testo di Carlotta Eco




Ampliamento della sede Arnoldo Mondadori Editore di Segrate
testo di Carlotta Eco

SCHEDA PROGETTO

Luogo: Località Cascina Tregarezzo, Segrate, Milano
Committenza: Generali Properties S.p.a
Progettisti: Werner Tscholl Architekt con Enrico Franco, CeAs, Tecnoconsult Harasser
Direzione lavori: Stefano Cobolli Gigli
Progetto strutture: -
Impianti meccanici: Aertermica
Impianti elettrici: Coimel
Impresa di costruzione: Impresa Minotti s.r.l
Tempi progetto: -
Tempi di realizzazione: 2005-giugno 2007
Superficie costruita: 3368 mq
Volume costruito: 26.700 mc
Costo complessivo: 13.000 euro
Fotografie: Alexa Rainer (2,3,4,7,8,9,16), archivio Generali Properties, redazione archinfo

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Il 26 Giugno verrà inaugurata alle porte di Milano l'opera dell'architetto Werner Tscholl. L'ampliamento della sede Arnoldo Mondadori Editore di Segrate ha interessato la completa ristrutturazione della Cascina Tregarezzo, con l'aggiunta di due nuovi corpi di fabbrica che ricostituiscono la forma della corte originaria.

Il rendering e relazione con il contesto

Un contesto "monumentale"
L' intervento si inserisce in un contesto architettonico e ambientale che potremmo definire monumentale: a poca distanza infatti si trova il Palazzo Mondadori, opera dell'architetto brasiliano Oscar Niemeyer (che quest'anno compie cento anni!), divenuto icona e simbolo della storica casa editrice milanese. In quell'edificio la struttura degli archi parabolici in cemento armato - ai quali è letteralmente appeso il volume di vetro degli uffici - si appoggia idealmente sull'acqua di un laghetto artificiale, frequentato da anatre e pavoni, in sintonia con i vicini parchi dell'Idroscalo e Forlanini.
Werner Tscholl è riuscito ad istaurare un dialogo con l'architettura di riferimento attraverso la scelta dei materiali e richiamandosi proprio a quei principi di trasparenza e leggerezza e di relazione con lo spazio circostante già realizzati nel progetto di Niemeyer.

La trasparenza
I materiali del nuovo edificio sono, per l'esterno, ferro, vetro, cemento a vista, e legno per gli interni. I quattro materiali costruiscono i piani e le superfici dell'edificio che spicca per linearità e trasparenza. Attraversando gli edifici da una parte all'altra colpisce la molteplicità delle vedute: verso sud attraverso la facciata interamente vetrata, si apre la vista sulla corte interna e, in prospettiva, sul laghetto; a sud est si staglia il palazzo di Niemeyer; infine, lungo l'asse est - ovest che attraversa e collega il complesso per mezzo di pareti in cemento a vista, si intravvedono gli alberi che costeggiano la statale Rivoltana e che compongono l'oasi naturale  del bacino dell'idroscalo. Unico lato chiuso e protetto rimane quello a nord, quello del fabbricato della cascina, che si affaccia sulla trafficata strada Rivoltana.

le vedute sud e verso il "Palazzo"

le vedute dell'asse est-ovest

Struttura
Lo schema strutturale dell'edificio è molto semplice: sul basamento in cemento armato si appoggia una struttura di pilastri in ferro e solette in cemento.
Lo scheletro è racchiuso dalle facciate vetrate strutturali: un curtain wall autoportante e controventato alle solette.
La copertura in cemento sembra formalmente derivare dallo sviluppo delle pareti verticali del lato nord, le quali salgono per poi "piegarsi" orizzontalmente sulla cima dell'edificio a coprire i volumi vetrati dei due piani di uffici. 
Il lato aperto della corte a "C" è delimitato da una sorta di porticato costituito da esili pilastri in ferro, a sostegno della pensilina in grigliato d'acciaio che funziona da brise soleil.
Nelle intenzioni del progettista l'edificio, una scatola di vetro trasparente che si appoggia virtualmente sulla soletta a sbalzo che percorre tutto il perimetro, dovrebbe visivamente "fluttuare" sul terreno. E per accentuare ulteriormente questo effetto è prevista un' illuminazione notturna che si irradia al di sotto del basamento, sfiorando il terreno.

fondamenta,struttura in ferro,cemento a vista, scheletro

Montaggio del curtain wall
Il mite inverno di quest'anno ha reso possibile accelerare le fasi di costruzione (guadagnando ben due mesi di tempo); l'edificio è rimasto aperto sino all'ultimo momento. Le facciate in vetro, infatti, sono state posizionate solo in seguito al montaggio degli  impianti, dei pavimenti e dei controsoffitti facilitando in tal modo il trasporto e la messa in opera di tutti i materiali ma correndo il rischio di danneggiare il lavoro fatto. Per ottenere una trama uniforme e regolare fra vetri e telai i giunti fra le singole vetrate e fra i diversi moduli dei pannelli portanti sono identici, di dimensioni uguali e eccezionalmente sottili.

il montaggio delle facciate in vetro

Cemento a vista
La semplicità dei volumi e degli spazi interni dell'edificio pone in primo piano la superficie e la trama dei materiali, in particolare quella del cemento a vista. Il risultato finale è molto piacevole: le pareti in cemento esaltano la materia prima nel colore, leggermente variegato, e nella composizione superficiale; niente a che vedere con il cemento delle costruzioni industriali. Per ottenere questo risultato è stata utilizzata una miscela di cemento autocompattante (SCC) e sono state eseguite molte prove sulle pareti (non a vista) dei sotterranei.
I progettisti e l'impresa hanno più volte rivisto i disegni esecutivi per far coincidere i giunti di ripresa dei getti con i giunti architettonici. La superficie è stata infine levigata con una smerigliatrice e finita con una protezione incolore sino a raggiungere un effetto vellutato.

Le saldature della struttura a vista
L'architettura con strutture a vista impone una particolare attenzione nella cura dei dettagli.
Risalta, in questo caso, la perizia nell'esecuzione delle saldature "cordonate" - oggetto di numerosi controlli e revisioni da parte della direzione artistica dei lavori di Werner Tscholl - che lascia a vista gli spigoli vivi dei pilastri in ferro dell'interno, poi tutti verniciati di nero.
Altrettante prove sono state necessarie per ottenere la soluzione ottimale per l'aggancio dei rulli delle tende esterne motorizzate, unico elemento aggiunto alla superficie omogenea e unitaria delle vetrate continue.

il controllo delle saldature

le tende di oscuramento in facciata

Grigliati esterni
L'accesso dalla corte agli edifici avviene da una passerella sollevata di un metro da terra. Sia il basamento che i percorsi pedonali, come anche la tettoia del brise soleil, sono rivestiti con pannelli in alluminio forati e zincati. Anche qui sono state fatte molte campionature dei fori, in collaborazione con l'azienda produttrice, per garantire un risultato funzionale antitacco, antiscivolo e antigelo. Le superfici metalliche, dopo il primo processo di ossidazione, hanno raggiunto una patina che permette anche a questo materiale di armonizzarsi con gli altri.

la soletta asbalzo,i pannelli eseguiti su disegno