COPRAT, in collaborazione con bc studio, ha completato l’ampliamento della scuola primaria di Levata nel Comune di Curtatone, un intervento mirato a migliorare i servizi scolastici e a rispondere alle esigenze del territorio. Il progetto si inserisce nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e in particolare nella linea di investimento 1.2, volto a estendere la diffusione del tempo pieno che ha permesso di intervenire sulla scuola primaria di Levata di Curtatone, Provincia di Mantova.
Il plesso scolastico, realizzato originariamente tra gli anni ’50 e ’60, è stato oggetto di un primo intervento di riqualificazione e ampliamento nel periodo 2013–2015. In tale occasione, l’edificio è stato esteso sul fronte nord-ovest mediante l’inserimento di un nuovo corpo di fabbrica sviluppato su due livelli fuori terra, coerente per quota e morfologia con il costruito esistente. Il nuovo volume, pur strutturalmente indipendente, è stato progettato per garantire continuità formale e funzionale, con particolare attenzione all’integrazione di allineamenti, geometrie, finiture e materiali. L’intervento ha previsto l’inserimento di nuovi ambienti didattici, servizi per l’utenza scolastica e un nucleo verticale accessibile con scale e ascensore. Il progetto attuale, in continuità con il precedente, introduce un nuovo refettorio e i relativi blocchi servizi, con l’obiettivo di potenziare la dotazione funzionale dell’edificio scolastico esistente.

A partire da un’attenta analisi del contesto urbano e delle caratteristiche morfologiche del plesso esistente, i progettisti hanno sviluppato una nuova volumetria destinata a ospitare la mensa scolastica, una cucina di porzionamento — predisposta anche per una futura produzione interna dei pasti — e i relativi blocchi di servizio per alunni e personale. L’intervento, inserito in un tessuto edilizio ad alta densità, ha richiesto una particolare attenzione alla differenziazione degli accessi e dei percorsi funzionali, con l’obiettivo di garantire una gestione fluida dei flussi. Ulteriore requisito progettuale imposto dalla Committenza è stato il dimensionamento strutturale dell’edificio in previsione di una possibile sopraelevazione futura, destinata ad attività motorie. Il progetto è stato, inoltre, calibrato per garantire la piena continuità del servizio scolastico — impossibile da delocalizzare — operando all’interno di un quadro economico particolarmente vincolato.
Il nuovo intervento risponde alle esigenze della comunità scolastica della frazione di Levata, nel Comune di Curtatone. L’istituto ospita un ciclo scolastico completo per un’utenza massima di 175 persone tra alunni e operatori, con una popolazione scolastica che varia tra i 125 e i 130 alunni (media 25–27 alunni per aula) e un organico docente fino a 40 unità. Il nuovo volume edilizio, dalla geometria rettangolare (9,20 × 23,51 m), è stato concepito per integrare e completare il sistema funzionale esistente, risolvendo una carenza infrastrutturale storica, acuitasi durante l’emergenza sanitaria da COVID-19. Il corpo di ampliamento si pone in continuità fisica ma non in aderenza con l’edificio scolastico originario. Per favorire una coerenza architettonica, sono stati ripresi gli allineamenti, le altezze e l’andamento delle coperture, garantendo così un’integrazione armonica tra nuovo ed esistente.

Il collegamento tra il plesso scolastico esistente e il nuovo volume è stato risolto mediante un percorso coperto, che si innesta strategicamente nel refettorio, in prossimità dei due blocchi funzionali adiacenti, e nella scuola esistente, in corrispondenza dell’elemento di giunzione tra il corpo originario e il primo ampliamento. La quota altimetrica del nuovo refettorio è stata studiata per garantire un accesso diretto e senza dislivelli allo spazio verde esterno. Una rampa coperta, chiusa lateralmente e climatizzata, consente la connessione funzionale tra i diversi ambiti. Il refettorio, con una superficie netta di 119,72 m², si configura come uno spazio privo di partizioni interne, caratterizzato da una forte permeabilità visiva e fisica verso l’esterno, grazie alla presenza di ampie aperture finestrate.
Il nuovo edificio destinato a mensa è stato concepito come un organismo strutturalmente indipendente ma pienamente integrato dal punto di vista funzionale con il complesso scolastico esistente. Si sviluppa su un unico livello ed è articolato in blocchi funzionali distinti, realizzati con struttura portante tradizionale in cemento armato (travi e pilastri), tamponature in laterizio e involucro continuo coibentato mediante sistema a cappotto. L’integrazione architettonica con il plesso preesistente è stata perseguita attraverso l’adozione della medesima finitura superficiale: intonaco colorato in pasta su fondo grigio-beige chiaro, con fasce decorative in toni coordinati, più chiari o più scuri. Tale strategia ha permesso di smorzare la rigidità seriale delle aperture originarie, restituendo una composizione di facciata più fluida e contemporanea.
Coerentemente, anche gli elementi accessori — rampe, percorsi e lattonerie — sono stati trattati cromaticamente in continuità con l’esistente. Le lattonerie sono in lamiera di alluminio o acciaio preverniciato nel colore “testa di moro”, mentre gli infissi sono in tinta bianca, come quelli già in opera nel fabbricato scolastico.

La copertura della sala di refezione è costituita da una falda unica inclinata, all’interno della quale è integrato un impianto fotovoltaico. La struttura portante è di tipo misto: travature principali in legno lamellare e travi perimetrali realizzate in carpenteria metallica. L’inclinazione della falda è ottenuta mediante colonne in acciaio, dimensionate in continuità con la maglia strutturale in calcestruzzo armato del livello inferiore. Tale configurazione ha consentito la realizzazione di un sistema di “doppia copertura”, concepito per favorire l’effetto di free-cooling e mitigare gli apporti termici estivi. La falda superiore, infatti, agisce da schermo solare, proteggendo il solaio sottostante — realizzato con elementi prefabbricati tipo “predalles” — che è stato coibentato verso l’alto, configurandosi così come un sottotetto non praticabile con funzione prevalentemente tecnica.
L’ambiente destinato alla refezione presenta un’altezza interna massima di 3,85 m, ridotta in alcuni punti di 60 cm mediante controsoffitti tecnici che alloggiano le canalizzazioni dell’impianto aeraulico. Le velette perimetrali, configurate come un sistema a “cassettonato”, oltre a contenere le reti impiantistiche, contribuiscono al controllo del riverbero acustico grazie all’impiego di pannelli fessurati, completati da feltro antipolvere e pannelli in lana di roccia. I locali destinati a cucina e servizi hanno invece un’altezza utile netta di 2,70 m. La differenza altimetrica tra i due impalcati consente il passaggio diretto dei condotti di ventilazione verso il “terrazzo tecnico” soprastante, ricavato sopra i blocchi di servizio.
Quest’area è accessibile esclusivamente al personale manutentore ed è schermata alla vista grazie alla prosecuzione della muratura di tamponamento, che crea una veletta alta circa 2,20 m. Tale soluzione riduce l’impatto visivo e acustico delle unità esterne della pompa di calore e dell’UTA, garantendo al contempo condizioni ottimali per le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. Da questa piattaforma tecnica è inoltre possibile accedere alla copertura inclinata per eventuali interventi sull’impianto fotovoltaico.

In conformità agli standard europei NZEB (Nearly Zero Energy Building), l’edificio è completamente privo di fonti energetiche non rinnovabili, come il gas metano, ed è interamente alimentato da sistemi a energia elettrica.
Il sistema impiantistico prevede:
- un serbatoio inerziale per la produzione di acqua calda sanitaria, alimentato da una pompa di calore a compressione elettrica;
- un’unità rooftop con pompa di calore integrata, collegata a un impianto aeraulico centralizzato con doppia mandata e singola ripresa. I canali sono distribuiti all’interno del controsoffitto tecnico tipo “a cassettoni”, che integra bocchette lineari per la diffusione e funzioni secondarie di fonoassorbimento. I pannelli del controsoffitto sono realizzati in materiale fessurato con retrostante feltro antipolvere e pannello in lana di roccia, svolgendo il ruolo di risonatori acustici;
- un impianto fotovoltaico da 14 kW, installato in aderenza alla copertura inclinata in lamiera grecata silenziata, progettata per ospitare in modo integrato i moduli solari senza impatto estetico o acustico.
Scheda progetto
Progetto: 2021-2022
Realizzazione: 2023-2024
Progetto e DL: arch. Andrea Carcereri COPRAT, bc studio_ architetti Ilaria Bizzo, Stefano Cornacchini e Riccardo Bertazzoni
Collaboratori: architetti Amalia Leonardi e Paolo Bagni
Strutture: Marco Peroni Ingegneria
Impianti elettrici: per. ind. Gianni Andreani COPRAT
Impianti meccanici: per. ing. Daniele Ferrarini COPRAT
Acustica: ing. Emiliano Boniotto SAFE
Sicurezza: geom. Sara Bernardelli COPRAT
Impresa edile: TMC Technology srl