Autore testo: Giuliano Cosi
Per individuare il sistema di intervento più corretto è necessario identificare con esattezza la provenienza dell'umidità circolante, in seguito si passerà a rendere innocui i sali disciolti e a progettare un intervento di risanamento dei materiali colpiti. Per la pulitura delle superfici in laterizio si possono seguire alcune regole pratiche per individuarne le cause e porvi rimedio. Attraverso un esame iniziale si deve verificare: l'aderenza dell'efflorescenza ai mattoni; la solubilità delle sostanze in acqua e, in caso negativo nell'acido cloridrico (acido muriatico in commercio); il sapore, se salato, se amaro; la reattività chimica, esaminando se al trattamento con acido cloridrico si ha effervescenza o meno.
Vedi la tabella sulle tipologie dei sali e delle modalità di intervento
à da ricordare che la spazzolatura e il lavaggio rappresentano un rimedio temporaneo perché la fioritura salina può ripresentarsi successivamente.  Sono molto dannosi, infine, i sali presenti nel terreno (nitrati) sottoforma di: salnitro (nitrato di potassio); sale cileno. Essi assorbono grandi quantità d'acqua e vapore, e cristallizzano con una temperatura di 25°C ed umidità atmosferica del 50%. I danni sono causati sia dall'aumento di volume che dalla capacità di immagazzinare acqua, rendendo il laterizio vulnerabile al gelo.
Fonte testo: P. Giacalone, F. Laner, A. Pala, Murature a faccia vista ' patologie e rimedi, Milano 1997. V. Mafron, E. Siviero, Manutenzione delle costruzioni, Torino 1998. |
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