'illuminazione come un fatto culturale prima ancora che tecnico, pertanto la nostra attività è volta a sottolineare l'importanza della valorizzazione delle architetture e degli spazi urbani mediante la luce, promuovendo dunque l'idea di un progetto unitario di illuminazione integrato al tessuto urbano come ai singoli edifici, che segua un preciso piano, e che possa consentire di allinearsi alla qualità degli interventi illuminotecnici propri di molti altri Paesi europei. Negli ultimi anni stiamo assistendo a un certo affinamento della cultura della luce e della progettazione illuminotecnica tale per cui l'aspetto più propriamente funzionale dell'illuminazione (vista da sempre come "servizio pubblico", e dunque avente un ruolo sociale legato all'agibilità, alla vivibilità, alla sicurezza dei luoghi), si accompagna a un approccio più propriamente urbano, propositivo spesso di  soluzioni illuminotecniche non  più omologate tra loro.
Quali competenze dovrebbe avere il progettista illuminotecnica?
Il progettista illuminotecnico (figura professionale ancor poco "compresa" nella sua completezza nel nostro Paese più che in altri), mediante un'attenta analisi progettuale, è chiamato ad assolvere un ruolo preciso e decisamente difficile: forte dei fondamenti che definiscono la disciplina, diventa dunque lo scenografo della città e degli ambienti. "Rischiara" e ridisegna i monumenti, le piazze, le vie con la propria fantasia e sensibilità, nel rispetto della storia e delle cultura, promovendo allo stesso tempo una creatività contemporanea, simbolica dello sviluppo attuale della città. Troppi sono gli esempi, facilmente individuabili nel contesto urbano, in cui la progettazione illuminotecnica sia stata demandata a figure professionali non idonee, in cui spesso addirittura l'importante equilibrio tecnico-estetico non è rispettato (notevole disequilibrio in favore di una forte funzionalità a discapito della forma o di un'eccessiva ricerca estetica a danno della funzionalità di un apparecchio).
Tra i vostri progetti recenti è particolarmente interessante quello per l'illuminazione interna ed esterna preliminare, definitiva ed esecutiva dei cinque importanti sacri monti piemontesi: il Sacro Monte di Orta, Sacro Monte di Ghiffa, Sacro monte di Crea, Sacro Monte di Domodossola, Sacro Monte di Varallo. Compresa l'illuminazione dei percorsi degli scorci notturni visti dalle cittadine...
è un progetto inusuale in quanto siamo sempre stati abituati a operare negli ambienti cittadini già illuminati dove i valori di luminanza nell'intorno sono elevati e sono da calcolare; qui siamo invece in ambienti dove deve essere considerato sia l'aspetto sacro e religioso, sia storico-artistico, sia storico monumentale, sia l'aspetto naturalistico e vegetazionale, sia i percorsi. I livelli d'illuminamento devono essere bassissimi, i corpi illuminanti devono essere estremamente miniaturizzati e nascosti, non devono interferire con la sacralità del luogo, tuttavia devono essere visti anche dal paese sottostante, resistenti ad ambienti polverosi come gli interni delle cappelle e agli agenti atmosferici all'esterno. Sono state scelte sorgenti luminose contenute come CDM ad allogenuri metallici con bruciatore ceramico a 35 watt per gli esterni e per le panoramiche, insieme a sorgenti ad alogeni e fibre ottiche con generatori da collocarsi nel sottotetto delle cappelle dove possono scendere i terminali delle fibre ottiche che piegandosi vanno a sistemarsi nelle cappelle per dare degli accenti di luce.
Come intende la fruizione di un monumento storico in rapporto all'illuminazione?
Ci sono due posizioni nette che si sono riproposte a Milano in occasione del progetto d'illuminazione del Castello Sforzesco e che si ripetono poi ovunque. I conservatori, di fatto le sovrintendenze, che sostengono che i corpi illuminanti non possono intaccare il monumento, siccome il manufatto non godeva all'epoca di luce artificiale anche oggi non se ne deve modificarne la natura storico; e coloro che tendono a contestualizzare il monumento storico nell'ambito urbano da valorizzare con la luce per reinterpretarlo in base alla sensibilità del progettista. Per il Castello di Milano l'illuminazione è più vicina agli esempi internazionali, come in Francia, con miniaturizzazioni delle fonti attaccate al monumento che lo ridisegnano, lo ridefiniscono. Quello che voi vedete di giorno al Castello Sforzesco è una lettura diversa di quanto vedete di notte quando è sdefinita dalla luce la compattezza della massa.
C'è un rapporto tra illuminazione urbanistica?
E' fondamentale, a parte  le scelte più legate al progetto per la scelta dei corpi illuminanti che andranno a far parte dell'arredo urbano, tale rapporto si è fatto più intenso con l'introduzione dei nuovi "piani di regolazione dell'illuminazione pubblica" o "piani della luce" che sono stati obbligati con la L.R. 17/2000 contro l'inquinamento luminoso che obbliga i comuni a dotarsi entro quattro anni di questi strumenti di programmazione contro la stratificazione di interventi successivi precedenti nati un po' per caso. Per quanto riguarda l'esistente il piano della luce serve per identificare tutte le aree che devono essere modificate e non sono più a norma. Oppure si può valutare il tipo d'impatto di un impianto già a norma a livello ambientale o energetico L'importanza del piano è quella di stabilire gli assi cui dare maggiore importanza anche decorativa poi è necessario stabilire i livelli di illuminamento per ogni tipo e categoria di strada per la sicurezza e la visibilità o la valorizzazione del monumento. Il corpo illuminante deve avere sempre dei livelli di illuminamento prestabiliti perché si trova all'interno di un piano di riqualificazione generale.

Tratto da "Qualità e uso della luce", supplemento di AREA n. 63, Federico Motta Editore

Comune di Villasanta (MI), progetto di illuminazione del centro storico

Comune di Villasanta (MI), progetto di illuminazione del centro storico