Sistemi di controllo anti-intrusione

Testo di Lorenzo Stralanchi

I sistemi anti-intrusione sono una delle prime automazioni singole a diffondersi in maniera capillare nelle abitazioni e ancora oggi tendono ad essere i sistemi tecnologici (a bassa-tecnologia LOWTECH o alta-tecnologia HIGHTECH) più diffusi, dovute alla necessità sempre maggiore di sicurezza, sia nei confronti di agenti esterni (climatici o accidentali) che di persone. L'integrazione di software applicativi specifici, sensori, centraline di controllo, interfacce rendono i sistemi di allarme una parte fondamentale nel progetto di una casa "domotica" con uno sviluppo e con l'assorbimento di nuove funzioni e tecnologie sempre più sofisticate.

I sistemi anti-intrusione più diffusi ed attualmente disponibili sul mercato hanno un funzionamento semplificato: un elemento centrale di base (una centralina commutatrice o in apparati più evoluti un sistema computerizzato con software dedicati) coordina una serie di sensori e rilevatori (cellule fotoelettriche, rilevatrici di movimento, magneti) che in caso di pericolo invia un segnale (INPUT) all'unità di base, elaborato il dato in tempo reale viene trasmesso un segnale di risposta (OUTPUT) ad uno o più elementi (sirena luminosa e sonora e/o al combinatore telefonico collegato alla pubblica sicurezza o agenzie private di sorveglianza). Questo sistema di base è un automazione ad elementi modulari, dove ad una configurazione minima di tre elementi (centrale, sensore, segnalatore) si aggiungono assecondando le esigenze un numero di elementi variabile che vengono inseriti nella rete del sistema. Dalla variazione numerica degli elementi, come una serie di sensori tutti uguali che controllano ogni apertura dell'abitazione, si passa ad un livello successivo dove gli elementi cambiano e si evolvono e la tecnologia controlla un sistema misto che può svolgere più funzioni e coordinare una rete BUS di sensori e segnalatori.
Il sistema misto prevede il controllo della rete di elementi tramite computer con software specifici che elabora e controlla ogni variazione di "stato di quiete" dell'abitazione, si passa quindi da un sistema di comunicazione unilaterale (come quello base INPUT-OUTPUT) ad un "dialogo" bilaterale fisso, dove i sensori inviano continuamente i dati rilevati che il software elabora in apposite tabelle e in caso di variazione agisce di conseguenza. Gli elementi diventano più sofisticati (rilevazione del calore, videosorveglianza diurna e notturna tramite infrarossi) così come i segnalatori che possono diventare attivi (come barriere di protezione, chiusura automatica di porte e finestre, accensione automatica di luci e suoni di dissuasione). Sistemi integrati di maggiori dimensioni necessitano di collegamenti via cavo (rete BUS) dove gli elementi si inseriscono con modalità (plug-in) direttamente in rete, sistemi di protezione all'avanguardia prevedono la dualità di collegamento via cavo e via onde-radio (o infrarosso) per contrastare un'eventuale manomissione della rete e continuare a funzionare in caso di pericolo.

L'utente controlla e regola il sistema tramite chiave d'acceso (anche del tipo elettronico con password),nei sistemi base dal tastierino con la combinazione di sicurezza o nei sistemi più moderni tramite controllo remoto (ad onde radio o infrarossi), computer o ancora tramite telefono del tipo cellulare o cordless (con software bluetooth). Solitamente viene utilizzato un tipo misto che alterna alla chiave di accesso il comando remoto (anche per motivi di sicurezza, nei casi in cui il comando remoto dovesse non funzionare).
Sono presenti sul mercato vari tipologie di controllo anti-intrusione che si dividono per l'utilizzo a cui sono destinati, il prezzo di vendita e quindi la sua configurazione (numero e qualità dei sensori, controllo video, unità di base, controlli remoti) i principali tipi sono: rilevamento del movimento (sensori ad infrarossi o onde-radio), rilevamento del calore, contatti magnetici (posti sulle aperture della casa che quando viene forzata ed aperta una finestra interrompe automaticamente il contatto e scatta l'allarme) e la videosorveglianza (che abbina ai sensori delle telecamere a circuito chiuso). La combinazione di più elementi e sensori accresce la sicurezza, esistono sistemi molto semplificati di facile installazione che principalmente hanno lo scopo della dissuasione attraverso sirene lampeggianti e sonore. I circuiti di sorveglianza anti-intrusione variano anche in base alle dimensioni e alle funzioni dei luoghi dove verranno installate cioè per il tipo: residenziale (unità abitativa singola), condominiale, industriale, commerciale e parcheggi.

L'abitazione domotica del futuro prevede sistemi sempre più complessi ed efficaci che utilizzano strumenti tecnologicamente avanzati (come il controllo satellitare o le telecamere ad infrarossi), ma soprattutto una completa integrazione dei sistemi di automazione. I sistemi anti-intrusione si trasformeranno in sistemi di controllo generico e di sicurezza nel termine più ampio, integrando funzioni di rilevamento di pericoli interni ed esterni, come ad esempio fughe di gas ed incendi. L'introduzione di un controllo via Internet porterà il sistema di sicurezza ad un livello più elevato permettendo un controllo globale dell'abitazione e dei suoi utenti. In linea teorica verrà creato una vera e propria "pagina Internet" della abitazione, in cui si potrà accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi terminale, in ogni parte del mondo, e tenere sotto controllo i parametri dell'abitazione, vedere attraverso web-cam i luoghi della casa, controllare chi è presente ed eventualmente interagire in video ed in audio. Attraverso computer collegati in rete LAN interna si potrà, ad esempio, controllare 'la stanza dei bambini' dalla cucina o dialogare via modem dall'ufficio con chi è presente nell'abitazione. L'integrazione e il collegamento di tutti gli apparati elettronici ed elettrici dell'abitazione permette un sistema di sicurezza attivo, in cui parte integrante del sistema sono tutti i cosiddetti 'infodomestici' (gli elettrodomestici collegati in rete), in pratica in caso di allarme può scattare contemporaneamente l'accensione di televisori ed impianti audio allo scopo di dissuadere l'intruso o bloccare il funzionamento di computer e apparecchi audio-video in modo da renderli impenetrabile e non utilizzabili.  I sistemi anti-intrusione e videosorveglianza si stanno evolvendo e sono in fase sperimentale la possibilità di controllo remoto attraverso i normali telefonini GSM, GSM-WAP, UMTS con standard bluetooth.
 
Impianto base
Kit composto da centrale di allarme con sensore subsonico (variazione di volume dell'aria) incorporato. Due trasmettitori bicanale a codice variabile con funzione di inserimento/disinserimento e antiaggressione. Sirena incorporata nella centrale. N.1 contatto magnetico via radio. N.3 sensore ad infrarossi via radio. Sirena supplementare autoalimentata senza fili con lampeggiante. Espandibile con altri sensori senza fili: ad infrarossi, contatti magnetici fino a 24 unità suddivise in 6 zone indipendenti ed escludibili. Si possono abbinare sirene autoalimentate senza fili con lampeggiante.

sistema anti-intrusione

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