Idee – Una scatola di vetro satinato, acciaio e calcestruzzo armato riflette la natura circostante, per la clientela giovane e sportiva di Bibrewier-Lermoos in Austria

Un hotel che è un po' parcheggio, un po' palestra e un po' ostello, tre piani di rampe per portare biciclette, sci e snowboard direttamente in camera, totale libertà di reinterpretazione individuale degli spazi: sono questi gli elementi di novità che rendono il Cube Hotel unico nel suo genere. Quello di Bibrewier-Lermoos è il più giovane di tre alberghi, inaugurato nel giugno 2007, dopo le aperture di Nassfeld, in Austria, nel 2005 e Savognin, in Svizzera, nel 2006. L'originalità dell'idea, abbinata a un fascino architettonico inedito, ha lanciato la società di gestione verso l'apertura di altre due strutture: in Sierra Nevada e a Chamonix.

Un albergo polifunzionale
I cambiamenti climatici in atto hanno contribuito, in parte, a definire la filosofia di funzionamento e la concezione dell'intervento: i giorni con disponibilità di neve naturale sono troppo scarsi. Nello stesso tempo, i consumi energetici per l'innevamento artificiale sono ormai eccessivi, se valutati dal punto di vista ambientale. È necessario, quindi, lo sfruttamento delle risorse paesaggistiche anche nelle stagioni calde (attraverso tour organizzati, percorsi ciclabili, sentieri escursionistici). Il Cube concept sembra adattarsi in modo perfetto alla realtà che si configura in questo momento. Non è dunque difficile credere che, per la sua concezione e posizione, tale manufatto abbia conseguito un così ampio successo. L'edificio è circondato da spettacolari montagne che rendono la regione, durante la stagione invernale, meta eletta per chi vuole praticare sci alpino o sci di fondo; in estate, viceversa, la neve e il ghiaccio lasciano spazio a distese di prati punteggiati da svariate qualità di fiori e laghi cristallini.

Il sito sul quale sorge l'hotel si colloca a 989 metri d'altezza, nella Tyrol's Zugpitz Arena (incoronata recentemente come uno dei migliori scenari per praticare mountain bike per la varietà dei tracciati). L'architettura, caratterizzata da un'immagine totalmente aliena e priva di possibili riferimenti contestuali, riflette il desiderio di creare un elemento non convenzionale, che però consenta di vivere il paesaggio e le attività a esso legate in maniera autentica. Bisogna dimenticarsi i caldi alberghi di montagna, con pareti rivestite di legno e moquette sul pavimento, così come l'idea delle passeggiate nei tipici paesini.

Il rapporto con la natura circostante
Il Cube è un'enorme scatola di acciaio, calcestruzzo e vetro satinato, circondata solo da prati e montagne e costruita ai piedi delle piste da sci di Biberwier-Lermoos. Una forma ibrida tra il bed&breakfast, il rifugio e l'ostello concepita con lo scopo di garantire comodità, allegria e prezzi abbordabili a una clientela sempre più giovane, che in hotel può trovare tutto ciò di cui necessita. L'idea che ha ispirato i progettisti, gioca interamente sull'ossimoro della complicata semplicità: l'estetica compositiva, la purezza delle linee, la semplicità tecnologica e il design minimalista, caratteristiche che rendono il prodotto replicabile in serie, si scontrano con la complessità formale dei continui giochi di luce sulla pelle vetrata, mutevoli al variare delle stagioni e delle condizioni atmosferiche.

L'organizzazione interna e le scale ciclabili
Allo stesso modo, all'interno si ritrova un ambiente organizzato in modo razionale e semplice articolato, però, dall'incrocio e dalla disposizione delle rampe di collegamento verticale. Per accedere ai differenti livelli, infatti, sono state progettate rampe di calcestruzzo armato percorribili a piedi (anche con gli scarponi da neve indossati) o addirittura in bicicletta, eliminando tutti i corpi scala (fanno eccezione quelli di sicurezza). Il contrasto fra il grigio del calcestruzzo armato e i pannelli di vetro colorato, che delimitano gli spazi privati, rende l'ambiente interno allegro e accogliente. L'edificio si divide, verticalmente, in tre aree, con le camere in posizione centrale. L'accesso all'hotel è duplice: il principale al piano terra, che ospita un'ampia sala conferenze, il ristorante self-service e la steak-house, il bar e la reception con gli uffici per il personale. L'accesso secondario è al piano interrato, in corrispondenza delle parti pubbliche (discoteca e sale divertimento).

Le camere per gli sportivi
Prima di accedere alle stanze, disposte ai primi tre piani, si transita in un'area deposito (una per ogni camera), separata dalle parti comuni per mezzo di pareti vetrate colorate semitrasparenti; tale zona, denominata “showroom”, è stata pensata per il deposito sicuro delle attrezzature personali (sci, snowboard, mountain bike). Una ventilazione meccanica di questi spazi, abbinata al riscaldamento invernale, garantisce la salubrità della camera e permette di asciugare le attrezzature. Ovunque si cammini, nel tentativo di raggiungere le camere, si ha sempre la percezione dell'ambiente circostante, grazie alle ampie vetrate poste alla fine dei corridoi, in una forte compenetrazione visiva tra interno ed esterno. All'ultimo piano, ci sono altre aree per la socializzazione e il divertimento: la zona relax (con una terrazza-solarium), la sauna, la palestra con una parete per free-climbing e le sale videogiochi. L'organicità e la comunicazione tra i livelli sono garantite attraverso il cuore pulsante dell'edificio, costituito dalla lobby centrale, su cui si affacciano sia gli spazi comuni sia le camere.