ARCHITETTURE D'INTERNI AD ABITARE IL TEMPO
   

A partire dall'edizione del ventennale di Abitare il Tempo nel 2005, il grande spazio del padiglione 9 è dedicato alle "Architetture di interni", proposte abitative da parte di designer e aziende, che rappresentano il proseguo di un discorso aperto con le mostre intitolate "Abitare il XXI secolo".
Si tratta di una serie di progetti in cui il tema dell'abitare viene esplorato secondo ottiche diverse, sempre nel tentativo di formulare idee che interpretino e insieme offrano risposte alla complessità del mondo contemporaneo. Sono progetti in cui l'architetto-curatore è completamente libero da qualsiasi vincolo allestitivo e per i quali spesso si realizzano numerosi prototipi.

In considerazione del successo ottenuto nelle passate edizioni le "Architetture d'Interni" conquistano quest'anno anche parte dell'attiguo padiglione 8. L'abitare contemporaneo trova in queste simulazioni d'interni domestici, firmate da 12 autori di spicco della scena progettuale italiana, preziosi stimoli e utili indicazioni per il futuro. Le case qui realizzate sono infatti veri e propri laboratori di tendenze, alla cui composizione concorrono anche importanti aziende attive sul fronte della ricerca, sperimentando materiali e rivestimenti innovativi o rilanciando il fascino di materiali naturali, come il marmo e il legno, presentando in anteprima prototipi e soluzioni d'arredo, misurandosi con temi strategici quali l'ecosostenibilità o la domotica.

I progetti esposti:
40 sqm - Paolo Badetti
Il Sacro e il Materiale - Marco Viola
Il Senso della Misura - Paola Palma & Carlo Vannicola
Next Floor - Diego Grandi
Simone Micheli Domestic Campus - Simone Micheli
Strip Tease - Paola Navone e Ivano Redaelli
The Cool House - Maurizio Duranti
The Face House - Roberto Semprini
Utopolis - Giovanni Luigi Gorgoni
Piccolo Sole - Marco Ferreri
La Città Infinita - Johnny Dell'Orto
Metamorfismo: verso una nuova architettura cinetica - Xaveer Claerhout e Barbara Van Biervliet

40 sqm - QuarantaMetriQuadri
Paolo Badetti

QuarantaMetriQuadri è il nome e la dimensione del progetto dedicato all'abitare domestico nella società del XXI secolo, radicalmente diverso da quello precedente, ove la gestione delle risorse e dello spazio edificato assume valenza prioritaria inderogabile per consentire uno sviluppo equilibrato del consorzio civile.
Non sono più validi e sostenibili i vecchi parametri abitativi, normativi e gestionali, perché sono cambiati i dati sociali di riferimento. La famiglia é diversa, il rapporto economico di acquisizione dei beni e mutato significativamente, le prospettive per il futuro preludono scenari comportamentali diversi. QuarantaMetriQuadri traduce queste istanze con un progetto possibile gioioso ed attraente, libero dagli schemi e pieno di interpretazioni. Lo spazio unitario e compatto dell'involucro edilizio è reso flessibile dal sistema di pareti mobili che permettono configurazioni diverse dell'abitare e rapporti sempre variabili fra le parti, consentendo cosi la gestione significante e funzionale degli ambienti arredati.

IL SACRO E IL MATERIALE
Marco Viola

In mezzo al caos, in un mondo che non aspetta.
... è come se la materia, il materiale, fossero stati toccati da qualcosa di più grande dando luce e ristoro all'anima, trasformando ciò che è concreto in presenze astratte, più vicine allo spirito.
Dei grandi amuleti che sintetizzano nella loro struttura elementare, l'essenza e la complessità del mondo, un luogo di culto dove sentirti lontano da tutto e vicino al significato originale.
Questi spazi permettono di fare un viaggio attraverso la semplicità e la consapevolezza della materia.
SPIRITUAL CONCRETE
ABSOLUTE GOTHIC
NOMAD CHURCH
LIE'S TEMPLE
FRESHNESS OF SOUL

IL SENSO DELLA MISURA
Paola Palma & Carlo Vannicola

La qualità reale se percepita, è l'unica strada che permette alle aziende di proteggere il proprio fare di fronte ad un mercato sempre più globalizzante, un consumatore evoluto è il presupposto per difendere e contrastare il plagio delle proprie esperienze.
La consapevolezza dei propri sensi unita alla possibilità di approfondire l'uso delle scale di misura, con cui normalmente si indicano le entità delle cose, incentiva la capacità di chiedere diversificazioni.
Se si conoscono i presupposti per esigere qualità sarà possibile gestire una richiesta di personalizzazione del prodotto, permettendo alle aziende di immettere sul mercato oggetti fortemente caratterizzanti.
Essere in grado di percepire differenti lucentezze e morbidezze, colori e luminosità appropriate, poter valutare la relazione tra ingombro visivo e dimensionale di una forma, il rapporto tra dimensioni fisiche e funzionalità, attraverso particolari requisiti progettati in partenza, stimola l'inserimento di innovazioni in un ambiente più maturo.
Scopo dell'evento è presentare prodotti con una lettura percettiva superiore al consueto, per anticipare ed incrementare un approccio sensoriale al progetto, una possibile esperienza per i visitatori, al fine di interagire in modo attivo nella gestione del mercato del prodotto di qualità.

NEXT FLOOR
Diego Grandi

Esistono spazi e luoghi in cui si è costretti a trascorrere del tempo, da soli o in compagnia, sulla scia di una necessità collettiva.
In ambito sociologico già Marc Augè aveva indagato questi ambienti classificandoli come "non luoghi": spazi di attraversamento e attesa, senza storia, che escludono la relazione.
Da tempo la cinematografia per prima, la letteratura e l'arte visiva hanno lavorato su questo concetto dedicandogli importanti capitoli.
L'ascensore diventa oggi narrazione e soggetto della progettazione, che ne immagina scenari possibili e futuri.
Next Floor è un'installazione che esplora le potenzialità di un microspazio, un progetto di ambiente che ripensa lo spostamento come viaggio, allargandone concettualmente i confini e definendo nuovi valori e connotazioni.
Attraverso percorsi immaginari e scorci molteplici, sperimentazioni dei sensi e del pensiero si svela un macrocosmo celato in un microambiente.
Push the button!

SIMONE MICHELI DOMESTIC CAMPUS
The luxury of emotions
Progetto di Simone Micheli

In occasione della manifestazione "Abitare il tempo 2008", l'arch.Micheli con la mostra "Simone Micheli Domestic Campus" the luxury of emotions, dedicata al padiglione delle architetture d'interni, definisce un campo architettonico carico di contenuti ed espressioni appartenenti al nostro presente-futuro, racconta un' emozionante storia per frammenti significanti, costruisce un rinnovato panorama domestico vicino al cuore di chi desidera sentirsi un vero uomo contemporaneo.
Si tratta di una riflessione spaziale su sette aree tematiche della casa metropolitana: la zona living, il bagno, la camera, la cucina, l'area pranzo, la palestra e una living lounge, attraverso la presentazione di altrettante cellule volumetriche caratterizzate da prototipi progettati da Simone Micheli e da peculiari sistemi tecnologici realizzati da aziende di prestigio internazionale.
Lo spazio di oltre 1.200 mq sarà connotato da un insieme di totemici volumi, candidi ed essenziali che si confronteranno per armonica dissonanza con una vibrante naturalità creata dall'arch.Gianfranco Paghera.
Questa sperimentazione connessa al tema dell'abitare contemporaneo desidera presentare un coinvolgente mood intriso di unicità ed intende proporre un nuovo modo di leggere ed interpretare la dimensione del lusso.
Nelle parole dell'Arch. Micheli il nodo contenutistico della performance espositiva:
"Il nuovo lusso è poter scegliere ogni giorno ed ogni istante dove vivere, è poter reinventare continuamente il proprio spazio, il nuovo lusso non è immobilità o abitudine, ma è libertà, movimento, è un pensiero leggero ed inebriante.

STRIP TEASE
Paola Navone e Ivano Redaelli

"Molti anni fa viveva un imperatore che amava tanto avere sempre bellissimi vestiti nuovi tanto da usare tutti i suoi denari per adornarsi elegantemente. Possedeva un vestito per ogni ora del giorno e mentre di solito si dice che un re è in sala del consiglio, così di lui si diceva sempre: «È nello spogliatoio»"
Da "I vestiti nuovi dell'Imperatore" di Hans Christian Andersen

Oggi - a sorpresa - è un letto che ama vestirsi e travestirsi. Come una signora capricciosa che possiede un armadio pieno di vestiti, così il letto strip tease di Paola Navone e Ivano Redaelli è volubile, disponibile a indossare un maglione di lana, una t-shirt di cotone o un prezioso tessuto plissettato. Ama giocare con il suo guardaroba, travestirsi e cambiare aspetto in continuazione. È un letto con un suo guardaroba di fantasia.
A ognuno la scelta di vestirlo secondo la propria personalità e l'umore del giorno.

THE COOL HOUSE
Maurizio Duranti

The cool house is for cool people. Dice già tutto.
Quasi tutto. Specificare: cool people, si nasce o si diventa?
Risposta: si nasce e si diventa. Alla fine si è.
Si nasce, con una pulsante esigenza di esserci. Si diventa, con un sottile programma di farsi riconoscere.
L'uno e l'altro. Obbligatorio. Obbligatorio come il successo. Con il successo si è. Il successo ci rappresenta.
Il successo si rappresenta. Il successo: causa ed effetto, sintomo e sindrome di esserci e di farsi riconoscere.
Ciclo brevissimo, istantaneo. Ossessione da mimetizzare, intenzione da cavalcare.
Nessuna radice nel passato, nessuna proiezione nel futuro. Qui e ora, subito, adesso.
The cool house: ecosistema saturo di segnali, micro e macro. Terreno di riconoscimento di sé, del successo, dell'esserci. The cool house: comportamento in sé e arena di comportamenti. Condiziona e suggerisce comportamenti cool, addestra, seleziona, orienta.
Niente domotica informatica robotica. Solo segnali segnali segnali. Di sé, per sé, a sé.
Istantanei, puntiformi, sommessi e fulminanti. Attuali, attualissimi. Cool. Mobili oggetti ambienti funzioni decorazioni atmosfere dettagli luci, tutto nato materializzato annesso inglobato metabolizzato e fluttuante nell'oggi. Un oggi cool.
Citazioni e autocitazioni, in un sistema autoriferito e straniato, glamorous come la moda, ingenuo come il gioco, intrigante come un'allusione, effimero come un flirt.
Cangiante instabile crudele. O sei dentro o sei fuori. Chi c'è è, chi non c'è non è.
Unica regola e unico obbligo: essere presente nel presente.
Ogni giorno daccapo. Leggeri e determinati. Lucidi e creativi. Cool e cool. Senza perdere un colpo.
Be cool. Live today in your cool house.

THE FACE HOUSE
Roberto Semprini

Una casa dal volto tranquillo
Una casa senza limiti
Una casa in cui non puoi sbattere le porte
Una casa dalla pianta fluida in cui far circolare nuove idee

UTOPOLIS
Giovanni Luigi Gorgoni

CITTA' UTOPICA - CITTA' DELL'UTOPIA - CITTA' DEL "NON LUOGO"
Ma si può vivere
In una grande scatola
Senza forma - ma piena di buchi
Ogni buco un'esistenza umana
Altre esistenze sopra - sotto - a destra - a sinistra
Tutte allineate e sovrapposte come loculi per morti ancora viventi
Una finestra - un fronte - il mondo visto da un unico angolo
Davanti un "non spazio"
Altri buchi tutti uguali per esistenze tutte uguali
Intimità solo chiudendo tende e scuri
Il mondo lasciato fuori
NON LUOGO
O forse luogo del sogno e dell'immaginazione?
Immaginiamo allora........................
Possibilità abitative aperte su tutti i lati
Sospese nel vuoto e nello spazio
Aria e cielo e luce e notti stellate e luna che avvolgono completamente la casa
Nessuno sopra - nessuno sotto - a destra come a sinistra
Ogni esistenza con un panorama unico suo proprio e un suo proprio spazio omnidirezionale
Immaginiamo gabbiani che passano davanti - sopra - sotto
Che avvolgono con il loro volo le visuali - lo spazio - il tempo dell'esistenza
Coniugando l'aria - la luce circostanti con l'aria - la luce - dell'interno
Immaginiamo una torre
Con collegamenti verticali - impianti - locali accessori
Case di varia superficie
Articolate sulla torre come rami di un albero
Ognuna con un diverso orientamento ed una sua propria unicità ambientale
Immaginiamo in alto larghe passerelle pedonali
Viali aerei che collegano le torri
Attrezzati a verde
Per il passeggio - lo sport - gli incontri - il godimento di spazi illimitati - i giochi delle nuvole
Immaginiamo alla base
Acqua con barche - terra con animali
Ampie distese intatte come tappeti naturali viventi
IMMAGINIAMO..........................

PICCOLO SOLE
Marco Ferreri

PICCOLO SOLE è un'installazione luminosa che punta concettualmente all'illuminazione di grandi spazi,
la hall di un hotel di prestigio come la reception di un centro congressi.
PICCOLO SOLE si ispira alle sorgenti di luce artificiale più luminose del sole.
Attraverso questo approccio monosorgente PICCOLO SOLE esplora nuove possibilità applicative orientate alla ricerca dei massimi livelli di efficienza e dei minimi costi di manutenzione sostitutiva.
PICCOLO SOLE è massive lighting che coniuga luce di qualità e bassi costi di esercizio esplorando possibilità attualmente al di fuori della portata dello sviluppo LED.