Architetture per il luogo del battesimo
a cura di Andrea Longhi


La liturgia vive nella storia ed è espressione dinamica del rapporto tra la Chiesa e le diverse culture in cui si incarna il messaggio evangelico. Il luogo comune che il 'rito' sia espressione di fissismo viene smentito della storia dell'architettura per la liturgia, in cui sono evidenti le declinazioni temporali e spaziali della celebrazione. Lo spazio battesimale è un caso-studio privilegiato per osservare il rapporto tra tradizione e sperimentazione: il battesimo è il sacramento che apre il cammino dell'iniziazione cristiana fin dall'età apostolica, ma lo spazio per la sua celebrazione ha assunto nel corso della storia una pluralità di espressioni artistiche e architettoniche diverse, cariche di valori identitari e civici, sovente anche extra-liturgici. Nonostante tale molteplicità di forme storiche, la riconoscibilità liturgica del luogo del battesimo è stata garantita dalla coerenza delle architetture con le due invarianti del rito: l'abluzione e l'esplicitazione della fede trinitaria in Padre, Figlio e Spirito Santo.
Dopo secoli in cui la societas christiana aveva finito per dare per scontato il battesimo - impartito quam primum ai neonati in modo sistematico - la riflessione teologica sulla Chiesa nell'età della secolarizzazione e del multiculturalismo ha imposto a liturgisti e architetti un ripensamento dei luoghi dell'iniziazione cristiana, per riconferire loro un significato comunitario e sociale condiviso, nonché per verificarne la funzionalità rispetto alla liturgia riformata dal Concilio Vaticano II (1962-1965).
La riflessione e le architetture qui proposte da Glauco Gresleri - fondatore con Giorgio Trebbi della rivista Chiesa e Quartiere (1955) e stretto collaboratore del card. Giacomo Lercaro nel Piano nuove chiese di Bologna - consentono di verificare come la riforma conciliare non abbia imposto modelli standardizzati o di 'funzionalismo liturgico', consentendo al progettista di arrivare a soluzioni diversificate, mediante un dialogo profondo con il contesto paesistico, sociale, ecclesiale e liturgico. Anche nel caso di interventi di adeguamento liturgico in chiese storiche, la realizzazione di un nuovo fonte battesimale non necessariamente si limita a un'operazione di 'arredo', ma può mirare a ridefinire lo spazio rituale dell'edificio preesistente: sono qui illustrati i casi delle cattedrali di Alba (Cuneo) e Pennabilli (Pesaro).


Liturgia e progettazione
Intervista con Silvano Maggiani
Affrontiamo il tema dello spazio per il sacramento del battesimo con padre Silvano Maggiani, presidente dell'Associazione italiana dei professori e cultori liturgia, docente di Teologia liturgico-sacramentaria alla Pontificia facoltà Marianum di Roma, di cui è preside.


SM La tradizione cristiana ha da sempre privilegiato, oltre al luogo per la celebrazione dell'Eucarestia, anche un luogo specifico per il primo sacramento dell'inziazione: il battesimo nel nome del Dio di Gesù Cristo, attuato mediante l'immergersi e il riemergere dalle acque. Se inizialmente il rito avveniva in acqua corrente - un corso d'acqua, una sorgente o una fonte - soprattutto quando il cristianesimo è divenuto religio licita (dal 313 d.C.) si sono realizzati complessi architettonici specificamente dedicati, i battisteri, in cui si manifestava la preoccupazione di creare non solo spazi funzionali, ma anche un'architettura che fosse in grado di esprimere l'evento che lì si compiva e si viveva.


AL Oltre all'elemento dell'acqua, qual è l'aspetto fondativo dell'architettura battesimale?


SM In particolare, poiché il battesimo era un 'venire alla luce', un rinascere, i battisteri sono stati caratterizzati da un gioco profondo tra la luce naturale e il riflesso di questa sulla struttura e sull'apparato iconografico dell'edificio. I battezzati, non dimentichiamolo, nella letteratura patristica sono stati frequentemente chiamati 'gli illuminati' dalla Parola di Cristo. Il legame tra venire alla luce/rinascere ed essere impressi di luce è una delle costanti che ritroviamo nelle grandi costruzioni paleocristiane e medievali, ma che interpella anche i progettisti attuali....