Dinamico, accattivante, per alcuni addirittura futuristico. Il primo progetto a Manhattan di Zaha Hadid racconta lo spirito creativo del luogo in cui si insedia e ne desume i tratti per modellarsi con l’ambiente circostante in modo unico e originale. Il 520 West 28th prende il posto di alcuni vecchi edifici fronteggianti la High Line, un progetto nato nella prima decade degli anni Duemila che ha visto la riqualificazione della vecchia sopraelevata passante per Chelsea prendere vita in un continuo di costruzioni fatte di metallo e vetro e intervallate da magazzini rivestiti di mattoni. Il condominio commissionato a Zaha Hadid Architects è di certo il più basso tra quelli che lo circondano, contando 11 piani fuori terra e occupando poco più di mille metri quadrati di suolo newyorkese. Ciò non di meno, il team di architetti londinesi estrude un volume a “L” che sembra essere un’estensione del terreno che impegna. Di fatto vetrato, il 520 West 28th si esprime per mezzo di un rivestimento metallico posato a chevron che corre lungo tutte le facciate in larghezza e in altezza. Il parametricismo spiccato e tipico degli ultimi lavori di ZHA assume in questo edificio di dimensioni contenute un aspetto più morbido, naturale, che qui viene utilizzato per descrivere facciate di vetro altrimenti bidimensionali da cui prendono vita balconi di diversa geometria arricchiti da tettoie dalla forma fluida ma misurata. La discretizzazione di elementi metallici spazzolati e verniciati a mano contrapposti a elementi di egual natura ma con una finitura satinata e di colore grigio riportano al gusto industriale tipico dell’area, fatto di dettagli manuali e in linea con la tradizione architettonica della “vecchia” New York ancora visibile nel costruito circostante.

Le nuove residenze collegano tradizione e innovazione alla cultura artistica del quartiere; tutto l’edificio, dal piano terra all’attico duplex, è ricco di riferimenti all’arte e alla scultura, tra cui spicca la parete scolpita di marmo Grigio Basile realizzata con macchine CNC e posta nella lobby, arredi firmati Zaha Hadid Design e opere d’arte collocate ai vari piani curate dall’associazione Friends of the High Line. All’interno della comunità artistica locale, che conta più di 350 gallerie d’arte sparse tra le vie al di sotto della High Line, il 520 West 28th ospita nella parte bassa spazi dedicati al retail e all’arte a cui si aggiungono i 39 appartamenti di lusso distribuiti nei piani soprastanti. Ciascun appartamento è studiato per impressionare. Completamente bianchi, gli spazi che caratterizzano gli interni sono descritti da controsoffittature fluide che attraversano tutte le stanze e creano geometrie diverse tra loro senza mai interrompersi. Talvolta a cassettoni, altre volte disegnati da curve più semplici, i disegni a soffitto percorrono porzioni verticali per disegnare arredi su misura che nascondono armadi, porte di servizio o più semplicemente pareti attrezzate dove esibire oggetti d’arte e libri. L’arredamento interno, curato dalla coppia di architetti Jennifer Post e West Chin, affianca soluzioni illuminotecniche di grande effetto a luci per lo più incassate nei controsoffitti che colorano gli ambienti total white di un’atmosfera calda e confortevole. I tagli degli appartamenti partono da circa 160 mq per arrivare sino ai 1.000 mq suddivisi su tre livelli della Penthouse con terrazza panoramica posta in cima al condominio. La maggior parte delle soluzioni, che vanno dai 5milioni di dollari del taglio più piccolo fino ad arrivare ai 45milioni di dollari per la residenza dell’ultimo piano, offrono generosi layout distributivi che spesso includono una grande sala da giorno di circa 50 mq con cucina openspace firmata Zaha Hadid Design per Boffi, almeno tre bagni di cui uno di servizio inserito nella futuristica boiserie e dotati di vetri elettrocromici e finestre con apertura motorizzata di grandi dimensioni. Oltre alle finiture di pregio e agli interni curati nei minimi dettagli, il 520 West 28th è dotato di servizi e tecnologie peculiari, come il sistema robotico automatizzato per il parcheggio di 11 auto e gli impianti di risalita privati per raggiungere il proprio appartamento direttamente dal piano terra. Per di più, il piano seminterrato è occupato in parte da servizi esclusivi ad appannaggio dei soli inquilini.

Qui trovano posto una spa, una piscina di 23 m che usufruisce della luce naturale proveniente da un soffitto trasparente e ricoperto da un sottile velo d’acqua, e il primo teatro IMAX privato della città. All’ingresso di quest’area, un giardino fatto di verde e di sculture è stato disegnato da Future Green, che ha collaborato con ZHA per tutte le aree verdi che completano l’edificio. Tra le varie installazioni con piante, dunque giardini, terrazze e piscina ai piani superiori, la parete verde scultore a che caratterizza il cortile “sommerso” dell’edificio cattura l’attenzione per qualità integrativa e spinta architettonica. Il muro verde evoca spostamenti tettonici che si modulano per seguire l’andamento delle scale. Nastri ondulati modulari di pietra si piegano e scivolano lungo il dislivello per creare vasche dove sono inserite piante che paiono sbucare spontaneamente dal substrato roccioso. Inoltre, la parete si relaziona con la pavimentazione per dare vita a piattaforme e sedili che raggiungono in alcuni punti 30 m di lunghezza. Le colorazioni delle essenze arboree sono ricche di toni blu e viola, alle quali si aggiungono i verdi di piante dall’aspetto preistorico come la berberidacea Mahonia Japonia e la succulenta Euphorbia Amygdaloides, entrambe aggiunte all’arredamento per fare da eco all’aspetto futuristico del rivestimento di pietra della parete e quello di acciaio che sale con prepotenza lungo le facciate dell’edificio. Gregory Gushee, executive vice president di Related Companies, fin da subito ha selezionato il progetto di Zaha Hadid per la sua capacità di sfruttare la curva a proprio vantaggio e gestire le forme fluide di cui si è eletta regina in modo contemporaneo, lussuoso e propositivo.

FLUIDITÀ E INNOVAZIONE TECNOLOGICA SULLA HIGH LINE
L’approccio innovativo e sempre in cerca di soluzioni tecniche su misura e all’avanguardia ha da sempre contraddistinto il lavoro di Zaha Hadid Architects. Anche per il 520 West 28th lo studio londinese ha voluto ispirarsi alle forme sinuose della natura per realizzare una facciata continua di vetro resa tridimensionale da elementi curvi di metallo che ricordano fibre muscolari. Cinquemila metri quadrati di profili di alluminio curvato, colorato e spazzolato, collegano gli 11 piani dell’edificio donandogli un aspetto unico ed estremamente dinamico. Il sistema di facciata a cellule è costruito da 710 pannelli di vetro piano e 40 di vetro curvo, tutti inseriti in una soluzione di involucro in alluminio modulare per superfici vetrate di grandi dimensioni e costituito da pannelli di vetro portanti inseriti in un telaio esterno del sistema di facciata. La tecnica personalizzata ha consentito una più facile installazione dei vari componenti, semplificati per ottimizzare le numeriche e per facilitare il montaggio. Per di più, alcuni di questi pannelli fungono da vere e proprie finestre motorizzate di 1.560x3.200 mm con apertura parallela verso l’esterno, che per questo progetto sono state equipaggiate con attuatori a scomparsa estremamente discreti nella forma e facili da manutenere. Il comfort interno è garantito per mezzo di listelli in poliammide PA6.6 rinforzati da fibra di vetro e inseriti nei profili di alluminio del sistema vetrato. Inoltre, al miglioramento delle prestazioni di isolamento termico sono state affiancate soluzioni per incrementare l’isolamento acustico. Data l’elevata complessità della progettazione, Wicona ha costruito un mock-up in scala reale per analizzarne le performance in caso di forti piogge e spinte orizzontali dovute alle raffiche di vento. Anche in questo caso i profili metallici curvi hanno dimostrato di poter fungere da motore per l’espressività dell’edificio ma anche da “smorzatori” in corrispondenza delle porzioni più delicate della facciata. Infatti, gli stessi profili sono supportati da una piastra metallica passante che scarica le forze di taglio e momento direttamente alla struttura di cemento armato, evitando in questo modo di stressare i profili di alluminio che supportano le grandi pareti di vetro.

Scheda progetto
Progettista: Zaha Hadid, Patrick Schumacher
Local architect: Ismael Leyva Architects (ILA)
Committente: Related Companies
Periodo di costruzione:2013 - 2018
Design: Zaha Hadid, Patrick Schumacher
Project architects: Johannes Schafelner, Alberto Barba
Package leads: Aurora Santana, Stella Dourtme, Michael Sims, Natacha Viveiros
Project Team: Sharan Sundar, John-Alan Gallerie, Seungho Yeo, Henning Hansen, Claudia Dorner, Jakub Klaska, Afsoon Eshaghi, Mattia Gambardella, Moa Carlson, Sara Sheikh Akbari, Niran Buyukkoz, Marius Cernica, Igor Pantic, Jamie Mann, Matthew Carapiet, Sergey Krupin, Nicola Berkowski, Peter Logan, Sebastian Lundberg, Miguel Diaz-Morales
Site construction architects: Ed Gaskin, Filipe Pereira, Stella Dourtme
Direttore lavori: Tiago Correia
Direttore progetto concorso: Cristiano Ceccato
Architetto concorso: Johannes Schafelner
Progettista concorso: Jakub Klaska
Team concorso: Elisabeth Bishop, Sharan Sundar, Saman Saffarian, Natacha Viveiros, Niran Buyukkoz, Yung Zhang, Spyridon Kaprinis, Kevin Sheppard, Manpreet Singh
Architetto locale: Ismael Leyva Architects (ILA)
Cliente: Related Companies
Strutture: DeSimone Consulting Engineers
Impiantistica: AKF Group LLC
Facciate: Gilsanz Murray Ste cek
Luci: Office for Visual Interaction – OVI
Landscape: Future Green Studio
Marketing, vendite: Corcoran Sunshine Group/Core
Facciate: M. Cohen & Sons, Stahlbau Pichler, Wicona
I-max: Westbuilt, William Somerville, Inc.
Parete di marmo: Port Morris Tile & Marble
Cucine e bagni: Boffi
Interiors: Sefina Industries LDP
GRC e GFRP: Kinetica
Metalli decorativi: Amuneal manufacturing Corp
Parcheggio automatizzato: Park Plus, Inc.
Porte scorrevoli: Schüco
Pareti di vetro, partizioni e corrimano: Doortec Architectural, Metal & Glass
Pavimenti di legno: Phipps & Co.
Elettrodomestici e dispositivi: Olivari, Gaggenau, Antonio Lupi, Teuco, Guzzini spa, Dornbracht
Photos: Hufton + Crow, Scott Frances

Arketipo 132, Ottobre 2019, Residenze