Il nuovo complesso 5SQUARE è situato nell’ambito periferico sud di Milano, nel quartiere Vigentino, caratterizzato da insediamenti residenziali, produttivi e commerciali. L’area si estende tra via Antegnati, via Gabussi e via Vincenzo Amidani, nel punto in cui il Parco Agricolo Sud entra, verso nord, in profondità nell’urbanizzazione. L’accessibilità attraverso mezzi pubblici è garantita dalla linea tramviaria lungo via Ripamonti che consente un rapido collegamento con i principali nodi di scambio del trasporto pubblico metropolitano. La zona in cui si sviluppa l’area di progetto si posiziona in un ambito caratterizzato da diffuse piccole e grandi aree verdi: una buona dotazione di verde pubblico è costituita dalla presenza del Parco Agricolo Sud, dal parco urbano situato tra via Antegnati e Amidani e diverse aree dedicate a verde attrezzato che si articolano tra i diversi lotti intorno all’area di progetto. Il progetto, firmato dal noto studio milanese Barreca & La Varra, ha previsto la riconversione e la rifunzionalizzazione dei cinque edifici a corte esistenti, costruiti a uso terziario alla fine degli anni ’80, ricavando 468 alloggi (per circa 1.280 utenti) destinati a residenza convenzionata agevolata, sia in vendita che in locazione oltre a diverse funzioni comuni e accessorie. Dal punto di vista dell’assetto architettonico il complesso si caratterizza nel suo stato di fatto da cinque corpi a corte, ad altezza variabile tra 3 e 4 piani fuori terra, da un corpo di collegamento tra gli edifici 3 e 4, e un interrato comune all’intero complesso.

Fino all’anno 2000 l’insediamento giaceva in perfetto stato di conservazione, avrebbe dovuto accogliere gli utenti in breve tempo, ma questo non è poi avvenuto. Dal 2006 si sono susseguite cantierizzazioni parziali per adeguamenti funzionali e spaziali delle strutture, che poi però non hanno avuto seguito. Il degrado dell’area è iniziato nel 2011 quando le opere avviate dalla precedente proprietà si sono interrotte, e fino al 2017 gli immobili sono stati completamente abbandonati, deturpati oltre che abusivamente occupati con conseguente aumento dello stato di degrado dell’area con problematiche di sicurezza pubblica. Il progetto di riqualificazione ha riguardato una serie di azioni strategiche tra cui il collegamento e la fruibilità trasversale tra gli edifici e la diversificazione delle funzioni al piano terra, l’organizzazione di una sequenza di corti aperte e chiuse e il rapporto tra gli edifici e il sistema del verde, il ripensamento dell’involucro esterno e una razionalizzazione dei volumi posti in copertura. Tutti gli elementi con funzione non strutturale, quali i tamponamenti esterni o interni (indipendentemente dal loro livello di degrado o fatiscenza), gli elementi accessori quali i parapetti metallici delle balconate esterne, gli impianti meccanici, i pluviali sono stati rimossi dalle strutture esistenti così come il corpo di collegamento tra gli edifici 3 e 4, fino a ricondurre il complesso immobiliare allo stato dei soli scheletri strutturali (caratterizzati da una maglia strutturale basata su due moduli 14x8 e 12x7). Una volta ripulita, la struttura, costituita da un sistema a telaio con pilastri a forma quadrata, posti esclusivamente lungo il filo esterno, e solette realizzate con tecnologia tipo predalle, (con spessore strutturale pari a 60 cm), è stata ripristinata e adattata per rispondere alle vigenti normative sismiche. La volumetria residua reperibile nel complesso ha permesso di creare nuove superfici, pertanto la conformazione morfologica e strutturale esistente è stata modificata al fine di uniformare il prospetto principale su via Antegnati portando tutti e cinque i fabbricati ad avere cinque piani fuori terra. Le scale esistenti non sono soggette a risagomatura, ma mantengono le caratteristiche preesistenti. I cavedi impiantistici adiacenti i vani ascensore sono stati posizionati all’interno del volume preesistente dei vani scala, senza la necessità di realizzare un apposito volume esterno.

Il linguaggio architettonico adottato da Barreca & La Varra ha tenuto conto di due diverse percezioni del complesso da parte dell’utente, la prima, quella più dinamica, che si ha percorrendo in automobile via Ferrari, e quella più lenta percepita dal passeggio pedonale posto internamente al complesso. Ciò ha portato alla definizione di un assetto volumetrico diversificato: verso l’esterno si è uniformata la linea di gronda per conferire un’immagine maggiormente ordinata e omogenea dei diversi blocchi, variandola invece tra gli edifici e all’interno delle corti. All’esterno, una nuova griglia modulare composta da due layer diversi viene sovrapposta alla facciata esistente: quello dei parapetti (costituiti da una porzione, prevalente, di altezza 1,10 m dallo spiccato del pavimento del terrazzo e da una più piccola porzione, estensione dello stesso parapetto, di frangisole verticale), e quello delle tende a rullo nella tonalità bianco/perla montate contrapposte a formare un sistema “a farfalla” che restituisce, per la porzione di facciata esposta a sud ovest, un effetto articolato vibrato e cangiante a seconda delle ore del giorno e delle stagioni. Le tende sono dotate di manovra manuale ad argano con staffe superiori e inferiori progettate ad hoc per poterne regolare l’inclinazione nelle varie altezze così come l’allineamento in uscita e l’altezza. I prospetti si caratterizzano per la combinazione di due sole colorazioni, il bianco per la griglia e le tende, e il grigio scuro per il fondo delle logge, alcune pareti delle corti interne e i piani terra. In particolare, il colore bianco definisce il frame esterno per tutte le facciate; il piano terra è grigio scuro così come gli intradossi delle logge dal piano secondo all’ultimo. I loggiati del prospetto ovest verso via Antegnati sono definiti da una tonalità chiara di verde, mentre gli altri prospetti sono prevalentemente bianchi. Il prospetto interno verso sud di tutte le corti è di colore grigio scuro, come il basamento, mentre i corpi scala si alternano tra il bianco e il grigio. Dal punto di vista funzionale i primi due edifici a partire da sud sono destinati alla vendita, con 164 appartamenti di metrature differenti, con alloggi monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali, parte dei quali situati a piano terra dotati di giardini privati; i rimanenti tre edifici invece accolgono 304 alloggi in locazione. Gli appartamenti hanno diverse dimensioni che variano a seconda delle tipologie: circa 40 mq per i monolocali; 50 mq per i bilocali; tra 60 e gli 85 mq per i trilocali e circa 82-87 mq per i quadrilocali.

Il mix tipologico-funzionale di appartamenti prevede fondamentalmente due diverse configurazioni di piano tipo applicate relativamente ai cinque edifici: un piano tipo per i due edifici i cui alloggi sono destinati alla vendita (20 alloggi per piano) e una variazione di questo per il piano tipo applicato ai tre edifici per cui è prevista la locazione (25 alloggi per piano). Tali composizioni vengono riportate in parte ai piani terra, dove sono però presenti - in tutti gli edifici tranne il primo - gli spazi per attività collettive. Ai piani quarti della vendita sono, invece, inseriti cinque trilocali di due tipologie differenti sistemati al fine di formare un volume a stecca che garantisce un fronte di cinque piani fuori terra su via Antegnati, e presenta invece, sul retro, un sistema di piccoli terrazzi privati da cui si accede agli appartamenti. Il piano terra del complesso, costituito da un insieme di spazi privati e spazi pubblici, rappresenta un grande ambiente urbano unitario, caratterizzato da spazi per l’incontro, il relax, il gioco e lo sport. In particolare, nei primi due edifici a sud ci sono appartamenti dotati di giardini privati di diverse dimensioni, e nel secondo servizi quali una sala polivalente, lo spazio per il gestore sociale, la portineria, una palestra e un locale commerciale. Il piano terra del terzo edificio, baricentrico rispetto al complesso, è occupato da uno spazio commerciale, da un asilo per circa 70 bambini e una panetteria. Nel quarto, trovano spazio i servizi alla persona quali un consultorio familiare e un poliambulatorio; nel quinto, invece, sono ricavati alloggi in locazione, oltre allo spazio per una comunità socio sanitaria e una sala polivalente.

La sostenibilità in chiave impiantistica e tecnologica
L’intero complesso si caratterizza per un’elevata sostenibilità energetico-ambientale. Le scelte impiantistiche e tecnologiche sono state bilanciate al fine di ottenere un edificio a basso impatto ed elevata sostenibilità ambientale. I consumi energetici sono stati ridotti e il rimanente fabbisogno è coperto prevalentemente da fonti rinnovabili quali l’energia geotermica sfruttata dalle pompe di calore acqua-acqua e l’energia elettrica prodotta dal solare fotovoltaico posto in copertura. L’acqua di falda è prelevata tramite quattro pozzi di presa, collocati nelle vicinanze della vasca di decantazione. L’acqua di falda è pompata fino alla vasca di decantazione, dimensionata per provvedere all’accumulo necessario sia come risorsa energetica per gli impianti meccanici, sia come risorsa idrica per l’impianto antincendio. Tramite uno scambiatore di calore, l’acqua di falda cede, o assorbe, a seconda della stagione, energia termica dal circuito secondario di edificio per la condensazione delle pompe di calore autonome e viene poi convogliata alla vasca di calma. Quest’ultima è anche utilizzata come punto di prelievo dell’acqua di falda esausta a scopo di irrigazione delle aree verdi comuni. Ogni unità immobiliare è dotata di un impianto di riscaldamento ad acqua mediante pannelli radianti a pavimento la cui regolazione avviene mediante cronotermostati ambiente per ogni zona. Tutte le unità immobiliari sono collegate alla rete elettrica tramite una fornitura in bassa tensione con contatore dedicato, di potenza pari a 4.5kW, espandibili a 6kW in caso di necessità dell’abitante. Ogni edificio è suddiviso in 4 scale ognuna dotata di locale contatori, contenente le forniture di energia degli appartamenti di competenza della scala stessa. Sulla copertura di ogni fabbricato è installato un impianto di produzione elettrica da fotovoltaico, connesso al quadro generale delle parti comuni di ogni edificio. Ogni campo fotovoltaico è composto da 164 pannelli del tipo monocristallino, costituiti da 120 celle, per una dimensione totale del singolo pannello di 1.765x1.048x35 mm. Ogni pannello ha una potenza pari a 375W per un totale installato pari a 61,5 kW. In aggiunta alle diverse tecnologie utilizzate per la riduzione dell’impatto ambientale del complesso, la committenza ha deciso di adottare un modello innovativo di economia circolare che riguarda gli arredi interni. Nel dettaglio, elettrodomestici e mobili vari delle unità abitative in affitto, sono recuperati a noleggio attraverso un sistema di gestione organizzato ed efficiente. La responsabilità dell’installazione, della manutenzione annuale e dello smaltimento è in capo a soggetti specializzati i quali, riacquisendo i prodotti a fine contratto, ne garantiscono il recupero, il riutilizzo o il corretto smaltimento.  Tale approccio determina un duplice vantaggio, da un lato riduce la spesa di ogni famiglia e, dall’altro, limita l’impatto ambientale con una riduzione stimata annuale pari a circa 370 kg di CO2eq per appartamento (l’equivalente  alla CO2 assorbita da un bosco di circa 2.000 m2).

Scheda progetto
Committente: REDO s.g.r. Società Benefit - Fondo Immobiliare di Lombardia Comparto Uno
Località: Milano, via Antegnati 7-9-11-13-15
Use: 2017/2022
Programma: residenziale, retail e services
Commission: architectural design (preliminary and detail), artistic direction
Costo: 39.000.000 euro
Area: 34.650 mq
Site area: 35.610 mq
Contractor: CO.GE.VI. spa
Social technical advisor: Fondazione Housing Sociale
Smart consultants: Planet Smart City
Barreca & La Varra partnership:
D&D srl (project lead): Detailed architectural design (BIM), VVF, Cost Control, BIM Management, Safety, structural clerk of works
ARCHING srl: Structural design BIM), structural clerk of works
ARIATTA Ingegneria dei Sistemi srl: Services design and services clerk of works
Team BLV: Luca Sala (team leader), Chiara Capponi, Federico Bettin, Elisa Giannini, Margherita Napolitani, Simone Marelli, Luigi Tambuscio, Andi Driza
Photos: Carola Merello

Arketipo 162, Social Housing, gennaio/febbraio 2023