Testo a cura di Fabiana Panella




Ampliamento dell'ospedale di Val d'Arda
Testo a cura di Fabiana Panella

SCHEDA PROGETTO

Luogo: Fiorenzuola D'Arda
Progetto architettonico: G. Carrara, R. Malfatti, F. Carrara
Responsabile di progetto: F. Camorani
Progetto opere strutturali e idrauliche: P. Basso, L. isola; R. isola, F. Camorani
Progetto impianti idraulici: F. Morgagni, G. B. Montorsi, M. Cavazzuti
Progettazione e DL - Mandataria: Politecnica ingegneria e Architettura
Progettazione e DL - Mandanti: studio Carrara international srl; Metec&saggese engineering
Inizio lavori: 25.05.2006
Fine lavori: 26.05.2009
Importo contrattuale dei lavori: 12.966.420,12 euro
Di cui oneri per la sicurezza: 248.629,00 euro

Contractors
Impresa: Associazione temporanea d'impresa Consorzio ravennate delle Cooperative di Produzione e Lavoro; Coop edile sermidese s.c.a.r.l.; sipal s.r.l.; Cefla impianti

Suppliers
Solai predalle e solai alveolari: Area
Laterizi: Vela spa
Carpenterie metalliche: Map srl
Pannelli di tamponamento facciate di calcestruzzo coibentati: Stai Prefabbricati
Pannello isolante di vetro cellulare: Foamglas
Vetri di facciate e serramenti: Vetreria Valentini srl
Vetri del ponte: Vetrodomus spa
Sistemi di alluminio per facciate e serramenti: Hydro Alluminio ornago
Rivestimenti di rame: Kme italy spa (tramite tresodi metalli); Lavorazione: Fratellli Mariani srl
Lamiera di alluminio aggraffata per coperture: Otefal spa
Prodotti per verniciature opere metalliche: Alcea srl
Collanti e giunti: Mapei spa
Canaline smaltimento acque: Pircher spa
Gessi per pareti di cartongesso: Knauf italia; Lafarge Gessi spa
Prodotti di tinteggiatura su murature e cartongessi: San Marco
Pavimenti e rivestimenti resilienti: Armstrong Floor Products italia srl
Pavimenti e rivestimenti ceramici: Casalgrande padana
Autobloccanti pavimentazioni esterne: Paver Costruzioni spa
Impianti elevatori e scale mobili: Kone italia spa

Il presidio Ospedaliero di Fiorenzuola d'Arda era costituito da due padiglioni vicini: l'edificio storico (XVI secolo), con uffici amministrativi e cucine, e il padiglione operativo (XIX sec.), recentemente ristrutturato, con pronto soccorso, radiologia, reparti di degenza e sale operatorie.
La necessità di accorpare a Fiorenzuola i servizi ospedalieri erogati in altri comuni ha determinato il progetto di ampliamento e potenziamento del presidio dell'ospedale.
Il nuovo edificio si presenta come l'intersezione di due volumi ben distinti fra loro, sia dal punto di vista morfologico che funzionale. Un volume centrale a pianta quadrata, molto compatta e due corpi laterali in linea su pilotis che si innestano sul nucleo centrale. Le differenze formali e strutturali corrispondono a funzioni e attività diverse; in particolare, i corpi in linea accolgono attività di degenza e ambulatori, mentre il corpo centrale servizi di accoglienza, uffici, laboratori. La dicotomia è espressa anche dalla scelta dei materiali di rivestimento esterno.
La struttura si compone di quattro livelli fuori terra e di uno interrato. Planimetricamente si conforma nel nucleo quadrato centrale su cui si innestano due corpi in linea, che seguono i limiti nord-ovest e sud-ovest del lotto edificabile, più bassi di un piano rispetto al corpo centrale e con piano terra porticato per garantire un'elevata permeabilità a livello del terreno. I due bracci a corpo triplo sono orientati per garantire un affaccio nelle direzioni est e sud agli ambienti di degenza. La forma e la posizione dell'edificio all'interno del lotto derivano dalle caratteristiche geometriche dell'area e dal rapporto fra nuova e vecchia struttura, uniti mediante una galleria sotto strada e passerella alla quota del primo impalcato.

FASI DI CANTIERE
1. Attività preliminari
Attività di:
- accantieramento
- demolizioni di massetti, recinzioni, reti e piccoli manufatti presenti sull'area a seguito della demolizione dei fabbricati e in particolare:
* demolizione massetti di calcestruzzo sull'area di sedime degli edifici demoliti
* rimozione manufatti di ferro (grate, ringhiere e cancelli)
* demolizione muretti di recinzione nell'area e tratto di fognatura interna al lotto
- tracciamento per allineamenti ortogonali: punti nodali perimetrali del reticolo (direttrici nord-sud, est-ovest)
- scavi di sbancamento

2. Scavi, rinterri, sottofondazioni e fondazioni
L'analisi dello studio geologico preliminare indicava caratteristiche geotecniche accettabili solo a partire dalla profondità di circa 6,5 m dal p.c., inferiore a quello delle fondazioni a platea proposte. Si è quindi optato per:
- scavo generale a sezione aperta, fino a quota - 6,50 m dal p.c.
- trasporto a rifiuto dei materiali provenienti dagli scavi
- scavi a sezione obbligata per approfondimenti locali delle fondazioni
- formazione di rilevato fino alla quota di fondazione (- 5,50 m).
In base a dati geotecnici, tipo di struttura in progetto e analisi sui carichi, la fondazione diretta a platea continua è stata ritenuta la più idonea a contrastare i cedimenti differenziali.

3. Struttura portante di calcestruzzo
Le strutture in elevazione sono principalmente costituite da telai di calcestruzzo armato con grandi maglie:
- blocco centrale: 7,5x7,5 m pilastri a sezione rettangolare, travi in spessore e solaio ordito in due direzioni
- ali laterali: 2 telai in direzione longitudinale, maglia strutturale 7,5x10 m, con solai a sbalzo di 2,25 m e travi ricalate di circa 30 cm, concordando con il progetto impiantistico i vani per il passaggio di tubazioni
- a piano terreno: pilotis a sezione circolare
- blocchi scala di controventatura all'estremità dei blocchi

1. Attività preliminari; 2. Scavi, rinterri, sottofondazioni e fondazioni;
3. Struttura portante di calcestruzzo

4. Strutture di orizzontamento
- Maglia 7,50x7,50 m: solaio a piastra ortotropa e travi con spessore di circa 45 cm (il solaio è ordito in due direzioni, soluzione di meno semplice realizzazione e meno economica dell'ordinario, ma che contiene lo spessore)
- Corpi laterali: 2 telai in direzione longitudinale staccati dal bordo esterno di 2,25 m, con solai a sbalzo (solaio sp. 40 cm, travi ribassate di circa 30 cm e forometrie concordate per il passaggio di impianti)
- Volume centrale e corpi laterali: elementi prefabbricati tipo predalles
- Blocco del parcheggio: solai precompressi alveolari con cappa di completamento

5. Tunnel interrato
Struttura con scatolare di calcestruzzo armato con funzione anche di struttura di fondazione per i pilastri della passerella aerea. Problematiche connesse con l'interessamento della strada provinciale e l'intercettazione di una fognatura comunale. Realizzazione di un sifone sul canale di fognatura.
Attività di:
- demolizione della struttura di ingresso dell'edificio esistente
- realizzazione di micropali a sostegno delle fondazioni esistenti
- scavi a sezione obbligata nell'area di sedime della nuova torre ascensori, del tunnel e del sifone in progetto
- realizzazione del sifone sul canale di fognatura
- demolizione di parte del canale
- realizzazione strutture di calcestruzzo armato
- impermeabilizzazioni, rinterri e ripristini

6. Opere murarie
Chiusure verticali opache di 4 tipologie:
- pannelli prefabbricati di calcestruzzo armato coibentati con rivestimento esterno di lastre di alluminio
- murature di laterizio con paramento esterno intonacato e tinteggiato e controfodera interna di cartongesso coibentato
- murature di laterizio alveolato di spessore complessivo 30 cm, intonacate su entrambi i lati per il piano interrato
- murature di calcestruzzo armato con rivestimento in lastre di rame per i vani scala

4. Strutture di orizzontamento; 5. Tunnel interrato; 6. Opere murarie

7. Passerella aerea
Collegamento aereo realizzato di acciaio e di vetro. Assemblaggio delle carpenterie metalliche a pié d'opera e varo in quota mediante autogrù a pistone idraulico e bilancieri laterali. Approvvigionamento di tutto il materiale necessario al tamponamento (vetri, stelle, rotulle ecc.) basato soltanto sui disegni di progetto esecutivo. È stato evitato il supporto di un rilievo in cantiere delle carpenterie metalliche portanti per ridurre i tempi di installazione e interferenza con la viabilità cittadina.

8. Rivestimenti di facciata
Facciata continua con reticolo a taglio termico composto di montanti e traversi di profilati estrusi di lega di alluminio e pannellature cieche e vetrate. Elementi trasparenti costituiti da vetri neutri basso emissivi a basso fattore solare. Profilo esterno isolato termicamente con elemento interposto a bassa conducibilità termica e guarnizioni di EPDM.
Elementi metallici frangisole costituiti da lamiera stirata di rame naturale (lastre ancorate alla sottostruttura di profili con sezione a T)

9. Completamento solai
Strato anticalpestio costituito da tessuto - non tessuto di poliestere a elevata grammatura accoppiato a una membrana bituminosa munita di armatura. Massetto di sottofondo di sabbia e calcestruzzo con aggiunta di fibre sintetiche monofilamento non fibrillato a base di una miscela di polimeri poliolefinici in grado di incrementare la duttilità del calcestruzzo e di ridurre il ritiro plastico.
Pavimentazione di PVC, (sp. 2 mm), o gres porcellanato di vari formati.

10. Scavi, rinterri, sottofondazioni e fondazioni
Riscaldamento/raffrescamento, ventilazione, elettrici, antincendio, antintrusione.
La struttura degli impianti meccanici è impostata su una zona tecnica principale - situata al piano interrato del nuovo fabbricato, parzialmente all'esterno del profilo dell'edificio e adiacente alla zona di rampe e percorsi carrabili - collegata ai locali tecnici dell'edificio esistente e alle zone tecniche secondarie da prevedere nell'ampliamento mediante vani tecnici ricavati a soffitto dei corridoi del piano interrato e del tunnel di collegamento.

7. Passerella aerea; 8. Rivestimenti di facciata; 9. Completamento solai;
10. Scavi, rinterri, sottofondazioni e fondazioni

FONDAZIONI
Descrizione
Platea continua di spessore 60 cm con ispessimenti di 40 cm solo in corrispondenza dei pilastri.
Sono state escluse fondazioni a plinti, poiché non adatte in zona sismica, e fondazioni a graticci di travi o su pali, poiché meno efficienti e senza vantaggi di tipo economico, considerati i costi globali comprensivi delle opere di pavimentazione e sottopavimentazione.
La fondazione a platea inoltre determina un incremento di carico modesto sul terreno, in considerazione del peso di terreno rimosso per la realizzazione del piano interrato (concetto i fondazione "compensata").

Soluzioni adottate
Piastra di fondazione di calcestruzzo armato da cui si dipartono i ferri di ripresa verticali staffati per i pilastri.
La quota d'imposta della platea di fondazione è posta a -5,50 m dal piano campagna.
Nel complesso, rimangono in media 40 cm per raggiungere il piano di calpestio del piano interrato, che vengono riempiti mediante l'utilizzo di sistemi alleggeriti di sottofondo (tipo granchi o igloo) e nel quale troveranno alloggio gli impianti adeguati. In questo spazio sono stati sistemati i dadi di rinforzo della fondazione, in corrispondenza dei pilastri maggiormente sollecitati dagli effetti di punzonamento.

Fasi
- getto di pulizia (magrone): strato di conglomerato di calcestruzzo privo di armatura metallica, a basso contenuto di cemento, posizionato alla quota di scavo, per la protezione dalle aggressioni chimiche del suolo
- posizionamento della cassaforma di legno
- disposizione di una doppia orditura di barre ortogonali di acciaio da carpenteria
- disposizione delle armature a taglio: staffe o ferri sagomati, posizionati in corrispondenza dei pilastri
- getto di conglomerato cementizio per strutture di fondazione:
* classe di restauro Rck 30;
* classe di consistenza S2;
* classe di esposizione 2b (ambiente esterno umido con gelo).

Caratteristiche getto
Dosaggio indicativo: 3.5 kN/m3 di cemento 325
Rapporto A/C: 0.5 max
Inerti: naturali o di frantumazione, con granulometria contenuta nei fusi granulometrici indicati dalle vigenti norme UNI, con dimensione massima dell'inerte pari a 30 mm, resistenti al gelo
Stagionatura: garantita umida

STRUTTURE DI ORIZZONTAMENTO
Descrizione
Conglomerato cementizio per strutture in elevazione di calcestruzzo armato per ambiente esterno umido, con gelo per strutture esterne e senza gelo per strutture interne:
* classe di resistenza Rck 35;
* classe di consistenza S3;
* classe di esposizione 2a (ambiente interno umido senza gelo), 2b (ambiente esterno umido con gelo).

Soluzioni adottate
1. elementi prefabbricati tipo predalles. La lastra predalle è un pannello prefabbricato per solai, costituito da tralicci di acciaio annegati in una base di calcestruzzo, opportunamente distanziati fra loro con l'interposizione di elementi di alleggerimento di polistirene espanso
2. solai alveolari precompressi. Il solaio alveolare è caratterizzato dalla possibilità di essere impiegato in situazioni con luci e/o sovrattacchi elevati, assicurando una riduzione dei tempi di esecuzioni in cantiere e di approntamento delle opere di banchinaggio, poichè completamente autoportante. È composto di lastre di calcestruzzo armato precompresso di larghezza standard pari a 120 cm. Sono dotate di fori di alleggerimento (alveoli) di dimensioni opportune; durante il processo produttivo, vengono realizzate apposite "fresature" all'estradosso, in corrispondenza degli alveoli laterali, in modo che sia possibile collocare all'interno degli stessi le armature di completamento. Sono strutture autoportanti, non necessitano di puntellazione in campata né in fase di posa, né in fase di getto delle cappe collaboranti

Fasi
Soluzione 1:
- allestimento di banchinaggio di sostegno, senza provocare lesioni o rotture di indebolimento del manufatto o deformazione dei ferri
- posizionamento in opera, da trave a trave, delle lastre
- collegamento lastra-trave assicurato da tronconi superiori e spezzoni di ferro inferiori (verifica della D.L. che le strutture portanti non inducano sulle lastre rotazioni o inversioni di momento flettente non previste)
- posizionamento di una maglia di ferro nella cappa superiore di calcestruzzo, per assicurare la continuità della stessa
- getto del solaio in cantiere eseguito secondo la normale regola d'arte
Soluzione 2:
- collocazione in cantiere delle lastre entro le apposite fresature e nei giunti tra un pannello e l'altro, in modo tale da disporre una barra taglio-resistente ogni 40 cm circa
- getto integrativo atto a sigillare i giunti e le fresature e a realizzare una cappa collaborante superiore, armata con una rete elettrosaldata (sp. variabile da 5 a 15 cm)

Caratteristiche getto
Dosaggio indicativo: 4.0 kN/m3 di cemento 325
Rapporto A/C: 0.4÷0.45 max + fluidificante
Inerti: naturali o di frantumazione, con granulometria contenuta nei fusi granulometrici indicati dalle vigenti norme UNI, con dimensione massimo dell'inerte pari a 30 mm, resistenti al gelo
Stagionatura: garantita umida

TUNNEL INTERRATO
Descrizione
Collegamento con scatolare di calcestruzzo armato con contemporanea funzione di struttura di fondazione per i pilastri della soprastante passerella aerea. La realizzazione ha comportato alcune problematiche connesse con l'interessamento della strada provinciale e con l'intercettazione di una fognatura comunale importante; in particolare, in corrispondenza dell'attraversamento della strada, il piano di scorrimento del canale risulta altimetricamente quasi coincidente con il pavimento del tunnel in progetto.

Soluzioni adottate
1. Sifone. Realizzazione di un sifone tramite il quale il canale passa al di sotto del tunnel in progetto. Per evitare possibili intasamenti, al sifone è stato anteposto uno sfioratore a salto per la separazione delle acque nere e per il loro convogliamento nel collettore fognario esistente, grazie al nuovo tronco di diametro 800 mm. Il sifone è stato realizzato con due canalizzazioni parallele per il convogliamento di portate minori e maggiori. Si prevede, inoltre, un raddoppio della canna di diametro maggiore come canna di sicurezza e non considerata nel calcolo idraulico. Le tre canne entreranno in funzione in sequenza all'aumentare della portata, grazie a tre soglie di sfioro poste a differenti altezze
2. Micropali. A sostegno delle fondazioni dell'edificio esistente, accanto al quale è previsto lo scavo per la realizzazione della testata di arrivo del tunnel interrato, sono stati posti in opera micropali (diametro esterno del tuboforma 150 mm, a passo 33 cm)

Fasi
- demolizione della struttura di ingresso dell'edificio esistente
- realizzazione di micropali a sostegno delle fondazioni esistenti
- scavi a sezione obbligata nell'area di sedime della nuova torre ascensori, del tunnel e del sifone in progetto
- realizzazione del sifone sul canale
- demolizione di parte del canale
- realizzazione strutture di c.a. del tunnel interrato
- impermeabilizzazioni, rinterri e ripristini

OPERE MURARIE
Descrizione
In base alle specifiche caratteristiche prestazionali richieste dai diversi ambienti, sono state impiegate, per le chiusure verticali opache, sia soluzioni prefabbricate, sia opere realizzate direttamente in opera.

Soluzioni adottate
1. Pannelli prefabbricati di calcestruzzo armato coibentati con rivestimento esterno di lastre di alluminio
2. Murature di laterizio con paramento esterno intonacato e tinteggiato e controfodera interna di cartongesso coibentato
3. Murature di laterizio alveolato, spessore complessivo 30 cm, intonacate su entrambi i lati per il piano interrato.
4. Murature di calcestruzzo armato con rivestimento di lastre di rame per i vani scala

Fasi
Per i tamponamenti al di sotto delle finestre a nastro:
- posa in opera di pannelli prefabbricati coibentati di calcestruzzo armato fissati meccanicamente ai solai, ai pilastri strutturali e a profili metallici verticali a metà campata
- posa in opera di rivestimento esterno di doghe di alluminio con interposto pannello coibente di lana di roccia
- posa in opera di controfodera di cartongesso doppia lastra.
Per le porzioni di facciata non rivestite in facciata continua:
- realizzazione di murature di laterizio
- intonacatura esterna
- posa in opera di controfodera interna di cartongesso coibentato
- tinteggiatura esterna

RIVESTIMENTI DI FACCIATA
Descrizione
Facciata continua a elementi modulari opachi e trasparenti a finiture variabili. Sistema a montanti e traversi, posta in opera con cestelli aerei in quota. In particolare, per i serramenti esterni sono state rispettate tutte le normative vigenti relative alla trasmittanza termica utilizzando profili di alluminio a taglio termico e vetri neutri basso emissivi, a basso fattore solare, con schermature esterne tipo brise soleil

Soluzioni adottate
1. Rivestimento di lastre di alluminio su struttura metallica con coibentazione, all'interno è prevista controparete di cartongesso. Stabilità alle azioni orizzontali ortogonali (eoliche o sismiche) assicurata da profili IPE 100, posti verticalmente, collegati ai solai e inseriti all'interno della controparete di cartongesso con rivestimento in corrispondenza delle finestre
2. Pannelli fissi di lamiera stirata di rame naturale a schermatura delle chiusure trasparenti
3. Serramenti con profilati di lega di alluminio a taglio termico e vetrocamera. In corrispondenza delle finestre a nastro si prevede schermatura esterna con frangisole a lamelle di alluminio orientabili e impacchettabili, oltre a frangisole fisso in aggetto realizzato con elementi di acciaio
4. Vetri speciali neutri a ridotto fattore solare (FS 33%) per la facciata di ingresso

Fasi
- fornitura e posa in opera di sistema costituito da profilati di alluminio estrusi in lega, sistemati in corrispondenza e in asse alla fuga risultante dall'accostamento dei pannelli e fissati alla struttura primaria
- fornitura e posa in opera di profilo orizzontale a T per accogliere le cassette, fissate tramite rivetti: lavorazione a fissaggio nascosto di acciaio inossidabile di tipo meccanico (rivetti) con fuga a zero, possibile grazie all'intercapedine tra rivestimento e facciata; interposizione di bandella di gomma espansa a struttura cellulare chiusa, sp. 2 mm, come separatrice dielettrica, adesiva, con elevata resistenza agli agenti atmosferici, per evitare effetti possibili di corrosione elettrochimica nella connessione tra metalli diversi
- posa di strato isolante fissato con rondelle di materiale plastico
- pannelli lavorati per ottenere cassette scatolate sui quattro lati con piegature di altezza circa 35 mm

CANTIERE IN SICUREZZA
Ampliamento sotto controllo

Testo di Fabio Camorani
Il cantiere dell'Ospedale a Fiorenzuola D'Arda ha presentato diversi nodi critici in merito agli aspetti della sicurezza: il relativo piano - redatto in sede di progetto esecutivo - conteneva precise indicazioni in merito alla dislocazione e alla tipologia dei ponteggi, all'ubicazione e alle caratteristiche delle gru, all'impiego di autogrù per il montaggio di strutture di acciaio e facciate continue, alle modalità realizzative delle opere provvisionali, in particolare per gli scavi. Di particolare interesse le fasi di costruzione del tunnel interrato e della passerella aerea

Nel cantiere dell'ampliamento dell'Ospedale hanno rivestito un particolare interesse i due percorsi di collegamento tra il nuovo padiglione ospedaliero e quello esistente, ovvero il tunnel interrato dedicato al transito del personale e dei pazienti barellati e il percorso aereo vetrato adibito al transito del pubblico.
Il tunnel interrato, posto a profondità di -4,40 m rispetto al piano stradale, ha presentato difficoltà realizzative, legate alla interferenza con un canale fognario storico di muratura, alla presenza di diversi fabbricati posti molto vicini, all'interferenza con numerose reti di sottoservizi (rete ENEL MT/BT, rete Telecom, rete acquedotto, canali di irrigazione e rete di illuminazione pubblica); esso è stato realizzato secondo le seguenti fasi:
- chiusura della sede stradale al traffico veicolare e pedonale, coordinamento delle operazioni propedeutiche alla chiusura, comprese le comunicazioni alla cittadinanza, eseguite di concerto fra Direttore Lavori, RUP e Impresa Esecutrice, sentiti il Comune e i Vigili Urbani di Fiorenzuola;
- applicazione di segnaletica stradale indicante i percorsi alternativi e i divieti di accesso alla via interessata dai lavori, a esclusione dei frontisti e mezzi di Emergenza diretti all'Ospedale, poiché il Pronto Soccorso è in adiacenza al cantiere;
- delimitazione con recinzione metallica modulare (completamente oscurata grazie a teli) dell'area di cantiere specificamente oggetto della lavorazione e con barriere tipo New Jersey di materiale plastico poste in corrispondenza della sede stradale a raddoppio della recinzione, con interdizione di accesso e passaggio alle imprese subappaltatrici e agli addetti non interessati alle lavorazioni;
- verifica, tramite riunioni in cantiere, della permanenza delle condizioni di deviazione e adeguamento dei sottoservizi definite nel progetto esecutivo approvato e definizione degli aspetti tecnici costruttivi di dettaglio, operativi, temporali con tecnici nominati dai vari enti (in particolare Enel, Comune, Consorzio Bacini Piacentini di Levante, Telecom ecc.);
- scavo a cielo aperto in terreno limoso-argilloso, con presenza di lenti ghiaiose, con pareti di scavo con pendenza circa pari a 30 gradi, protette superficialmente con teli di polietilene, in modo da evitare infiltrazioni di acqua piovana (con riferimento all'articolo 118 D.Lgs. 81/2008). Dopo un attento esame della situazione stratigrafica del terreno, della posizione e delle condizioni statiche dei fabbricati vicini (in particolare delle fondazioni dell'Ospedale esistente, in parte messe a nudo dagli scavi), del tracciato del tunnel e delle esigenze di realizzazione di un sifone per il canale fognario intercettato dal tunnel e messo a nudo tramite scavi-saggio, si è scartata l'ipotesi di realizzazione di palancole di acciaio.
Tale realizzazione avrebbe, infatti, consentito di ottenere un'area parziale di cantiere con minore ingombro, ma avrebbe determinato rischi di vibrazioni e lesioni sui fabbricati; sono inoltre emersi l'interferenza tra reti di sottoservizi esistenti, in parte da deviare, e l'eventuale ingombro delle palancole. Gli scavi sono stati eseguiti in direzione longitudinale del tunnel per conci successivi, con il continuo monitoraggio della direzione di cantiere dell'impresa e della Direzione Lavori.
A bordo scavo è stata prevista una barriera di sicurezza costituita da recinzione metallica modulare, posta a 1 m dal ciglio scavo e ancorata a pali di acciaio infissi nel terreno, per evitarne lo spostamento accidentale (come indicato nell'allegato XVIII, punto 1.4, D.Lgs. 81/2008);
- deviazione provvisoria del canale Pallavicino su fognatura a valle dell'intervento;
- realizzazione del sifone di c.a. di opera per garantire continuità al canale fognario di muratura esistente (canale Pallavicino);
- realizzazione del tunnel interrato di c.a., con fondazione a platea gettata contro terra, muri in opera di c.a. gettati entro casseri metallici, solaio superiore realizzato su cassero a perdere in lastre predalles.
Per la realizzazione del tunnel si è impiegato ponteggio metallico posto internamente ed esternamente ai muri verticali.

La passerella aerea di collegamento tra il nuovo padiglione e il vecchio Ospedale si configura come trave continua su tre appoggi con asse "a spezzata", sia in pianta che in sezione; è costituita da due tronchi di lunghezza 37 e 11 m con appoggio intermedio realizzato con un pilastro tralicciato di profili tubolari di acciaio ed è rivestita di lastre di vetro stratificato di grandi dimensioni (1x3,5 m di altezza) superiormente e lateralmente, mentre inferiormente è previsto un carter di doghe di alluminio.
L'ossatura portante è costituita da due travi reticolari di acciaio con montanti e correnti di profili tubolari del diametro di 244,5x12.5 mm e diagonali in tondi pieni del diametro di 53 mm, le reticolari sostengono i traversi di copertura a supporto di lastre vetrate, le lastre vetrate verticali e i traversi del piano di calpestio realizzato con solaio di lamiera grecata e getto integrativo di calcestruzzo.
La sequenza realizzativa e le relative problematiche di sicurezza sono riassunte nel seguito:
- realizzazione delle reticolari di facciata tramite saldatura dei profili tubolari eseguita in stabilimento presso Milano, il tronco principale, di lunghezza 37,50 m e peso di 56 tonnellate, viene suddiviso in due parti per esigenze di trasporto. Le lavorazioni in officina sono state eseguite da saldatori patentati secondo un piano di esecuzione e montaggio consegnato e controllato dalla Direzione Lavori generale;
- trasporto in cantiere tramite veicolo speciale costituito da quattro autoarticolati con assi dei rimorchi allungati per poter trasportare conci di lunghezza pari a quasi 19 metri. Viene predisposta in cantiere un'area adibita al completamento in opera della passerella, posta di fronte al nuovo padiglione in adiacenza a via Roma, ovvero in prossimità della sede definitiva;
- l'area adibita al montaggio a piè d'opera della passerella è stata evidenziata e recintata rispetto al resto del cantiere, per poter evitare interferenze accidentali con altre lavorazioni, essendo prevista una movimentazione di carichi sospesi con autogru su ruote all'interno di questa area dedicata (come previsto dall'articolo 108, D.Lgs. 81/2008);
- assemblaggio delle due porzioni del tronco principale delle reticolari di facciata tramite giunti saldati di testa, eseguiti sui profili tubolari che costituiscono i correnti; successivo reciproco collegamento delle reticolari, tramite giunti bullonati, con traversi tipo IPE appoggiati nei nodi superiori e inferiori. Le lavorazioni sono state eseguite predisponendo a terra appoggi metallici provvisori. Le poche saldature eseguite in opera - solo quattro - sono state eseguite da saldatori patentati della ditta di carpenteria metallica e sottoposte al controllo tramite esame magnetoscopico ed esame ultrasonoro difettoscopico, condotto da una ditta specializzata;
- in cantiere ha operato personale specializzato della ditta di carpenteria metallica, utilizzando trabattelli o ponteggi localizzati.

Assemblaggio a terra
La sequenza realizzativa ha previsto le seguenti misure di sicurezza:
- chiusura al traffico automobilistico e pedonale e realizzazione di una recinzione, tipo quella utilizzata per il tunnel, propedeutica alla posa in opera della passerella preassemblata a terra;
- sollevamento e posa in opera dei due tronchi che costituiscono la passerella tramite impiego di due autogru tipo Liebherr del peso di 128 tonnellate, come previsto dal PSC.
Durante la lavorazione, è stato interdetto l'ingresso all'area da parte di personale non adibito alla stessa. La posa dei due tronchi è stata eseguita in circa cinque ore; come previsto dal piano di montaggio consegnato alla Direzione Lavori, il tronco principale è stato inizialmente agganciato in 4+4 punti, poi sollevato dalle due autogru e ruotato fino ad arrivare a una posizione planimetricamente prossima a quella finale, indi posizionato in modo definitivo al di sopra degli appoggi di acciaio. La comunicazione tra gli operatori delle autogru e il responsabile del montaggio presente di cantiere è stata effettuata con apparecchiature in radiofrequenza.

Posa della passerella
L'ultima fase realizzativa ha previsto le seguenti misure di sicurezza:
- la soletta collaborante in c.a. è stata gettata direttamente sulla lamiera grecata già assemblata a terra sui traversi IPE; è stato previsto in questa fase un parapetto provvisorio realizzato con sottomisura in legno legata alle croci e ai montanti della struttura, con fermapiede alla base;
- il montaggio dei vetri verticali e orizzontali di copertura (le lastre verticali pesano 170 kg) e il loro collegamento tramite rotulles ai sistemi preimbullonati alla struttura metallica sono avvenuti con autogru e addetti operanti in genere in coppia su cestelli su ruote di tipo telescopico e/o a pantografo.