Testo a cura della redazione

AFTERVILLE. THE UNDERGROUND EXHIBITION
Fino al 27 luglio 2008
Torino
   Testo a cura della redazione

La mostra "AfterVille. The Underground Exhibition" rappresenta il momento
culminante del cartellone di eventi di AfterVille. Tomorrow Comes Today, la
rassegna iniziata a ottobre 2007. AfterVille. The Underground Exhibition -
visitabile con un semplice biglietto della metro - presenta nelle dieci stazioni
più frequentate della linea 1 (più una stazione di "introduzione", quella di
Porta Nuova) altrettante postazioni multimediali, dedicate ognuna a una
tipologia di città del futuro. Dieci metropoli che non esistono, se non come
riflesso degli sterminati immaginari generati nell'ultimo secolo dai mass media.
Vista nel suo insieme, la mostra presenta un'esauriente storia della
fanta-urbanistica, così come è stata raccontata da un secolo di
fantascienza.
La mostra rivela in maniera affascinante come e quanto
l'immaginario della fantascienza abbia condizionato l'idea di futuro e anche -
in un processo di interscambio continuo tra reale e immaginario - in quale
misura le utopie future si siano realizzate nelle città del
presente.
Prendendo in considerazione i media toccati dalla science fiction
(cinema, fumetti, pubblicità, videoclip, videogame, design, architettura) e
analizzandone prodotti e portati culturali, la mostra delinea 10 immaginari ben
precisi, 10 mondi alternativi coerentemente costruiti: appunto, le 10 città
ripercorse nelle stazioni della metro. Indicatori di queste dieci società del
futuro sono le evoluzioni storiche, gli equilibri politici, il rapporto con
l'ambiente, le architetture, l'urbanistica, il design, la moda.
La
metropolitana di Torino, sede della mostra, si presta ad accogliere il mondo di
AfterVille come nessuna sede istituzionale avrebbe saputo fare. Sotto terra,
senza luce naturale, flussi di visitatori viaggiano nel tempo a bordo di una
"navetta spaziale". L'allestimento della mostra punta sulla comunicazione e
sulla possibilità di una visita breve e pendolare. La metropolitana diventa il
mezzo di trasporto della città di AfterVille, ogni stazione introduce in una
nuova città del futuro. Sulle banchine un montaggio video di cinque minuti
(godibile nell'intervallo di attesa tra i treni) conduce di metropoli in
metropoli, guidati da un enigmatico e ipnotico cicerone (l'attore Ciro
Imparato). Si parte da Porta Nuova e si arriva a Paradiso, ma naturalmente è
possibile invertire l'ordine di visione, o visitare le città poco per volta, in
momenti (e tragitti) diversi.

10 stazioni per 10 città ideali:

Stazione Re Umberto
totalville, ovvero l'assolutismo
decorativo
La città asservita a un potere totalitario con il suo
bagaglio di scenografie straordinarie, parate ed eserciti. La ripetizione e la
perdita di identità: Metropolis e l'Impero di Star Wars, nella pubblicità la
propaganda stile ex Unione Sovietica, nei video Enjoy the Silence dei Depeche
Mode...

Vinzaglio
Betterville, ovvero la democrazia
scientifica
La città positivista, della fiducia nelle possibilità
della tecnologia, con un gusto per le forme "amiche", delle imprese spaziali,
dei supereroi che salvano il mondo: Mio Zio di Jacques Tati al cinema, Superman
nei fumetti, Pac Man, il Guggenheim Museum di New York, ma anche il quartiere
fieristico di Italia '61 a Torino.

XVIII dicembre
Joyville, ovvero l'anarchia
lisergica
La città vissuta attraverso l'immaginario liberatorio,
visionario e onirico di storie impossibili: come sognare Barbarella contornata
dalle lampade liquide di Edward Craven-Walker in un appartamento disegnato da
Verner Panton...

Principi d'Acaja
Netville, ovvero la tecnocrazia
digitale

Un città governata dai numeri -naturalmente in formato
digitale, verdi su fondo nero- e dal codice binario, disegnata e pensata
attraverso la grafica computerizzata. Che cosa è reale? Bisogna rivedere Matrix
e i video con gli edifici fatti di parole di Alex Gopher (meglio se
sottotitolati con caratteri LCD).

Bernini
Tradeville, ovvero il capitalismo estetico
Il
capitalismo trionfante dei grattacieli, del lusso, della ricerca di un upgrade
esistenziale su Second Life. Con tutti i rischi di Minority Report.

Rivoli
Fadeville, ovvero la cleptocrazia suburbana

Il
mondo delle periferie reso a paradigma, con il disordine urbanistico e la
crescita illimitata, gli accostamenti improbabili, il trash creativo e la
serialità oppressiva. Le atmosfere de Il Corvo e di Strange Days, le Freitag
bags e il video dei Red Hot Chili Peppers Californication.

Montegrappa
Hyperville, ovvero la plutocrazia noir
È
notte. E piove. Metropoli sterminate e pericolose, dall'aria irrespirabile. È
qui l'immaginario degli immaginari: Blade Runner, ma ci sono anche anche i
fumetti di Bat Man e le nuove architetture di Shangai.

Massaua
Postille, ovvero il tribalismo atomico

Il
ritorno forzato alle leggi di natura dopo catastrofi immani: la desolazione
della distruzione, la solitudine dei sopravvissuti, la lotta per la vita. Il
Pianeta delle Scimmie e Waterworld, ma anche l'architettura di Paolo Soleri e di
Glenn Murcutt.

Marche
i-ville, ovvero l'oligarchia
minimale

L'immaginario bianco e asettico di 2001 Odissea nello
spazio, che ritroviamo nell'estetica Mac dell'I-pod, nei video di Bjork (All is
full of love), nelle architetture minimali ed eleganti di John Pawson, Alvaro
Siza e Herzog & De Meuron.

Paradiso
Shipville, ovvero l'autarchia spaziale
Vivere
separati, piccole società racchiuse in spazi autosufficienti: su una navicella
spaziale, in una base interstellare come in Star Trek e Star Wars o nei fumetti
di Capitan Futuro.

www.afterville.com