Edilizia scolastica – Il progetto ridefinisce spazi e gerarchie, grazie allo studio effettuato su colori, luci e materiali, creando uno scambio continuo tra design e paesaggio

Il progetto per il campus scolastico di Sondrio è un esempio di riqualificazione dello spazio tra estetica e funzionalità, dove strutture isolate e distanti occupavano in precedenza una vasta area priva di gerarchie.

Il nuovo edificio e il campus

L'immagine del nuovo edificio si inserisce tra le sagome dei rilievi montuosi di Sondrio, quasi a definire un nuovo orizzonte artificiale che “misura”, con il proprio rigore geometrico, le irregolarità del suolo per valorizzare l'identità del luogo. È apparsa subito evidente l'importanza della collocazione del nuovo volume, in rapporto alle costruzioni esistenti: s'inserisce nel cuore del campus, definendo un asse centrale che diventa punto di riferimento per tutta l'organizzazione dell'area.

I progettisti hanno pensato ad un edificio che si potesse estendere longitudinalmente, connettendo le aree marginali del campus e assecondando i dislivelli naturali del terreno. Questa soluzione consente di risolvere la centralizzazione degli impianti e la dotazione di aree e strutture collettive a servizio della scuola. Da queste esigenze funzionali, prendono forma corpi e volumi di grande valore estetico, che esaltano la qualità nella definizione dei dettagli e nell'uso dei materiali. Un esempio è la pensilina in aggetto accanto all'ingresso, che s'interrompe per lasciare spazio ad un albero che la supera in altezza, segno del rapporto tra ambiente e architettura.

Le scelte progettuali

L'edificio è organizzato su due livelli e sfrutta l'irregolare altimetria del terreno, in declivio da nord a sud. Tre semplici corpi di fabbrica, distinti ma collegati tra loro, corrispondono a specifiche destinazioni d'uso; volumi puliti definiscono i percorsi, delineando chiaramente la struttura e integrando spazi interni ed esterni per ottenere luoghi accoglienti e funzionali.
Ad est, su un basamento organizzato a corte, si trovano i laboratori con i locali tecnici, d'archivio e supporto, parzialmente interrati verso nord. Gli spazi aperti sistemati a verde, sono attrezzati con pensiline e alcune sedute che permettono, nella buona stagione, di espandere le attività direttamente all'esterno.

Un corpo longitudinale di circa 110 m su due livelli ospita le 14 aule didattiche; il fronte delle aule è protetto da un sistema di frangisole a lamelle orizzontali, costituito da scatolari in alluminio dipinti di bianco. Sul fronte opposto, sottili aperture longitudinali evidenziano il lungo corridoio. A nord, un volume di tre piani sul piazzale esistente individua l'accesso principale alla scuola, che ospita l'atrio, gli spazi per le segreterie e per gli insegnanti. L'atrio mette così in comunicazione visiva i diversi livelli della torre; dall'ingresso si accede alla strada interna su cui si apre la sequenza delle aule.

La parete ovest è solcata da due serie di finestre orizzontali; le differenti altezze delle aperture consentono la vista all'esterno sia stando in piedi sia sedendo su una lunga panca opportunamente predisposta. A metà del percorso, una grande apertura nella parete individua uno spazio comune, in corrispondenza del quale si trovano i servizi e una scala che conduce ai laboratori del piano inferiore.

Lo studio delle aperture

Il rapporto tra spazi interni ed esterni e la distribuzione funzionale dei volumi è ben espressa dalla tipologia delle aperture. Un'ampia vetrata a tutta altezza contraddistingue l'atrio d'ingresso, mentre i corridoi delle aule al piano superiore sono caratterizzati da lunghe finestre a nastro. Il disegno dei serramenti è irregolare, presentando una linea orizzontale collocata ora più vicina al limite inferiore del serramento, ora a quello superiore. Schermature in alluminio tinteggiato permettono di controllare la radiazione solare, proteggendo i fronti a seconda dell'esposizione e connotando i prospetti.
Il rapporto tra illuminazione naturale e artificiale conferisce un'immagine mutevole all'edificio: di sera le luci interne creano nel secondo livello due lame luminose in corrispondenza delle finestre a nastro, mentre l'atrio diventa trasparente, scoprendosi verso l'esterno.

Materiali, illuminazione e colore

Le strutture dell'edificio sono costituite da telai in cemento armato, con solai in predalles prefabbricate e tamponamenti esterni in blocchi cavi di cotto. Il rivestimento in lastre di pietra grigia, squadrate, levigate e accostate, è stato utilizzato nel basamento dei sei laboratori contrapponendo la propria matericità alla trasparenza degli ampi spazi vetrati. Il differente taglio e la tipologia delle aperture caratterizzano i restanti volumi dalle superfici interamente intonacate.
Grande attenzione è stata dedicata al colore: oltre al bianco delle pareti, ai toni brillanti dell'acciaio e a quelli caldi del legno, ci sono pareti dipinte di rosso che diventano punti focali della struttura, tagli di colore interno che si rivelano all'esterno attraverso le aperture. Lo sfondo rosso a tutta altezza nell'atrio, mette ancor più in evidenza la scala e la passerella, appese alla copertura mediante cavi d'acciaio.