Testo a cura di Alessandra Coppa

ALVARO SIZA, ARCHITETTO
Fino al 25 novembre 2007
Mendrisio
   Testo a cura di Alessandra Coppa

Portogallo: un paese "dove abbondano le imprese soprannaturali", come scrive
nel suo Viaggio in Portogallo il Premio Nobel José Saramago, un paese che pensa
a nuovi orizzonti e ridisegna i suoi profili. L'architettura lusitana negli
ultimi anni si è così fatta conoscere alla comunità architettonica
internazionale ed ha rivelato l'esistenza di una stratificazione culturale sulla
quale si sono sviluppate le personalità più note della pratica progettuale
contemporanea, come João Luís Carrilho da Graça, Gonçalo Byrne, Eduardo Souto de
Moura e Álvaro Siza, premio Pritzker 1992.
L'apertura del ciclo di eventi
pubblici dell'Accademia di architettura (Università della Svizzera italiana) è
stata affidata quest'anno a Siza, la più autorevole personalità della cultura
progettuale portoghese. La sua architettura, poetica, profonda, cerca
l'ispirazione nelle tradizioni locali, ma è al contempo rivolta ad un'idea
moderna di spazialità. Per l'occasione alla Galleria dell'Accademia ha
inaugurato la retrospettiva Álvaro Siza, architetto.
L'esposizione, a cura
di Carlos Castanheira, amico e collaboratore di Siza da anni, presenta una
selezione di progetti e realizzazioni del maestro a partire dagli anni '60 sino
ad oggi. Nella loro diversità, tutte le opere contemplano una caratteristica
costante del suo lavoro: la volontà di mettere a punto un linguaggio compositivo
che esprima al meglio la complessa combinazione dei fenomeni che determinano lo
spazio di vita dell'uomo. La sua ricerca ha origine nell'atto profondo di
osservare e successivamente tradurre in segno i frammenti della realtà. E lo
schizzo è sempre presente nel processo architettonico, anche nelle fasi finali
del lavoro; per Siza, infatti, rappresenta l'imprescindibile strumento
d'investigazione e comunicazione del fare progettuale.
I progetti
selezionati per la Galleria dell'Accademia sono presentati attraverso schizzi,
disegni, fotografie, modelli di studio, plastici, testi introduttivi, scritti e
riflessioni dell'architetto lusitano. In mostra anche la proiezione video in cui
Álvaro Siza parla con entusiasmo e rigore della sua intima relazione con le
città in cui ha vissuto ed appreso, ed in cui ha lasciato un segno indelebile
del suo linguaggio. Il visitatore avrà perciò l'opportunità di penetrare nel
laboratorio del maestro e cogliere la straordinaria poetica e profondità di
pensiero di Siza.

Accompagna l'esposizione il volume a cura dell'architetto Carlos Castanheira:
Álvaro Siza, Twenty two recent Projects, Triennale di Architettura di Lisbona,
Edizioni Casadarquitectura, 2007.

Nato a Matosinhos nel 1933, Siza ottiene il diploma d'architetto (e non di
scultore, per non contrariare il padre) nel 1955, presso la Escola Superior di
Belas Artes do Porto, sotto la guida di Fernando Távora, con il quale lavora per
alcuni anni. Nel 1958 apre il suo studio e dal 1965 divide il proprio impegno
fra l'attività progettuale e la docenza, in Portogallo ed all'estero (Ecole
Polytechnique fédérale de Lausanne, University of Pennsylvania, Los Andes School
of Bogotà, Harvard University Graduate School of Design).
Numerosi sono i
premi ed i riconoscimenti che gli sono stati attribuiti nel corso degli anni,
fra cui il Prize of Architecture dell'International Association of Art Critics,
sezione Portogallo, nel 1982;  la Medaglia d'oro della Fondazione Alvar
Aalto ed il Mies van der Rohe nel 1988; l'ambito Premio Pritzker per la carriera
nel 1992; l'Arnold W. Brunner Memorial Prize dell'American Academy of Arts and
Letters di New York ed il Praemium Imperiale della Japan Art Association di
Tokyo nel 1998. È stato inoltre insignito della laurea honoris causa dalle
Università di Valencia, Palermo, Lima e Coimbra.
Fra le sue principali opere
ricordiamo le Case della Bouça (Saal) a Porto (1975-1977), Casa Avelino Duarte a
Ovar (Portogallo, 1980-1984), il Centro galego d'arte contemporanea di Santiago
de Compostela (1988-1993) ed il Padiglione portoghese all'Expo '98 di Lisbona
(1995-1998).

Attualmente Siza è impegnato a Porto Alegre, a metà strada tra San Paolo e
Buenos Aires, nel completamento della sede della Fondazione Iberê Camargo,
dedicata al noto pittore brasiliano. Il progetto del museo, una massa di cemento
bianco, si è aggiudicato nel 2002 il Leone d'oro alla Mostra Internazionale
d'architettura di Venezia.

Pur mantenendo intatta la passione per l'architettura, il maestro portoghese
confessa di coltivare "un desiderio, non proprio segreto, di abbandonarla per
fare non sa ancora bene cosa".

La mostra resterà aperta sino a domenica 25 novembre 2007. Potrà essere
visitata dal martedì alla domenica dalle ore 13 alle 18. L'ingresso è libero.

Dopo Siza, il ciclo di conferenze con i protagonisti dell'architettura
contemporanea proseguirà con Alberto Campo Baeza (Madrid), che terrà la sua
lezione pubblica l'8 novembre.
A questi si aggiunge un incontro con Massimo
Cacciari il 22 novembre, mentre il 5 dicembre Vincent Mangeat (Nyon) parteciperà
all'inaugurazione dell'esposizione dedicata al Premio Architettura Eternit
2006.

Alvaro Siza, architetto
Fino al 25 novembre 2007
Accademia di
architettura - Palazzo Canavée
6850 Mendrisio - CH
Tel. +41 58
6665000
www.arch.unisi.ch