L’area dell’ex Macello di Milano si inserisce nelle più recenti esperienze di rigenerazione urbana ridisegnando il più esteso dei vuoti urbani lasciati dal ritirarsi della città novecentesca, conservando gran parte del contenitore e della memoria del luogo e aprendo nuovamente il quartiere alla città. ARIA è il progetto che porterà quest’imponente area dismessa dall’estensione di 15 ettari, ad accogliere un parco urbano di circa 30.000 mq, un nuovo campus universitario, uno dei principali progetti di Social Housing d’Europa, attività commerciali e culturali oltre che a un nuovo polo museale.
ARIA è vincitore della seconda edizione del concorso internazionale di rigenerazione urbana Reinventing Cities. Il progetto è frutto del lavoro di un team multidisciplinare guidato da Redo Sgr, nel quale Stantec si occupa di urbanistica, architettura e ingegneria ambientale.

La profonda conoscenza del sito sviluppata in anni di lavoro attenzione e cura ha permesso di leggere con una lente di ingrandimento il luogo e visualizzare singolarmente gli elementi che lo compongono e caratterizzano: elementi che costituiscono un insieme e che, nonostante in esso sembrino sparire, posseggono un valore sia intrinseco sia potenziale.
La riflessione si incentra sul tema della valorizzazione delle risorse presenti nei siti dismessi, ragionando su quanto elementi e oggetti siano effettivamente un capitale intellettuale, materiale ed economico. In questo senso si intende il riuso come pratica oggi fondamentale per il mondo del design e dell’architettura, un’operazione capace di conservare e produrre valore.

Dagli edifici in procinto di essere demoliti o ristrutturati e rifunzionalizzati sono stati asportati e raccolti una serie di elementi poi riposizionati come fossero tessere a comporre una tessitura a pavimento. Altri oggetti ed elementi sono invece stati fotografati e riportati sulle pareti generando una trama nella quale i soggetti sono mostrati in modo seriale. Ciò che ne risulta può essere letto secondo diverse modalità e livelli di profondità: come pattern astratti in cui si avvicendano forme e colori, come focus sulla bellezza e particolarità dei manufatti in sé, come spunto di riflessione circa il significato e il futuro di questi oggetti. La riflessione si fonda sul tema della valorizzazione delle risorse presenti nei siti dismessi, ragionando su quanto elementi e oggetti siano effettivamente un capitale intellettuale, materiale ed economico. In questo senso si intende il riuso come pratica oggi fondamentale per il mondo del design e dell’architettura, un’operazione capace di conservare e produrre valore.

"A Valuable Collection of Things" è una lente di ingrandimento su un luogo ricco e affascinante che si tende a vedere e ricordare attraverso le sue macro parti ma che, per chi osserva con uno sguardo più attento, presenta una grande varietà e un grande valore anche nei dettagli più piccoli e negli elementi più ordinari. Un inventario di oggetti individuati durante ricognizioni in tutta l’area dell’ex Macello riveste pareti e pavimento di una stanza di uno degli edifici del sito stesso, componendosi in pattern astratti di forme e colori che danno origine a un tappeto e una carta da parati nei quali è possibile apprezzare le qualità degli oggetti stessi ed essere spinti, davanti a una tale distesa, a interrogarsi sul loro significato presente e futuro.