intervista – Il presidente del gruppo Artemide traccia le linee ed evidenzia le difficoltà del "fare" luce oggi, tra le potenzialità delle nuove tecnologie e le richieste del mercato.

Quali sono le caratteristiche del settore luce oggi?
È un momento straordinario, di totale evoluzione e cambiamento. La conseguenza è un modo di produrre completamento mutato: da un lato le necessità di salvare l'eco-sistema che comporta un grande coinvolgimento e ha portato a esperienze che hanno dato vita alla reale possibilità di risparmiare energia e di fare luce in maniera diversificata; dall'altro le possibilità di realizzare corpi illuminanti davvero all'avanguardia sotto tutti gli aspetti. Il "fenomeno" industriale cambia; contempla infatti l'utilizzo di fonti che hanno durata molto lunga, fino a 30.000 ore e occupano pochissimo spazio; durata e dimensione obbligano quindi il produttore a progettare apparecchi che partono dal minimalismo. Ma la lunga durata impone di progettare tanto un apparecchio quanto un servizio pensati su lunga durata.

Quali elementi sono necessari nella produzione dei nuovi apparecchi?
Tra le caratteristiche che riteniamo necessarie dobbiamo considerare alcuni elementi fondamentali: innovazione, originalità, rispondenza alle necessità, prezzo. Serve quindi un laboratorio per avere la tecnologia; bisogna essere originali attraverso le proposte inedite di designer e progettisti; è necessario cercare la rispondenza tra le necessità che un corpo illuminante deve soddisfare e altri apparati, ossia ricercare materiali naturali, puntare al minimo consumo di energia considerando ogni aspetto - per esempio il trasporto: quanto costa in termini di consumo energetico? -. In relazione a questo aspetto diventa addirittura importante considerare fenomeni come il luogo di residenza dei dipendenti: la lontananza dal luogo di lavoro produce consumo di energia e inquinamento perché vi si recano in macchina. Un altro fenomeno fondamentale da considerare oggi è la globalizzazione: noi siamo degli industrial designer, ossia progettiamo un prodotto che deve essere ripetibile, che deve poter essere industrializzato; il mercato è worldwide e quindi deve essere adatto a situazioni altamente diversificate.

Come si possono realizzare apparecchi competitivi?
La progettazione delle apparecchiature con sorgenti a Led richiede ricerca, qualità, sicurezza. Le apparecchiature di ultima generazione poi devono soddisfare le richieste di controllo della luce: devono essere comandabili, dotate di sensori, si devono poter regolare. È quindi necessario avere un apparato e un laboratorio di ricerca fortissimo; chi non è in grado di dotarsene è destinato a uscire dal mercato. Bisogna poi saper gestire l'elettronica che si lega a questo tipo di apparecchi, base di tutte le nuove lampade: sia per quanto riguarda gli aspetti progettuali che in riferimento a quelli di gestione pochi sono in grado di farlo. Cambiano poi anche gli aspetti distributivi e di vendita; bisogna considerare quanto avviene dopo la produzione: nel momento in cui il prodotto è pronto va immesso sul mercato e si deve essere sicuri che la propria rete di vendita sia adatta, in considerazione di un mondo che è cambiato. Inoltre, per essere competitivi, bisogna aggiornarsi continuamente. La capacità delle apparecchiature elettroniche è in costante evoluzione: migliora la qualità, migliora l'efficienza e scende anche il prezzo, tutti aspetti cardine per immettere sul mercato un prodotto concorrenziale e aggiornato.

Qual è l'approccio giusto allora?
Dobbiamo pensare: Quale luce vogliamo per l'uomo? Ci vuole un approccio al mercato differente: si parte da che luce vuole l'uomo, bisogna capire cosa vuole e come gli serve, come vuole che sia, è importante riflettere sui bisogni dell'individuo. Approccio per altro perseguito da sempre da Artemide con i progetti presentati nel corso degli anni, tra cui - per esempio - My White Light, il sistema che, attraverso l'utilizzo di fonti RGB, consente di ricreare infinite declinazioni di luce bianca.

Quali sono gli ambiti che intendete rafforzare? Quali mercati hanno dato le risposte migliori in termini di risultati economici?
A seconda delle aree provvederemo in sezioni differenti; per esempio, per la divisione Architectural tenderemo a rafforzare il canale contract: sebbene abbia registrato un incremento dell'11% è ancora distante dai ricavi ottenuti con la sezione Design. Per quanto riguarda i mercati sui quali abbiamo puntato, questi sono i dati dello scorso esercizio: Russia +54%; Hong Kong +16,1%; Medioriente +61,6%. Inoltre Artemide ha impostato di recente una rete commerciale in Brasile oltre a una filiale Lighting India con showroom a Mumbai e Delhi e a una rappresentanza a Dubai.