Il progetto Agorà in Libertà è il vincitore del concorso per la riqualificazione urbana di Piazza Libertà e del centro storico di Lissone, bandito dall’Amministrazione Comunale. Il programma è stato presentato da Studio Moscatelli di Cantù (Matteo Moscatelli, Stefano Moscatelli) - capogruppo, Studio Arosio (Giorgio Arosio e Barbara Cavalieri) e architetto Alessio Brambilla di Lissone.

Il progetto è risultato primo in graduatoria in entrambi i passaggi della procedura: il primo è derivato dal giudizio della Commissione tecnica, il secondo dalla consultazione dei cittadini, che hanno potuto scegliere tramite un processo partecipativo tra i tre progetti finalisti: “Agorà in Libertà” ha ricevuto 672 voti (62%) dai 1.089 cittadini che si sono recati a votare. L’area oggetto dell’intervento ha un notevole valore storico, anche per la presenza della ex-Casa del Fascio (1938-1940) di Giuseppe Terragni, di pochi anni successiva a quella di Como (1932-1936).
Della Commissione giudicatrice del Concorso hanno fatto parte Luca Molinari (componente esperto in progettazione urbana), Luca Tamini (componente esperto in economia urbana e marketing territoriale), Paola Taglietti (Presidente), Marco Ballarè (rappresentante Ordine Architetti di Monza e della Brianza), Cristina Minà (rappresentante Ordine Ingegneri Provincia di Monza e della Brianza), il responsabile del procedimento è l’arch. Dirk Cherchi.
Gli altri due progetti selezionati come finalisti sono di Studio Bargone di Roma-Foligno (2° classificato) e di SBG Architetti di Milano (3° classificato).

Il progetto mira a tre obiettivi fondamentali: lo sviluppo dell’attrattività (per una piazza utilizzabile da tutte le categorie di utenti), l’incremento del comfort (per una piazza vivibile tutte le stagioni dell’anno e tutte le ore del giorno), e la valorizzazione della memoria, per una piazza che permetta di riscoprire un’identità stratificata e articolata, costituita da un patrimonio esistente (Palazzo Terragni e le Ville), scomparso (l’antica fontana), e intangibile (la cultura artigianale della produzione del mobile). Il sistema di piazza Libertà è stato suddiviso in quattro ambiti distinti: il “salotto urbano”, con un nuovo pergolato e la reintroduzione della antica fontana; la grande area polifunzionale per gli eventi, utilizzabile per mercato, cinema all’aperto, mostre, playground e pista di pattinaggio; un giardino ludico e didattico, con attrezzature per bambini differenziate per età; una piazza dei giochi e della lettura.

In questi quattro ambiti, a garantire omogeneità, sono stati sviluppati quattro layer: quello degli arredi (le fioriere, le panche e le sedute individuali), quello del verde (i nuovi filari, la vegetazione bassa all’interno delle vasche, le superfici a prato su  via Paradiso), quello dell’illuminazione (sia di sicurezza, per i corpi illuminanti a raso e per quelli integrati agli arredi, che scenografica, sulla facciata di Palazzo Terragni, nella fontana e nel pergolato), e l’acqua, come punti (getti) davanti a Palazzo Terragni, come linea (a terra) davanti a Villa Mussi e come superficie nella vasca al centro del “salotto urbano”.