Un meraviglioso lascito architettonico romano. Proprio sul colle Palatino, sono visibili ancora oggi le vestigia delle Terme dell’imperatore Elagabalo. Si tratta di un insieme di reperti archeologici venuto alla luce sulla pendice nordorientale del colle lungo l’attuale via Sacra. Il sito storico è di difficile interpretazione: i ritrovamenti raccontano una lunga storia di trasformazioni, che le indagini archeologiche hanno consentito di ricostruire nelle diverse fasi storiche, dall’età imperiale fino al periodo tardoantico.
La denominazione “Terme di Elagabalo” deriva dall’interpretazione di una fonte scritta (nella “Historia Augusta”), che attribuisce all’imperatore Elagabalo (regno 218-222 d.C.) la costruzione di terme pubbliche. Così, quando nel secolo scorso durante una campagna di scavi archeologici a sud del Palatino si ritrovarono le vestigia di un balneum, si ritenne di identificarlo appunto con le Terme di Elagabalo citate nella fonte storica. Inoltre, la vicinanza con l'Elagabalium, il santuario realizzato dallo stesso imperatore sul colle Palatino nell'area di Vigna Barberini, ha contribuito a consolidare questa interpretazione. In realtà, come appurato dall’archeologia, il complesso monumentale delle terme appartiene a un intervento successivo, attribuito al IV secolo d.C., mentre la costruzione in laterizio che le accoglie è precedente e attribuibile all’attività costruttiva degli imperatori Settimio Severo (regno 193-211 d.C.) e Caracalla (211-217 d.C.). L’edificio risale quindi agli inizi del III secolo d.C., e in origine aveva probabilmente carattere funzionale al palazzo imperiale. Costituito da più di venti ambienti disposti intorno a una corte a pianta rettangolare, nel IV secolo le sue funzioni cambiarono e venne adibito a complesso termale; tra il VI e VII secolo d.C., poi, nello stesso luogo sorse una nuova costruzione identificata in via ipotetica con una piccola chiesa.

Un sito, quindi, davvero intriso di storia, che era necessario comprendere, interpretare e rispettare in fase di recupero e restauro. Il progetto di restauro e recupero dell’area, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, prevede una seria di interventi che per quanto riguarda i materiali da utilizzare devono essere specifici e compatibili con l’esistente. Inoltre, fondamentale è la leggerezza dei nuovi materiali che non devono appesantire le strutture esistenti. A questo tipo di esigenze risponde perfettamente il nuovo Sottofondo CentroStorico Calce di Laterlite, che per le sue caratteristiche è stata ritenuto la scelta migliore per le Terme di Elagabalo. Il prodotto è parte della gamma Leca CentroStorico di soluzioni a base di argilla espansa Leca che Laterlite ha sviluppato per la conservazione, il recupero, il consolidamento e l’efficientamento del patrimonio edilizio esistente.

Sottofondo CentroStorico Calce è il sottofondo leggero e isolante a base di pura calce idraulica naturale NHL 3.5, predosato a base di speciale argilla espansa Lecapiù. Sottofondo CentroStorico Calce è particolarmente indicato per interventi su edifici di interesse storico e artistico e per riempimenti ad alto spessore di volte, voltini e vecchie strutture. La sua composizione a base di pura calce idraulica naturale NHL 3.5 combinata con un altro materiale “naturale” quale l’argilla espansa Lecapiù, rende Sottofondo CentroStorico Calce un prodotto ideale, per caratteristiche fisico-chimiche e compatibilità materica, all’utilizzo nel settore del restauro storico-monumentale e nella bioedilizia.
Nel caso delle Terme di Elagabalo Sottofondo CentroStorico Calce è stato utilizzato per il riempimento delle fondazioni, per il recupero delle quote, quindi per la posa del sottofondo e del massetto successivo. Sopra lo strato di Sottofondo CentroStorico Calce è stata posizionata una pavimentazione in cocciopesto, materiale già usato nelle pavimentazioni dagli antichi romani e scelto nel rispetto di quelle che erano le caratteristiche storiche del luogo. Sottofondo CentroStorico Calce è stato scelto per le qualità della calce naturale adatta al restauro e per le qualità intrinseche dell'argilla espansa Leca, nota per la sua leggerezza, la capacità isolante, la resistenza e la praticità.