L'idea  dello Studio di Architettura Daniele Menichini è volutamente molto semplice, volta a creare un segno contemporaneo di estrema pulizia di linee e volumetria; il tutto attraverso il taglio di una porzione del tetto e il posizionamento di un modulo eco-sostenibile in legno sulla terrazza, collegato all'edificio esistente.

Una "intrusione" architettonica scaturita dallo studio approfondito del complesso edilizio, frutto di molti ampliamenti e superfetazioni in vario stile dagli anni settanta fino ad oggi, quasi come "un'attinia che si attacca alla conchiglia del paguro per avere una base certa e trarne vita". L'architettura dell'ampliamento è costituita da un parallelepipedo in legno, che ospita un grande open space dedicato al living e alla cucina e in cui si crea un cannocchiale visivo verso il paese e la montagna, dando spazio a grandi aperture che mettono in contatto con l'ambiente circostante, dove il piacere di vivere viene enfatizzato da questi scorci naturali.

La struttura tecnica è piuttosto lineare ma allo stesso tempo complessa ed è nascosta dal rivestimento in tavolato di legno trattato con cere naturali. Il telaio in travi di metallo e piastre di fissaggio asimmetriche consente l'ancoraggio alle strutture esistenti di travi e pilastri in cemento armato e crea un nodo strutturale antisismico abilitato alla perfetta distribuzione dei carichi, sopra il quale è posizionato il sistema di costruzione in legno più leggero e a basso impatto ambientale.

La zona notte e i locali di servizio sono stati ricavati da 7 vecchie camere poco utilizzate, facendo in modo che la nuova configurazione planimetrica fosse il più possibile vicino all’originale così da non dover pesantemente intervenire sulle strutture murarie consolidate. L'intero intervento di ampliamento e ristrutturazione è concepito su tecniche impiantistiche, materiali e soluzioni che, in coerenza con la filosofia progettuale eco-responsabile dello studio, vanno alla ricerca dell'impatto ambientale più vicino possibile allo zero, anche attraverso l'utilizzo di fonti energetiche alternative ben nascoste e integrate. Un originale rapporto tra "vecchio e nuovo", che sfocia in un accento architettonico contemporaneamente forte e discreto, in linea con le nuove direttive sul consumo di suolo zero.