The Italian Way - Concorsi – Il 16 marzo 2009 si è tenuta la premiazione della prima edizione del concorso per architetti under 35 promosso da Federabitazione Lombardia

Nel contesto dei profondi cambiamenti che hanno caratterizzato l'ultimo scorcio del XX secolo, nasce l'esigenza di indagare le modificazioni che l'abitare subisce in
relazione ai cambiamenti degli stili di vita e delle forme d'uso. Progettisti e Cooperative di abitazione sono oggi chiamati a definire nuove forme del progetto di residenza,
che sappiano coniugare in modo innovativo funzionalità e criteri di sostenibilità sociale, economica ed ambientale.
Confcooperative - Federabitazione Lombardia ha perseguito questo obiettivo nel più radicale dei modi: bandendo un concorso di progettazione per giovani architetti under
35. Sono stati quindi presentati i risultati di questa iniziativa, offrendo un contributo concreto e innovativo al dibattito e rilanciando verso nuove e sempre più ambiziose
proposte, tra le quali spiccano quelle presentati dai tre vincitori: DEMO architects, primo classificato; Operastudio, secondo classificato; -scape, terzo classificato.

"Una scommessa vinta": così Alessandro Maggioni, presidente di Federabitazione Lombardia ha commentato la prima edizione del concorso per architetti under 35 “AAA
archietticercasi 2008”, che ha visto a Milano la cerimonia di premiazione dei progetti vincitori, alla presenza del senatore Mario Mantovani, sottosegretario alle
Infrastrutture e Trasporti con delega alle politiche abitative, Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano, e di Vincenzo Mannino,
segretario generale di Confcooperative.
"L'interesse dei giovani architetti - ha sottolineato Maggioni - è confermato dai numeri: in tre mesi il sito www.architetticercasi.eu ha registrato oltre 6 mila visite, 1.200
persone hanno scaricato il bando, 69 sono stati i progetti presentati. Il bando sarà replicato e ampliato: con l'edizione 2009, che stiamo definendo anche insieme a Euro
Milano e Alcab, cercheremo di essere ancora più incisivi e cooperativi"».

La presenza del sottosegretario Mantovani è stata inoltre l'occasione per rivendicare da parte delle cooperative di abitazione un ruolo di primo piano nella realizzazione
del “Piano Casa” che il Governo metterà presto a punto nel Consiglio dei Ministri. "Le cooperative di abitazione di Confcooperative, e non solo, ci sono." ha dichiarato
Maggioni, "Ci sono con la loro forza economica e con la loro capacità di dare risposte importanti in termini numerici al bisogno di case “eque”; ci sono, nelle realtà in cui
si esprime un problema significativo nell'accesso alla casa per talune fasce di cittadini, per essere soggetti attuatori del Piano Casa".

Tema poi rilanciato dal segretario generale di Confcooperative Mannino che, nel presentare i numeri della cooperazione di abitazione di Confcooperative, ha infatti
espresso condivisione per l'impegno del Governo di rilanciare il Piano casa, ricordando come la cooperazione di abitazione continuerà a svolgere il suo ruolo: costruendo
case di qualità, a risparmio energetico e a prezzi più bassi di quelli del mercato, ma soprattutto a rispondere alla funzione sociale di offrire case di proprietà e in
locazione ai ceti più bisognosi".

I vincitori

Primo classificato
DEMO architects
Silvia Pinci, Roma
Bernardina Borra, Bruxelles
Giampiero Sanguigni, Roma
Pierluigi Barile, Roma
Giuliano Valeri, Artena
collaboratori:
Francesca Borgia

La proposta progettuale esprime una forte identità e riconoscibilità. Risulta particolarmente convincente la composizione volumetrica del complesso che, attraverso le
ibridazioni proposte, ha saputo interpretare il contesto mediando tra le masse architettoniche del quartiere Forlanini e quelle del comparto industriale. La soluzione, nella
sua paradigmaticità, conserva un buon grado di flessibilità in quanto si presta ad adattamenti funzionali e modifiche volumetriche senza che ne venga alterata l'efficacia. Il
disegno dell'attacco a terra mostra un buon potenziale rispetto al rapporto interno/esterno del complesso: la proposta di aprire la corte interna al quartiere e alla città,
alzandone gli angoli, è apparsa una buona strategia. Il trattamento degli spazi aperti tra l'edificio e le parti circostanti è stato giudicato particolarmente accurato e ben
risolto. La giuria considera la proposta progettuale coerente con quanto richiesto dal bando e ritiene il progetto potenzialmente realizzabile. Anche le tavole di progetto
sono molto efficaci e comunicative.

Secondo classificato
OPERASTUDIO
Lucia Paci, Milano
Camillo Magni, Milano
Salvatore Guzzo, Milano
Paolo Capellini, Mariano Comense
Luca Rizzi Brignoli, Besnate

La giuria ha apprezzato nel progetto la varietà di spazi pubblici chiaramente definiti e sapientemente congegnati attraverso l'articolazione di un unico edificio che coniuga
differenti tipologie offrendo una varietà composta e armonica. L'inserimento nel contesto è stato ben considerato, le funzioni e le forme previste per gli spazi aperti
appaiono pienamente rispondenti alla potenzialità dei luoghi progettati. La proposta suggerisce inoltre interessanti capisaldi di disegno urbano e architettonico per una
eventuale futura trasformazione dell'area industriale a sud. Le tipologie sono state studiate in modo accurato e corretto: risulta particolarmente interessante il principio
delle "free room" ed il loro rapporto con il connettivo degli edifici e con lo spazio pubblico.
Vi sono perplessità sul fronte compositivo: la buona sensibilità dimostrata per il trattamento degli spazi aperti e per la composizione tipologica non è stata impiegata
nella definizione di un linguaggio architettonico adeguato, in particolare il disegno dei prospetti appare in alcune parti assai semplicistico. Manca un approfondimento sul
ruolo delle coperture. Le tavole risultano di difficile lettura e la resa grafica della proposta è decisamente riduttiva rispetto alla qualità del progetto.

Terzo classificato
-scape
Alessandro Cambi, Siena
Ludovica Di Falco, Roma
Francesco Marinelli, Latina
Paolo Mezzalama, Roma

La giuria ha valutato il progetto positivamente per la sua qualità architettonica alla scala umana. Dal punto di vista formale l'intervento, nel suo insieme, risulta
convincente. La giuria ritiene che gli spazi pubblici previsti siano ben calibrati e che sarebbero facilmente assimilati e integrati all'interno del quartiere circostante. Lo
studio sulle tipologie abitative e sulla loro flessibilità risulta di particolare interesse.
Dal punto di vista del disegno urbano l'insediamento proposto risulta completamente impermeabile verso il fronte meridionale, il cui prospetto richiederebbe inoltre una
definizione architettonica più chiara. Sarebbe opportuno prevedere un'apertura su questo lato per metterlo in continuità con eventuali futuri sviluppi dell'area industriale
prospiciente. Uno dei maggiori limiti della proposta è la definizione dell'attacco a terra: frequentemente gli alloggi affacciano senza mediazione sugli spazi pubblici e sulla
strada. Le coperture propongono un approccio interessante ma richiederebbero uno sviluppo progettuale migliore e più accurato.