©Mika Huisman

Un nuovo museo con l’obiettivo di offrire alle nuove esperienze artistiche del secolo in corso un luogo dove potersi esprimere; la necessità di riqualificare un complesso modernista, nodo strategico all’interno della città di Helsinki; una piazza interna a un lotto adibita a parcheggio per gli autobus dalle potenzialità nascoste. Queste le premesse che hanno portato alla costruzione di Amos Rex.
Situato nel cuore della città di Helsinki, Amos Rex si trova di fronte al palazzo del Parlamento, un edificio classicista degli anni ‘20, e in diagonale rispetto al museo Kiasma progettato da Steven Holl. Tutti gli spazi di nuova costruzione, tuttavia, sono sotterranei: 2.200 mq di nuove gallerie espositive costruiti al di sotto della piazza Lasipalatsi, il cui nome appartiene all’omonimo edificio modernista che su di essa si affaccia insieme ad alcune caserme neoclassiche del XIX secolo.
Amos Rex trae le sue origini dall’Amsand Anderson Art Museum (fondato grazie al lascito di Amos Anderson, un filantropo finlandese molto apprezzato, collezionista d’arte e imprenditore) che dal 1965 è stato il principale museo privato di Helsinki. I fiduciari dell’Amos Anderson Art Museum hanno deciso che una nuova sede era necessaria per ospitare le collezioni d’arte contemporanea e che il vicino complesso Lasipalatsi, un distinto padiglione funzionalista degli anni ‘30 perfettamente restaurato che comprende ristoranti, negozi, il cinema Bio Rex e una piazza aperta all’interno del lotto, poteva essere la sede più consona. Dal foyer del rinnovato Lasipalatsi, i visitatori scendono una scala davanti a una finestra panoramica, che offre una vista sulla rinnovata piazza pubblica, nelle gallerie del seminterrato. La copertura della nuova sede museale è formata da una serie di cupole con lucernari angolati alla sommità che incorniciano vedute degli edifici circostanti e permettono alle mostre di essere illuminate dalla luce naturale.

La geometria delle cupole dà forma alla nuova piazza pubblica in superficie: delicate forme sinuose dall’andamento circolare che aprono visioni sullo spazio mostre sottostante. La piazza si ricostituisce così come un importante spazio civico all’interno di Helsinki, amplificato da lucernari che emergono dal terreno con forme paraboloidi disegnando un nuovo paesaggio urbano, vivibile nelle forme libere della convivialità, plasmate a poter diventare luoghi dello stare con inclinazioni che invitano alla seduta, che introducono sguardi inediti sulle gallerie artistiche sottostanti.
Di contro, nel riscoperto sottosuolo, ampie vetrate facenti parte della struttura scultorea della copertura illuminano le sale di luce naturale offrendo scorci sui più importanti edifici della piazza in modo che il visitatore, nonostante si trovi a 6 m sotto terra, abbia il senso dell’appartenenza al luogo specifico. L’edificio Lasipalatsi, sostanzialmente rimasto invariato nella forma, nella distribuzione interna e nei materiali, è stato completamente restaurato per preservarne le caratteristiche originali. Ricerche approfondite da fonti storiche e analisi del materiale in loco, condotte in collaborazione con il Museo della città di Helsinki, hanno permesso a JKMM di ricreare “una tavolozza” di materiali e colori fedele all’originale. Bio Rex, il cinema da 590 posti all’interno dell’edificio Lasipalatsi, è stato riportato alla gloria degli anni ‘30 e incorporato nella nuova istituzione, dando il suo contributo alla creazione della nuova identità di Amos Rex. Il complesso originale è stato costruito nel 1936 come “padiglione temporaneo” per ospitare i delegati delle Olimpiadi di Helsinki del 1940 da tre giovani architetti finlandesi, Viljo Revell, Heimo Riihimäki e Niilo Kokko.

 

La curiosa struttura, che sorse al posto di una caserma dell’esercito, ha una pianta estesa e bassa, comprende negozi e ristoranti, anche un cinema, ed è dotata di ampie vetrate sulla città (da qui il nome Lasipalatsi, Palazzo di vetro). Nel corso degli anni, Lasipalatsi non ha goduto della fortuna sperata a causa prima della seconda guerra mondiale, che ha ritardato le Olimpiadi fino al 1952, e poi dalle difficoltà economiche che ne hanno rimandato la costruzione. Alla fine, divenne un protetto e amato complesso art déco nel centro di Helsinki, ottenendo lo status di capolavoro modernista da DoCoMoMo International (International committee for documentation and conservation of buildings, sites and neighbourhoods of the modern movement, Comitato internazionale per la documentazione e la conservazione degli edifici, dei siti e dei quartieri del movimento moderno, un’organizzazione senza scopo di lucro). Tuttavia il complesso cadde in rovina fino a che, negli anni ’80, gli abitanti dovettero fare una campagna per salvare l’edificio dalla demolizione. I loro sforzi hanno portato alla ristrutturazione dell’edificio negli anni ‘90, a cui seguì l’opera di importante restauro nel 2016 in vista della costruzione di Amos Rex.

Asmo Jaaksi, socio fondatore di JKMM che ha guidato il progetto Amos Rex, afferma: “Integrare uno degli storici edifici finlandesi degli anni ’30 come parte del progetto è stata un’esperienza commovente. Aggiungendo un nuovo strato, audace, a Lasipalatsi sentiamo di collegare passato e presente. Ci piacerebbe che quest’intervento si presentasse come un’estensione senza soluzione di continuità di uno spazio museale in grado di evolversi nel tempo”.
Amos Rex è stato costruito grazie a una joint venture tra la città di Helsinki e la Föreningen Konstsamfundet, una fondazione artistica fondata come lascito del filantropo Amos Anderson che gestisce Amos Anderson Art Museum e, ora, Amos Rex nel suo rinnovato ruolo all’interno della città.

LA LUCE IN UNA STRUTTURA INTERRATA
Un ambiente chiaro, etereo, quasi diafano, caratterizza l’ingresso della galleria espositiva sotterranea. Merito delle finiture scelte e delle caratteristiche del caratteristico controsoffitto. Nei Paesi nordici sono particolarmente sensibili e consapevoli dei cambiamenti e dei benefici che la luce naturale apporta, così JKMM Architects hanno progettato un sistema artificiale di illuminazione dinamica che collabora con la luce naturale che fluisce attraverso i grandi lucernai conici in copertura. L’espressione della luce naturale (e dei più diversi effetti luminosi che le necessità espressive degli artisti ospitati potrebbero richiedere) permette a un ambiente buio per la maggior parte dell’anno, sia per le caratteristiche costruttive sia per le condizioni climatiche esterne, di esprimere tutte le sue potenzialità. La struttura del controsoffito è composta da elementi circolari di alluminio forato, con un sistema a led programmabile integrato, schermati da un tessuto ignifugo che attenua il riverbero acustico. La superficie verticale inclinata che porta ai lucernari ne è invece priva, per permettere alla luce naturale di entrare e di rifrangersi per illuminare la sala. In particolare, nell’atrio di ingresso alle gallerie espositive, il tessuto che riveste i 318 elementi suddivisi in quattro dimensioni differenti (per una superficie totale di 250 mq) assume una forma spiroidale e la copertura funziona come un dispositivo di illuminazione traslucido che simula il calore naturale per introdurre il visitatore dallo spazio aperto alle sale a -6 m dal livello strada.

LA QUINTA FACCIATA DEL MUSEO DIVENTA PIAZZA PUBBLICA
JKMM hanno creato una nuova struttura sotto la piazza di fronte al Palazzo di vetro senza demolire nessuno degli storici edifici al perimetro: un piano adibito a sale espositive, la cui copertura restituisce una nuova identità a tutto il complesso, supportato da spazi tecnici e per lo stoccaggio delle opere in due livelli ancora inferiore. Le gallerie espositive sono articolate sotto tre grandi cupole dalla struttura in cemento armato (spessore 20 cm) impostate su travi ad anello continue di cemento armato precompresso gettate in opera e posttensionate. Il post-tensionamento è stato utilizzato nelle strutture anulari per resistere alle sollecitazioni dovute alle forze orizzontali trasmesse dalle cupole e per mitigare le eventuali fessurazioni del calcestruzzo. Inoltre, la previsione di aree di colata separate ha attenuato le sollecitazioni dovute al restringimento del calcestruzzo in fase di essicazione. Sopra la struttura cementizia, isolamenti e impermeabilizzazioni, un secondo strato di calcestruzzo di 12 cm costituisce la base per la pavimentazione della piazza, in asfalto, e dei lucernari, in piastrelle di cemento bicolore.
Le tre cupole hanno altezze diverse, e creano perciò ambienti sottostanti ad altezze diverse, rispettivamente 9,45, 7,54 e 6,70 m dal livello del pavimento, così come diversi diametri, 32,4, 25 e 14,2 m. La sala espositiva sotto la piazza è collocata sotto le due cupole maggiori e ha una superficie di quasi 1.000 mq; sotto la cupola più piccola è situato un laboratorio e, sotto gli altri due lucernari sempre dalla struttura conica inclinata, l’atrio di ingresso all’arrivo della scalinata che parte dall’atrio dell’edificio Lasipalatsi.
Gli architetti hanno conservato la torre dell’orologio centrale, anticamente una ciminiera, sia come storica preesistenza sia per fungere da sistema di ventilazione del museo; la torre è collocata nel punto di tangenza delle due cupole maggiori e, costruendo al di sotto di essa una nuova struttura di fondazione e nuovi canali al suo perimetro, funziona da camino di aerazione sia per le sala espositiva principale sia per locali di servizio sottostanti.

Scheda progetto
Architetto principale: Asmo Jaaksi
Architetti: Freja Stahlberg-Aalto, Katja Savolainen
Area: 22,000 mq
Completamento opera: August 2018
Periodo originale degli edifici Lasipalatsi e Bio Rex: 1936
Costo: 50 million euro
Progettazione architettonica: JKMM Architects
Locazione/Location: Mannerheimintie 22-24, 00100 Helsinki, Finland
Architetti di supporto: Teemu Kurkela, Samuli Miettinen, Juha M.ki-Jyllil., Edit Bajsz, Markus Manninen, Christopher Delany, Marko Pulli, Jussi Veps.l.inen
Area: 22,000 m
Fornitori: Nikari, Lahden Lattia, Sellex and Fast, VMT Steel Oy, Doctor Design Oy, UPPE, Petri Vainio
Coordinatore BIM: Katariina Takala
Architetto d’interni: Jarno Vesa
Architetti d’interni SIO: P.ivi Meuronen, Noora Liesimaa
Project management: Haahtela-rakennuttaminen Oy
Ingegneria strutturale: Sipti Oy
Progetto strutturale delle cupole: Sweco Rakennetekniikka Oy
Sistemi condizionamento: Ramboll Talotekniikka Oy
Ingegneria sistemi elettrici: Ramboll Talotekniikka Oy
Acustica e isolamento acustico: Ins.tsto Heikki Helim.ki Oy / Helim.ki Akustikot
Consulenza antincendio: L2 Paloturvallisuus Oy
Photos: Mika Huisman, Tuomas Uusheimo

 Arketipo 131, Recupero, Settembre 2019