Klimahouse, fiera internazionale per l'edilizia responsabile e l'efficienza energetica, annuncia l’apertura ufficiale delle candidature per il Wood Architecture Prize 2026, il primo e unico premio nazionale istituito da Fiera Bolzano - promosso con il patrocinio e il contributo scientifico dell'Università Iuav di Venezia e del Politecnico di Torino, in collaborazione con PEFC Italia - interamente dedicato all’architettura in legno.
Giunto alla sua quarta edizione, a conferma del crescente interesse della comunità professionale, il premio si rivolge ad architetti, ingegneri civili, ambientali e paesaggistici, imprese, startup, pubbliche amministrazioni, committenti e ricercatori che promuovono l’uso virtuoso e innovativo del legno nella progettazione. Le candidature devono riguardare progetti realizzati (non ancora in costruzione) sul territorio nazionale a partire dal 2022. Possono essere presentate due candidature per ogni studio/ente.

Nato con l’obiettivo di supportare la sperimentazione dell’uso del legno nell’architettura contemporanea, il Wood Architecture Prize by Klimahouse si inserisce perfettamente nel più ampio dibattito europeo che ha individuato nel legno una chiave strategica per la transizione verso un'edilizia circolare, capace di rispondere concretamente all'emergenza climatica globale.
Le candidature per i progetti realizzati sul territorio nazionale a partire dal 2022, sono aperte fino al 17 novembre 2025 esclusivamente online, tramite il sito ufficiale. I vincitori verranno proclamati durante la prossima edizione di Klimahouse 2026, in programma a Bolzano dal 28 al 31 gennaio.
L’evento di lancio a Venezia
L’apertura delle candidature è stata presentata il 17 settembre, a Venezia presso Palazzo Cavanis, nel contesto della Biennale di Architettura. L’evento ha coinciso strategicamente con la mostra “Alps. Architecture. South Tyrol” curata da Kunst Meran.
Ad aprire l’evento è stato Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano, che ha sottolineato come il premio abbia saputo in pochi anni affermarsi quale riconoscimento prestigioso e ambito, capace di valorizzare l’uso del legno e di proporre nuovi modelli per il settore delle costruzioni.

Come lui stesso ha sottolineato: “Il Wood Architecture Prize costituisce per noi un investimento culturale di rilievo. Siamo stati idealisti all’inizio, e oggi vediamo i frutti degli anni passati perché il progetto è stato accolto con gioia da parte dei professionisti del settore fino a diventare un punto di riferimento per coloro che, come noi, credono fermamente che questo sia il futuro. In un periodo in cui la sostenibilità non rappresenta il fulcro del dibattito pubblico, siamo ancora convinti che questa sia la strada giusta da percorrere”.
Il dibattito tra i protagonisti
A seguire, si è svolto il “Duello di Architettura – L’Architettura tra passato, presente e futuro”, un momento di confronto intergenerazionale sul ruolo sempre mutevole della progettazione architettonica.
Sono intervenuti:
- Roland Baldi, fondatore dello Studio Roland Baldi Architects di Bolzano e vincitore del Wood Architecture Prize 2023 con la Scuola materna di Sluderno;
- Federico Zarattini, fondatore e socio dello Studio Zarcola di Milano, vincitore del Wood Architecture Prize 2025 con Casa Larun;
- Georg Klotzner, fondatore e socio dello Studio Höller & Klotzner Architekten di Merano e Presidente di Kunst Meran/Arte Merano, che ha anche moderato il dialogo.
Nel corso del confronto sono emerse considerazioni sul ruolo dell’AI all’interno degli studi di progettazione, vista come strumento per snellire ricerche e favorire l’espressione del progetto, ma non come supporto alla creatività, secondo entrambi gli architetti. È stata inoltre ribadita l’attenzione costante all’intorno, inteso sia come paesaggio naturale sia come preesistenza architettonica, in ogni sua espressione, epoca e stile.
Sostenibilità al centro
Fulcro del dibattito pubblico, la sostenibilità ha avuto un ruolo di prim’ordine anche nell’evento di lancio, con un trasporto d’eccezione per Palazzo Cavanis.
Repower ha messo a disposizione Lucietta (dal nome di un personaggio femminile di Goldoni), il primo taxi “nativo elettrico” creato per la navigazione nella laguna di Venezia, premiato con la Menzione d’Onore del Premio Compasso d’Oro International Award a Osaka.
Lucietta è stata progettata dal Cantiere Motonautico Serenella e il design è firmato dallo studio Nauta Yachts, che, ispirandosi alle classiche linee del taxi veneziano, ha contribuito a dare vita a una soluzione sostenibile per gli spostamenti in Laguna, a servizio di cittadini e turisti.
La barca ospita fino a 15 passeggeri, ha un motore full electric da 200 kW alimentato da un pacco batterie da 180 kWh, raggiunge 28-30 nodi di velocità massima e, operando a velocità regolamentari veneziane (7-20 km/h), è in grado di coprire un'intera giornata lavorativa.





