Nel centro di Ostuni, in provincia di Brindisi, una palazzina dell’800 destinata a ospitare un B&B è stata oggetto di una ristrutturazione che celebra sapientemente la cultura pugliese e la sua tradizione abitativa. Il progetto, curato dall’interior designer Gian Paolo Guerra, ha interessato circa 230 metri quadri di superficie, distribuita su tre livelli da uno dei quali si accede alla grande terrazza di 80 metri quadri. Tutti gli arredi sono stati utilizzati in modo equilibrato per non sovrastare sugli elementi architettonici ricchi di storia e tradizione, dalle strutture alle materie prime usate per pavimenti - come il Bronzetto di Trani - e le volte - il Roccato di Ostuni. Oggetti di design iconici si mescolano con grande discrezione a complementi di artigianato locale in tutti gli ambienti della casa, dalla zona living alle camere da letto, ai bagni.

Nella ricerca di questa sobrietà, esaltata anche da una palette cromatica neutra che non lascia spazio a colori - con l’unica eccezione del blu declinato nelle sue nuance - il progettista ha voluto non appesantire gli ambienti con tendaggi, preferendo la luminosità delle sole finestre con vetri opachi, per garantire la privacy degli ospiti. I serramenti vengono così messi in primo piano, divenendo un vero e proprio elemento di arredo.
La scelta delle finestre è ricaduta su Prolux Evolution di Oknoplast una finestra in PVC dal profilo ridotto che supporta una vetrocamera più ampia, in grado di far penetrare fino al 22% di luce naturale in più rispetto a un tradizionale infisso in PVC. La sua forma squadrata, definita dal taglio netto dei suoi fermavetri a 90°, crea una cornice perfettamente lineare e sottolinea rigore e essenzialità, che esalta maggiormente l’effetto materico della pietra delle volte e dei pavimenti.

Anche in questo caso è stata perfettamente rispettata l’intenzione di trovare un equilibrio tra la modernità delle finestre e la storicità dell’abitazione, attraverso la texture effetto legno nella tonalità del grigio applicata sul serramento che rimanda all’architettura rurale delle masserie e dei trulli. Solo una profonda conoscenza dei luoghi, della cultura e dell’architettura locale ha reso possibile la decontestualizzazione e l’accostamento di elementi così lontani fra loro, conservando intatta la narrazione di antiche tradizioni.