Testo di Stefano Bernuzzi

AL MANAKH
Archis + AMO + Moutamarat
Archis, Amsterdam 2007
   Testo di Stefano Bernuzzi


 

Nel 1972 Robert Venturi indicava di "Imparare da Las Vegas", oggi la nuova
Las Vegas è Dubai e Rem Koolhas, con il suo studio AMO, pone la sua attenzione
sulla città simbolo del Golfo Persico curando il dodicesimo numero della rivista
Volume dal titolo "Al Manakh". Più di una affinità lega la città americana e
Dubai, entrambe nate nel mezzo del deserto, entrambe nate dall'iniziativa di un
singolo con un sogno in testa. Entrambe, poi, esempio perfetto di città del
futuro prossimo venturo, anche se ormai Las Vegas, e l'America in generale, ha
passato il testimone al Medio ed Estremo Oriente, laboratori urbanistici e
architettonici senza pari.
I numeri di Dubai inanellano una serie di record
inimmaginabili fino a qualche anno fa. Un miracolo
economico-finanziario-immobiliare che si sta spingendo oltre ogni limite ma che
sta iniziando a far emergere le prime contraddizioni. Prima fra tutte la
presenza delle centinaia di migliaia di lavoratori del sud-est asiatico che
hanno edificato il sogno di Dubai pagati un dollaro al giorno e che vivono
spalla a spalla con l'élite economica mondiale. E proprio l'economia del ricco
emirato inizia a segnare il passo e già aleggia lo spettro delle Tigri Asiatiche
degli anni '90 e della concorrenza interna, portata ad esempio dal vicino
emirato di Ajman che sta avviano il progetto della nuova città di Al Zorah che
mira ad essere ancora più esclusiva di Dubai.
L'architetto e teorico
olandese, con la collaborazione di Moutamarat e del team di Archis che pubblica
il libro, analizza il fenomeno Dubai in tutte i suoi aspetti. Le tre sezioni di
cui è composto il volume - Dubai Guide, Gulf Survey e Global Agenda - creano un
percorso lineare, avvolgente, a spirale, semplice e intricato allo stesso tempo
(come gli edifici di Koolhas) che disegna passato, presente e futuro
dell'emirato ed espande la sua ricerca al contesto dell'interno Golfo. Come si è
visto, non è solo Dubai a rappresentare la sorpresa
economica-finanziaria-urbanistica di questi ultimi decenni, ma dal Kuwait in giù
tutta la costa del Golfo Persico vive un impressionante boom edilizio frutto,
non solo del petrolio di cui ha sete il pianeta, ma di scelte finanziarie che
hanno ribaltato tutti i canoni cui eravamo abituati.
AMO ha censito nella
sola Dubai 112 progetti in fase di realizzazione o di avvio, nei prossimi 4-5
anni, che porterebbero la popolazione di questo ex villaggio di pescatori a
quasi quattro milioni di abitanti. Ma non solo alberghi o resort di lusso a
forma del mondo, o banche e complessi industriali, ma anche scuole, università,
ospedali, centri di divertimento e sportivi che mirano a trasformare Dubai nella
città-stato dell'eccellenza. Un nuovo numero uno sulla scena mondiale da cui
dipenderanno molti delicati equilibri geo-politici nella già controversa area
medio-orientale.
Koolhas non ci dice di imparare da Dubai (al limite dai suoi
errori) ma di osservare il fenomeno, di capirlo, di indagarlo più a fondo per
poterlo affrontare nel prossimo, vicino, futuro.

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