Istituto d'arte  

Progettista: Marcello Panzarella
Consulenze: Giovanni Di Fatta (perizia geologica); Carmelo Carruba (perizia geotecnica), Antonino Vazzana (progetto di massima delle strutture); Salvatore Tucci (progetto degli impianti tecnici) Gioacchino Di Giorgio (computi metrici e programmazione dei lavori); Luciano Glorioso (rilievi topografici preliminari); Steno Abbate (rilievi topografici in corso d'opera)
Località: Cefalù, Palermo
Committente: Comune di Cefalù
Datazione progetto: 1995/97
Importo dei lavori: £ 6.962.388.390 (base d'asta); £ 3.137.611.610 (somme a disposizione dell'Amministrazione);
Impresa realizzatrice: I.M.EDIL: S.r.l.-Siracusa
 
Quanto più si percorrono le terre meridionali che affacciano le proprie coste sul Mediterraneo, tanto più si vanno riconoscendo i segni di un'inevitabile 'comunanza', leggibile nel paesaggio, nella storia, nell'architettura. Una 'comunanza' arcaica che affonda le proprie radici in un contesto senza certi confini, in cui sono rintracciabili sempre con evidenza le tracce indelebili di una cultura millenaria, Il Mediterraneo condivide e intreccia la sua storia in ogni tempo, conserva, restituisce e talvolta abbandona resti e rovine sulle sue rive, come eredità di un destino negligente. Cefalù è testimonianza aristocratica ed eccellente di questa koinè mediterranea e mantiene, ancora oggi, un ruolo importante per l'architettura (vedi l'articolo a pag. 20) e una peculiare capacità nel preservare e modificare il paesaggio senza aggredire il valore della storia intesa come 'stratificazione poetica Al progetto meno recente del restauro della Corte delle Stelle (Area 13), che imponeva un confronto serrato tra i 'luoghi forti' e gli 'ambienti poveri' caratteristici dei centri storici del sud Italia, Marcello Panzarella, aggiunge con evidente impegno, la realizzazione del nuovo Istituto d'Arte della città. Si tratta di una scuola superiore di notevole dimensione, situata al margine sud dell'abitato, costruita in posizione elevata su un pendio molto acclive ' la pendenza media è del 25% - da cui è possibile cogliere una straordinaria vista della città, del mare, del promontorio, della Cattedrale e della rocca.
L'oggetto dell'intervento non coincide più con la stratificazione di un insediamento storico, con la risoluzione di un vuoto urbano bensì si occupa, in questa nuova occasione, di esaltare e disegnare un paesaggio eccessivo per asprezza e generosità. La scuola accoglie, per le tre principali sezioni attivate, Legno, Metalli, Tessuti, oltre ai laboratori di scultura e di pittura, circa trecentocinquanta studenti, distribuiti in dieci aule per la didattica a cui si aggiungono in totale ventotto aule speciali, delle quali otto destinate esclusivamente alla progettazione. Grandi spazi comuni, la biblioteca, l'aula magno, la grande palestra, locali amministrativi e la mensa completano il quadro complesso delle funzioni dell'istituto che contempla un ampio spazio per l'esposizione della produzione artistica degli allievi posto all'ultimo livello. L'edificio raggiunge i tre piani in altezza, ma il rapporto con l'ampio lunghezza dello sviluppo dei corpi principali, circa ottanta metri, si invera in una volumetria che alcuna ricerca di mimetismo si fonde con le balze della collina, accentuando il senso dell'orizzontalìtà.
L'organismo architettonico si dispone con accortezza parallelamente alle curve di livello, impostandosi su due lunghi e stretti corpi lineari affiancati; tra questi, lievemente slittato, è interposto un terzo corpo più elevato che distribuisce tutti i collegamenti orizzontali e verticali, disposti secondo lo stesso principio distributivo: due lunghi corridoi laterali e tre scale in sequenza lungo la fascia centrale a servire l'insieme delle aule che circondano questa sorta di percorso percepibile come luogo urbano. Struttura in cemento e tamponamenti in muratura, grandi superfici intonacate su cui sono ritagliate una teoria di finestre senza cornice, piccole piazze interne sopraelevate di pochi gradini, viste privilegiate che interrompono percorsi sghembi: il progetto di Panzarella rifiuta nella sua organizzazione spaziale la centralità, scegliendo di affiancare più volumi disposti nel paesaggio in linea, secondo una sorta di principio di 'gemmazione'. Non c'è concessione a formalismi di sorta, se non alla volontà di costruire uno spazio che permetta lo svolgimento delle diverse attività, I volumi austeri e compatti rendono evidente l'adesione del progetto a un chiaro 'razionalismo mediterraneo'. Luce, ombra, muri, spazi ridotti a involucri intonacati, esprimono con una sintesi convincente l'essenza di un abitare che appartiene perfettamente alla Sicilia, al mare, alla terra dove questa architettura affonda le proprie radici.

Tratto da Area n° 52, settembre/ottobre 2000, pag 122-129 Federico Motta Editore

vista dell'interno scorcio dell' esterno scorcio dell' esterno scorcio dell' esterno sezione longitudinale
piante piano terra, primo, terzo planimetria generale