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1. Elementi per una progettazione integrata

Saint-Gobain come unico interlocutore di riferimento

L’involucro edilizio rappresenta l’insieme delle componenti che delimitano un edificio rispetto all’ambiente esterno, dall’attacco a terra alle chiusure verticali opache e trasparenti fino alla copertura. Il suo ruolo è molteplice; oltre a proporre un linguaggio architettonico e a garantire il comfort all’interno, infatti, oggi deve contribuire a migliorare le prestazioni ambientali del “sistema edificio” e la sua efficienza dal punto di vista energetico.

Elementi per una progettazione integrata

Progettare l'involucro di un edificio significa considerare in modo olistico sia le componenti architettoniche e tecnico-costruttive sia quelle prestazionali e di sostenibilità ambientale, aspetti che si traducono in una competenza multidisciplinare altamente specialistica che consente di raggiungere il corretto bilanciamento tra i vari elementi tecnologici.

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Efficienza energetica e controllo delle dispersioni

Uno degli obiettivi prioritari dell’involucro è la riduzione delle dispersioni termiche e il controllo dei flussi energetici, in funzione della zona climatica e dell’orientamento. Un corretto dimensionamento degli strati isolanti, la loro continuità e la risoluzione dei ponti termici costituiscono condizioni indispensabili per garantire prestazioni elevate e costanti nel tempo. Particolare attenzione deve essere rivolta per cui alla scelta dei materiali, valutandone non solo la conducibilità termica, ma anche la stabilità dimensionale e la compatibilità con gli altri componenti della stratigrafia.

Tenuta all’aria e gestione del vapore

La tenuta all’aria è un requisito essenziale per contenere i consumi energetici e prevenire fenomeni di discomfort legati a infiltrazioni. Il progetto deve prevedere un layer continuo di tenuta all’aria, integrato nella stratigrafia dell’involucro e coordinato con i nodi costruttivi. In parallelo, la gestione del vapore richiede lo studio attento della posizione e delle caratteristiche di barriere e freni vapore, per evitare il rischio di condense interstiziali e conseguenti degradi dei materiali e delle finiture.

Qualità acustica

Un involucro ben progettato contribuisce in modo significativo al comfort acustico, schermando i rumori provenienti dall’ambiente esterno. La combinazione di massa, di accoppiamenti o, al contrario, di disconnessioni fra materiali fonoisolanti deve essere studiata in funzione delle caratteristiche della sorgente sonora e della destinazione d’uso dell’edificio. Particolare cura richiedono i giunti e i collegamenti tra elementi diversi e i serramenti che rappresentano spesso i punti critici per l’isolamento acustico.

Illuminazione naturale e controllo solare

L’involucro definisce anche la qualità della luce naturale all’interno degli spazi, contribuendo al benessere visivo e alla riduzione del fabbisogno di illuminazione artificiale. La progettazione delle superfici trasparenti deve coniugare l’esigenza di apporti luminosi adeguati con la necessità di limitare il surriscaldamento durante i mesi estivi ed eventuali fenomeni di abbagliamento. L’integrazione di sistemi di schermatura, sia fissi sia mobili, rappresenta una soluzione efficace per ottimizzare il bilancio energetico stagionale.

Durabilità e manutenzione programmata

L’esposizione costante dell’involucro agli agenti atmosferici impone una riflessione attenta sulla durabilità di materiali e sistemi costruttivi. La selezione di componenti e finiture deve tener conto delle condizioni ambientali specifiche (esposizione a vento, pioggia battente, radiazione solare intensa, atmosfera salina ecc.) e prevedere soluzioni che facilitino le ispezioni e la manutenzione ordinaria e straordinaria.

Sostenibilità e ciclo di vita

In un’ottica di architettura sostenibile, l’involucro deve essere concepito come parte di un sistema integrato, capace di ridurre il fabbisogno energetico e le emissioni climalteranti lungo l’intero ciclo di vita dell’edificio. Ciò implica l’uso di materiali a basso impatto ambientale, riciclabili o provenienti da filiere certificate, e la predisposizione per eventuali future disassemblabilità e reimpiego.

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Saint-Gobain come unico interlocutore di riferimento

Saint-Gobain, gruppo industriale che sviluppa, produce e distribuisce nuove generazioni di materiali innovativi per l’edilizia sostenibile, si propone come polo tecnologico per il mercato della costruzione sostenibile e punto di riferimento nell’utilizzo efficiente delle risorse naturali nel rispetto dell’ambiente. Tutte le soluzioni proposte sono pensate per costruire edifici più efficienti dal punto di vista energetico, per ridurre consumi ed emissioni inquinanti, puntando a raggiungere la neutralità delle emissioni entro il 2050. Attraverso marchi forti e noti sul mercato offre una gamma completa di soluzioni innovative per l’involucro con prodotti a base gesso, isolanti termo-acustici, sistemi di isolamento a cappotto, intonaci e colle, vetri per l’edilizia e ceramiche refrattarie.

Presente in 80 Paesi, Saint-Gobain è in Italia dal 1889, dove attualmente conta 42 siti distribuiti sul territorio nazionale, circa 2.100 dipendenti e un fatturato di 1,1 miliardo di euro nel 2024. L’azienda, inoltre, è stabilmente inserita sia nell’indice Global 100 delle multinazionali più sostenibili, sia nella classifica dei 100 gruppi industriali più innovativi al mondo stilata dal Derwent Top Global Innovators.

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Marchi specializzati per ogni settore

Oggi, Saint-Gobain offre un ampio portafoglio di soluzioni multimateriali per la costruzione prodotte per il 90% in Italia, da vetrate per una luce e una temperatura ottimali a sistemi isolanti per tetti e facciate fino pareti e soffitti per esaltare la qualità del suono e del silenzio. Diversi i marchi in cui l’azienda si è specializzata, tutti impostati in ottica di economia circolare, per limitare l’uso delle risorse naturali e promuoverne il riciclo.

  • Glass: attiva nella produzione di vetrate ad alte prestazioni per facciate e interni. Nello stabilimento di Pisa viene prodotto il substrato Oraé®, il primo vetro al mondo a bassa impronta di carbonio con EPD; ottenuto con un processo produttivo che riduce del 42% le emissioni di CO2 rispetto al vetro standard a parità di prestazioni, è prodotto con il 64% di rottame di vetro da riciclo (cullet).
  • Gyproc: specialista nella produzione di materiali e soluzioni per pareti, contropareti, controsoffitti e finiture a base gesso. Tra le principali innovazioni, la tecnologia brevettata Activ’Air® che, applicata ad alcune gamme, permette di assorbire e neutralizzare fino al 70% della formaldeide presente nell’aria degli ambienti chiusi.
  • Isover: si occupa della produzione di isolanti termici e acustici in lana minerale e di membrane impermeabilizzanti bitume-polimero. La lana di vetro Saint-Gobain appartiene alla famiglia degli isolanti fibrosi sintetici, realizzati con materiali inorganici; è prodotta con oltre il 95% di materie prime naturali (sabbia, acqua e fino all’80% di vetro riciclato) ed è riciclabile al 100%.
  • Weber: si dedica allo sviluppo di soluzioni per l'impermeabilizzazione, il consolidamento strutturale degli edifici e i sistemi a cappotto. Tra le innovazioni più significative, pensate per una progettazione sostenibile, spiccano la colla e il massetto della gamma newlife: grazie alla presenza di leganti alternativi al cemento portland è possibile contribuire attivamente alla riduzione di emissioni di CO2 a parità di prestazioni; i leganti, infatti, ottenuti da materiali riciclati o sottoprodotti di altre produzioni industriali sono opportunamente bilanciati tra loro con l’innovativa tecnologia newlife binder technology per ottenere caratteristiche equiparabili al cemento.