Il progetto che amplia e ripensa la sede di Immergas è un sunto dei valori aziendali che la contraddistinguono: innovazione continua e profondo legame con il territorio. L’intervento corona un processo di consolidamento aziendale e concretizza quella razionalizzazione degli spazi produttivi che l’azienda desidera implementare anche per rafforzare le sinergie con la terra emiliana in cui la società affonda le proprie radici. La commistione e la sinergia tra impresa e persone operanti sul luogo vuole generare un effetto “spin” sull’economia locale e globale sottolineando le eccellenze economiche e ambientali e mettendole in luce a livello internazionale. Il progetto sviluppato dallo studio di architettura EFA di Parma rispetta un input fondamentale, quello della continuità con la storia architettonica della struttura esistente, meglio ne sottolinea e ne mette in risalto le geometrie e le volumetrie.
La sede trova collocazione in un’area a elevata visibilità collettiva e mantiene un forte significato strategico e simbolico per il paese di Brescello, fortemente congiunto alle maestrie della propria storia artigianale e produttiva.
Il Laboratorio è destinato ad accogliere prove sperimentali relative a verifiche di progettazione oltre alla ricerca di nuove soluzioni tecniche per lo sviluppo dei prodotti dell’azienda. Al fine di decentrare le attività necessitanti ampi spazi senza isolarle, ma consentendo piuttosto un flusso di scambio continuo tra tutti i comparti, il complesso edilizio si sviluppa a padiglione con due blocchi di fabbrica rettilinei e congiunti, paralleli alla strada provinciale, e un volume a doppia altezza a cavallo dei due.
La chiave alla base di questa scelta compositiva è la possibilità per laboratori, uffici e magazzino di mantenere una costante connessione organica e funzionale tra di essi. La distribuzione degli spazi dunque ha giocato un ruolo importante nella scelta architettonica, applicando al meglio quel principio di flessibilità che consente alla risorse umane di usufruire delle tecnologie mantenendo un equilibrio eccellente tra teoria e pratica, tra ricerca e produzione.
Tre sono i volumi: due unità ambientali indipendenti e collegate da un passaggio centrale perpendicolare ospitante l’accesso principale dell’edificio e un terzo volume, sviluppato su due livelli, che rappresenta un aggiuntivo elemento di connessione tra i corpi rettilinei, nonché il depositario dell’aspetto iconico del complesso. La presenza di due corti intermedie è stata voluta per assicurare una maggiore integrazione del manufatto con gli spazi aperti di pertinenza. La planimetria è stata sviluppata con grande logica dallo studio di architettura EFA, giungendo a una sequenzialità funzionale delle aree straordinaria.
Per la parte dell’atrio Stahlbau Pichler ha realizzato 135 mq di facciata a montanti e traversi in acciaio con l’applicazione di un sistema tecnologico e sigillatura strutturale, impiegando una vetrazione con le seguenti caratteristiche: lastra esterna temperata 8 mm, intercapedine di 16 mm con gas Argon, lastra interna stratificata 5+5 pvb acustico con un valore di trasmittanza termica u pari a 1,1 W/mqK. Qui le 13 lesene esterne in alluminio sono poste orizzontalmente e sono state appese tramite tiranti in acciaio inox con un passo di circa 500 mm. Sempre rimanendo sull’atrio sono stati realizzati 48 mq di rivestimento architettonico. L’edificio che si affaccia sulla strada provinciale è adibito ai laboratori. Per questa sezione Stahlbau Pichler ha costruito 217 mq di rivestimenti per i cavedi esterni attraverso la realizzazione di pannelli metallici verniciati che sono stati posati su una sottostruttura metallica di sostegno composta da profili montanti e correnti in alluminio ancorati mediante tasselli dimensionati in funzione del supporto retrostante ed elementi di fissaggio del pannello di facciata; il rivestimento è realizzato con una lamiera microforata di alluminio preverniciato di colorazione cangiante. Nell’intesa geometrica con la strada, l’edificio mantiene una perfetta linearità scandita da questa modularità che vede avvicendarsi elementi prefabbricati in cemento con le specchiature vetrate sugli ambienti di lavoro. L’edificio più interno ospita gli spazi ufficio e il magazzino. Qui Stahlbau Pichler ha montato i suoi 350 mq di lamelle frangisole verticali. Il Brise Solail esterno di questa parte del manufatto Immergas si compone di profilati di allumino disposti verticalmente e completamente fissi con sezione 100x40 mm. Per le pareti perimetrali di questa parte del complesso l’azienda di Bolzano ha messo in opera un pannello autoportante con anima coibentata in lana minerale spessore 100 mm per un isolamento U 0,40 W/mqK. In totale si parla di circa 374 mq di pannellature perimetrali. Sempre per uffici e magazzino sono state realizzate da Stahlbau Pichler strutture portanti in acciaio, serramenti a nastro, porte e finestre studiate per essere facilmente trasportabili e agili da fissare alla struttura portante principale che è composta da profili tubolari in acciaio di 100x100 mm.
Il monolitico volume a doppia altezza, grazie alla pannellatura metallica tipo sandwich alternata a porzioni di lamelle di schermatura, gode di un morbido movimento di luci e di ombre. L’inserimento armonico degli spazi ufficio a supporto dei laboratori, distribuiti lungo il perimetro degli edifici, è stato realizzato secondo una lettura verticale i cui accenti sono definiti dagli elementi prefabbricati, che accompagnano le vetrate disegnano quell’elemento architettonico peculiare e riconoscibile che sottolinea la personalità del complesso. Le facciate continue di Stahlbau Pichler sono tecnicamente costituite da un reticolo di montanti e traversi intersecati ortogonalmente generanti moduli di varie dimensioni. L’inserimento di tamponature vetrate vede suddivise “zona vision” in vetrocamera con lastra esterna temperata 8 mm, intercapedine di 16 mm con gas Argon, lastra interna stratificata 4+4 pvb acustico dal valore di trasmittanza termica u pari a 1,1 W/mqK e “zona cieca” spandrell composta di pannello interno in lamiera di acciaio zincato, 140 mm di lana di roccia, un secondo pannello in lamiera di alluminio preverniciato e una lamiera esterna in alluminio microforato preverniciato. Il totale dei metri quadrati di facciata sono 320 per i laboratori e 158 per magazzino e uffici. Per gli stessi blocchi sono stati previsti 99 apribili inseriti in facciata montanti e traversi, inoltre sono state inserite 9 porte vetrate e 21 porte cieche.
Il secondo livello è stato mantenuto al grezzo in previsione di ampliamenti futuri senza rinunciare così all’estetica di un involucro completo. Le scelte strutturali dei progettisti sono state spinte verso una struttura portante a portale, costituita da una teoria di pilastri in c.a. e travi di collegamento a unica campata per garantire uno spazio quanto più libero e flessibile, sul modello dell’aula, mediante un processo di composizione scatolare a copertura piana. In questo modo le volumetrie mantengono la loro essenzialità e divengono facilmente riconoscibili nella loro specificità funzionale. La scelta di una struttura prefabbricata ha reso agevoli le fasi di montaggio garantendo una uniformità di realizzazione, pur mantenendo un’immagine architettonica personalizzata. Stahlbau Pichler in questo si è rivelata fondamentale, grazie alla propria esperienza e allo sviluppo tecnologico dei propri comparti ingegneristico e produttivo, all’interno dei quali sono stati realizzati sia l’ingegnerizzazione che la realizzazione di tutte le strutture e di tutti i sistemi di facciata di questa sede tecnologicamente avanzata e architettonicamente funzionale.