Un’architettura che “riguarda lo spazio essenziale, plasmato dalla luce trattata come materia prima”. Così l’architetto Alejandro Muñoz Miranda descrive la sua opera. Volumi geometricamente rigorosi con texture rigate orizzontali e verticali si alternano a porzioni finestrate e a vuoti di logge e terrazzi in un disegno che ricorda le sovrapposizioni dei container in lamiera ondulata nel porto di Malaga. L’edificio residenziale con 73 appartamenti destinati all’affitto sorge in riva al mare, accanto a una ciminiera degli inizi del XX secolo, vestigia di un’attività industriale florida del secolo scorso nell’allora periferia industriale di Malaga. La zona ha subito una radicale trasformazione negli ultimi anni diventando un’ampia passeggiata lungomare punteggiata da edifici residenziali, “una naturale prosecuzione del centro cittadino” secondo le intenzioni del Comune. Ispirati dal contesto, Muñoz Miranda Arquitectos ideano un edificio massivo e compatto, aperto con viste protette verso il mare e delineato dalle generose ombre del sole spagnolo. Obiettivo dell’intervento era, da un lato, confrontarsi con la matericità ruvida della ciminiera, dall’altro, garantire qualità abitativa contenendo i costi e i tempi del cantiere senza rinunciare a spazi privati all’aperto per godere del panorama.

La pianta, sostanzialmente quadrata, si sviluppa per un totale di 6.750 mq fuori terra intorno a due patii centrali, divisi in trasversale da un unico blocco comune di risalita verticale con una scala in linea e due ascensori. All’esterno, dopo i primi studi, il mattone ha lasciato il posto a una più contemporanea facciata dal disegno astratto in calcestruzzo prefabbricato alleggerito (GRC). I pannelli prefabbricati dalla texture rigata favoriscono “la vibrazione del volume grazie all’incidenza della luce naturale” e garantiscono una corretta aerazione, grazie al traforo, nelle logge esterne dedicate alla lavanderia. “In questo modo l’edificio si propone con una scala d’ordine superiore per valorizzare l’insieme rispetto all’individualità dell’appartamento, dove la mutevole unità tipologica si aggiunge all’insieme, ottenendo un’unità astratta, scolpita, terrosa”. La giustapposizione di pieni e di vuoti nel volume appaiono come elementi impilati, richiamando i container portuali in lamiera ondulata. Ogni soluzione abitativa si manifesta all’esterno attraverso l’orizzontalità o la verticalità del motivo prefabbricato, porzioni vetrate dalla forma allungata sulla linea dei fronti e grandi logge e terrazzi d’angolo a indicare la zona giorno. La costruzione finale conta otto piani fuori terra, diversamente suddivisi e disposti nello spazio a creare sporti e rientranze, e due piani interrati dedicati a cantine e autorimessa.

Il punto di transizione tra ciò che è costruito sotto il livello del suolo e ciò che emerge è rappresentato da un portale, in cui la matericità della facciata si insinua all’interno attraverso le pareti, il soffitto a doghe bianche anticipa ciò che accadrà nei patii e il pavimento in granito nero introduce al mondo oscuro del cemento a vista del garage interrato. All’interno, un rosso acceso colora pilastri e posti auto, una lamiera stirata definisce i parapetti e la medesima lamiera ondulata dei patii definisce i percorsi carrabili. Gli spazi comuni e la distribuzione agli alloggi sono affidati ai due patii e a un sistema di ballatoi che connette il blocco centrale di risalita verticale agli ingressi di ogni soluzione abitativa. Le facciate, così come i parapetti dei ballatoi, sono rivestite in lamiera ondulata bianca e gli ambienti sono protetti dalle intemperie grazie una copertura vetrata interamente trasparente. All’interno, la variabilità tipologica degli alloggi non altera il concept alla base del progetto: una distribuzione circolare che crea spazi aperti e funzionali. Soggiorno, cucina e terrazzo (o loggia) sono sempre collegati, sia che la cucina sia un ambiente indipendente o meno, favorendo la commistione degli spazi e un loro utilizzo più flessibile; in tutte le soluzioni è presente un piccolo locale lavanderia all’aperto, ma schermato con pannelli in GRG traforati. La zona notte è invece separata, più interna e intima.

STUDI SULLA FACCIATA
Il progetto era nato inizialmente con una finitura in mattoni a vista con l’intento, secondo l’architetto, di creare una risonanza, quasi un “gemellaggio” con la ciminiera esistente catalogata come Patrimonio Industriale dell’Andalusia. Lo studio ha portato a termine diversi progetti e realizzato molti prototipi di porzioni di facciata per testare il disegno di posa e la texture della terracotta, ma senza ottenere l’effetto desiderato. La soluzione finale è stata considerare un nuovo materiale, “una soluzione per ripensare al mattone nel XXI secolo, ovvero una reinterpretazione del mattone in chiave di una nuova tettonica contemporanea che ha consentito di realizzare nervature sia in verticale sia in orizzontale” racconta Alejandro Muñoz Miranda. La scelta è ricaduta su pannelli prefabbricati di calcestruzzo fibroalleggerito (GRC) che, trattati con gradi di “trasparenza” differenti e diversamente orientati, potessero riflettere verso l’esterno le mutevoli tipologie degli appartamenti. A trame piene rigate in orizzontale in e verticale si alternano frangisole e parapetti con lo stesso disegno che lasciano filtrare la luce all’interno di logge di servizio. I due patii all’interno, riprendendo lo stesso spirito costruttivo volto alla prefabbricazione, sono invece trattati con pannelli in lamiera ondulata in pvc bianca, posati sempre con rigature alternate. Il bianco conferisce al patio un’immagine quasi eterea e contribuisce a portare all’interno copiosa luce naturale. Protetti da una copertura trasparente, servono da corridoi e ballatoi comuni di accesso agli appartamenti.

Scheda progetto
Committente: Renturnoga SL
Project: 2015-2016
Construction: 2016-2018
Area: 6,750 mq fuori terra, 4.001,70 mq interrato
Progettista: Alejandro Muñoz Miranda
Staff: José Luis Lucas Trujillo, Juan de Dios Túnez Jerónimo, Antonio Jesús Fernández Tapia, David García Gallego, Ana Muñoz Miranda, Pedro Antonio González Garrido, Mar Martín de las Mulas Moreno, José Díaz Montes,
Geometra: Juan Barrionuevo Polo
Ingegneria: Manuel Gómez Pastor (Impianti), Francisco López Julián (telecomunicazioni), Calconsa XXI SLU - Miguel Ángel Maíso Rodríguez (Struttura)
General contractor: Ferrovial Agroman SA
Photos: Javier Callejas Sevilla

Arketipo 166, Off-Site, Maggio 2023