Restauri – S. Giorgio in Poggiale ospita da alcuni mesi una sede della Fondazione Carisbo

Il restauro della Chiesa S. Giorgio in Poggiale di Bologna, conclusosi nel gennaio del 2009, ha avuto come principale intervento la realizzazione di una nuova pavimentazione in legno di rovere, quale elemento di comunione tra l'abside, la navata centrale e le cappelle laterali. L'ex-edificio religioso, che doveva ospitare la Biblioteca e gli archivi della Fondazione Carisbo, è stato affidato a un'equipe di restauratori, strutturisti e illuminotecnici guidati dall'arch. Michele De Lucchi con l'obiettivo di recuperare e far emergere l'importanza artistica dello stabile, realizzando un ambiente idoneo all'archivio e alla consultazione dei volumi e delle opere d'arte della Fondazione. Ripristinato l'aspetto originale della navata centrale e delle due navate laterali e recuperati gli affreschi che ne hanno decorato le pareti nei secoli, la pavimentazione della navata centrale è stata portata allo stesso livello di quello dell'abside, realizzando l'effetto di una lunga pedana in legno, a cui si accede dai tre gradini rivolti verso l'ingresso dell'edificio. A tale quota i visitatori godono di un privilegiato punto di vista sulle opere esposte alle pareti delle cappelle, provenienti dall'archivio della Fondazione.

L'utilizzo del rovere
Le tavole della pavimentazione sono in legno di rovere, con una lunghezza da 1,5 a 2 metri e una larghezza di 14 cm. L'ampiezza dei listoni estende visivamente la superficie rialzata, facendo di questa pedana l'ambiente principale nell'architettura. La superficie in legno esula nettamente dal contesto, ma in modo non invasivo e al contempo in linea con le proporzioni importanti del contesto. Gli spazi sono attrezzati con librerie, leggii e tavoli per la consultazione del patrimonio librario, realizzati in rovere massello su disegno del progettista. Anche la Sagrestia è stata restaurata e fa parte della Biblioteca. All'ingresso, una bussola costruita con grandi mattoni in legno di abete funge da filtro con l'esterno e introduce ad un ambiente di consultazione e di studio. La superficie in rovere, che si estende come un manto per gran parte della pavimentazione, e il portale d'ingresso a torre, suggeriscono un dialogo con le grandiose proporzioni dell'ex-edificio religioso, in modo che la nuova testimonianza artistica si inserisca con dignità e rispetto in quella antica.