Fermata Colosseo, complesso museale Fori
Imperiali, sezione museio, tratta T3


 
Fermata Colosseo, complesso museale Fori
Imperiali, vista entrata stazione

Città come Roma e Atene vivono oggi l'integrazione tra lo splendido ma
ingombrante passato e l'urgenza dei moderni servizi, indispensabili alla vita di
tutti i giorni. La necessità di dotarsi di un sistema logistico e
infrastrutturale degno di una grande capitale europea, ha reso indispensabile, a
Roma, l'ampliamento dell'attuale linea metropolitana. La nuova linea C, e in
seguito la linea D, produrranno un sistema di trasporto pubblico in grado di
risolvere almeno in parte i problemi della "metropoli" italiana. Lunga
complessivamente 42 km, con 42 stazioni, il progetto sarà realizzato per buona
parte in sotterranea, a una profondità di 25-30 metri sotto il livello stradale,
attraversando anche l'alveo del Tevere a una profondità di 15 metri, in una zona
archeologica che non oltrepassa i 10/11 metri di profondità. Oggi inizia il
"Tracciato Fondamentale", lungo 25,5 km e con 30 stazioni, che prende avvio
dalla zona da Clodio/Mazzini, passa dal centro storico e si protrae sino al
limite orientale del territorio comunale. Diversamente dalle metropolitane
costruite ad Atene e Napoli, dove il fondo europeo ha coperto quasi interamente
il costo, per la linea romana il quadro economico dell'opera è tutto nazionale e
prevede una spesa complessiva di 3.047,424 milioni di euro, di cui il 70% a
carico dello Stato, il 18% a carico del Comune e il 12% a carico della Regione
Lazio. Grazie al lavoro congiunto svolto dai funzionari e tecnici del Comune,
delle Soprintendenze per i Beni Archeologici e dei Beni Architettonici ed il
Paesaggio di Roma, è stato redatto un articolato programma delle attività
riguardanti il patrimonio archeologico e monumentale interessato dalla Linea. Il
Programma, si avvale di una serie di campagne di indagine archeologicha
preventiva, oltre a un'importante studio sulla documentazione fotografica degli
archivi storici al fine di individuare nel sottosuolo le situazioni già
compromesse nella volontà di sfruttare proprio tali spazi. Ampi studi, inoltre,
sono stati fatti per prevedere la risposta strutturale dei monumenti soprastanti
il nuovo percorso, come il rilievo delle fessurazioni, le prove penetrometriche
e i calcoli sui campi tensionali. Sono inoltre previsti interventi di restauro
per otto edifici di particolare rilevanza storico-monumentale presenti nel
centro storico, lungo il tracciato, e la realizzazione di uno spazio museale
(Museo dei Fori) connesso alla stazione Colosseo.
Il progetto della nuova
linea, prevede tratte esterne nelle zone periferiche, gallerie scavate mediante
TBM (tunnel boring machines), per le tratte semiperferiche di dimensioni
ordinarie, mentre per le tratte che attraverseranno il centro storico, le T2 e
T3, le gallerie avranno una sezione di scavo doppia rispetto a quella
tradizionale. Questo sistema, denominato "Modello Roma", permetterà che il
marciapiede di attesa della fermata si realizzi all'interno delle gallerie,
limitando gli scavi superficiali ai collegamenti verticali, diversamente dal
sistema costruttivo classico, che realizza la linea partendo dalle fermate
attraverso uno scavo di superficie. Questa nuova soluzione, lascia correre il
traforo di tutta l'intera linea dal basso, senza vincoli con le aree di
superficie. Lo scavo nella zona "sensibile" verrà limitato alla sola
realizzazione delle discenderie e/o pozzi di servizio, permettendo una minima
cantierizzazione all'aperto per evitare disagi agli spostamenti di superficie.
Oltre ad evitare il rischio dei ritardi dovuti a probabili ritrovamenti, tale
metodologia consentirà, in caso di rinvenimenti importanti, di poter ugualmente
realizzare la fermata semplicemente spostandola per quanti metri si riterrà
opportuno ed è questa "flessibilità" che segna l'innovazione del sistema.
Inoltre, tutta la linea sarà completamente automatizzata con paratie mobili di
protezione e treni senza guidatori. La linea toccherà, in sequenza, aree del
centro storico, aree semiperiferiche e periferiche della città, caratterizzate
da sviluppi storico-urbanistici completamente diversi. Diversità che la
progettazione architettonica cercherà di considerare, attraverso la scelta dei
materiali, della segnaletica e delle finiture, degli ambienti sotterranei,
mirando a una percezione di immagine e confort. Nella progettazione
architettonica si è puntato quindi a ottenere una soluzione flessibile e
unitaria; questa ottima soluzione di base, probabilmente richiederà in una fase
avanzata alcune scelte di carattere architettonico specifiche per alcune
fermate, che muteranno rispetto al progetto preliminare in base al contesto che
si andrà a rinvenire, come nel caso di Atene.
Il problema è comunque già
previsto e nel capitolato speciale d'appalto troviamo: "È inoltre prescritto
che, il progetto architettonico delle tre stazioni: Chiesa Nuova, Argentina e
Venezia, proprio per l'importanza monumentale del contesto nel quale si
inseriscono, dovrà essere affidato ad "architetti di chiara fama" coadiuvati da
esperti nel campo di restauro architettonico....", oltre a queste tre la
direzione prevede anche l'aggiunta di altre fermate che saranno ritenute
importanti.
La fermata del Colosseo, sarà probabilmente la stazione più
critica, a causa della sua vicinanza con l'anfiteatro Flavio e l'area
archeologica. Inoltre in questo punto si incroceranno la linea C con la B.
Nell'atrio di questa nuova stazione metropolitana, sarà prevista l'installazione
di postazioni audiovisive, destinate a fornire informazioni ai passeggeri. In
tale contesto si inserirà la proposta per la creazione di un nuovo spazio
museale archeologico, adeguata collocazione per molti dei reperti che verranno
alla luce durante la realizzazione della linea stessa. Il museo sarà localizzato
sotto il tracciato di via dei Fori Imperiali, dove a causa dello sbancamento
dell'antica Collina Velia operato nel periodo fascista lo strato archeologico è
già totalmente compromesso. Il progetto preliminare, del museo prevede un ampio
contenitore in cemento coperto da solaio a luce unica, all'interno del quale
trovano posto: uno spazio espositivo, una sala per conferenze con possibilità di
funzionamento autonomo dal Museo e un punto di informazione turistica, più i
cosiddetti servizi aggiuntivi, dall'area ristoro al book shop, nonché i locali
tecnici per il funzionamento della struttura. Lo spazio è largo quanto la sede
stradale, circa 18 metri, e lungo 150 metri con superficie di oltre 2700 mq,
completamente interrato ad una quota di circa 7 metri sotto il livello stradale.
Il punto di forza del museo risiederà, in un'accessibilità distribuita lungo
tutto il suo perimetro, a sud dall'atrio della nuova metropolitana e a nord dal
passaggio ipogeo dell'Arcus Latronis. Questo potrà consentire di collegare la
Basilica di Massenzio con le cantine di Palazzo Rivaldi; sarà infine accessibile
anche da est, lungo il Belvedere Cederna, attraverso due corpi scala alle spalle
del "Muro del Muñoz", dove vi si accederà attraverso le due esedre secondarie
disposte ai lati della grande centrale con la fontana. Anche questo progetto
peraltro ben elaborato e sviluppato è nella fase di progetto preliminare ed è
direttamente gestito dalla struttura tecnica di "Roma Metropolitane".
Concludendo l'analisi e relazionandosi all'esperimento napoletano di Achille
Bonito Oliva, a quello ateniese, e a quello della Jubilee Line londinese, sorge
la domanda su chi sarà il direttore artistico dell'intera operazione e quali
saranno i criteri di scelta se questo sarà adottato e da ciò si evince che
ancora questa fase di dettaglio finale è prematura ma considerata estremamente
importante oltre che di estrema attualità.