Questo edificio multifunzionale si trova a Venarey Les Laumes, un piccolo paese della Borgogna, accanto alla vecchia stazione ferroviaria ed è stato finanziato dallo Stato francese all’interno di un programma di riqualificazione e di recupero del patrimonio industriale degli scali merci dismessi. È opera dell’architetto francese Dominique Coulon che ha voluto innanzitutto rispondere al contesto geografico ed economico accorpando attività per favorire la socializzazione degli abitanti. L’edificio infatti ospita un grande auditorium a doppia altezza, un ufficio turistico, un centro di aggregazione intergenerazionale e un asilo nido.

Dietro la facciata colorata di blu del prospetto principale si intravede il giallo solare dei muri che delimitano la terrazza dell'asilo

Il forte intento sociale che sta alla base della progettazione mira innanzitutto a fare interagire questo insieme di funzioni diverse tra di loro per fonderle in una sola unità dinamica grazie agli spazi fluidi generati dall’architettura. Le scelte volumetriche della costruzione sottolineano i differenti blocchi funzionali e quindi le attività che si rivolgono al territorio sono separate da quelle per gli anziani e i ragazzi che abitano nel comune di Venaray e infine le attività pubbliche che si svolgono al piano terra sono staccate dagli spazi destinati ai fruitori più piccoli che si trovano al primo piano, in una zona protetta dai rumori della ferrovia. Il volume complessivo è infatti formato da due blocchi indipendenti e da uno zoccolo trasparente sul quale sembra galleggiare un corpo monolitico a sbalzo e leggermente ruotato. Questa somma di volumi sono stati poi deformati - come si può osservare negli schemi - in quanto sollecitati dai vincoli posti dal contesto urbano.

La cortina edilizia, che lungo la ferrovia si presenta compatta e interrotta solo da poche puntuali aperture, sul lato opposto, e quindi verso la città, si piega a formare un ampio spazio aperto e pavimentato che invita ad accedere all’interno. La deformazione si riflette anche sugli spazi interni, ne rompe l’ortogonalità e rende gli ambienti fluidi, collegati oltre che dai percorsi orizzontali anche dai coni visuali che dalla hall collegano in verticale i diversi ambienti. L’architetto Coulon, infatti, nelle sue opere concepisce sempre lo spazio nelle tre dimensioni e mai solo sulla pianta richiamandosi al Raumplan di Adolf Loos, dove un complesso incastro di piani posti a diverse altezze crea un interessante gioco di sovrapposizioni.

Facciata sud: particolare della decorazione a campiture blu opache e lucide

I percorsi inoltre non sono semplici collegamenti ma luoghi dove ci si può incontrare e socializzare e per questo sono caratterizzati da un colore o una illuminazione particolare. Persino il prospetto dell’edificio non segue un taglio regolare ma a sud disegna una linea spezzata che conferisce dinamicità e un senso di movimento all’intero complesso. Da questo lato inoltre la cortina edilizia è costellata da piccole aperture a losanga, di cui quelle più alte aperte e quelle più basse protette da un vetro di sicurezza, che intercettano l’irraggiamento solare secondo inclinazioni differenti. Il gioco dei volumi è poi arricchito dall’uso del colore che viene utilizzato come un mezzo per assegnare un’identità ai diversi ambienti e per indure un cambiamento sensoriale mentre si percorre l’edificio.

All’interno viene utilizzato il bianco, il nero e il grigio mentre sulle facciate il colore blu del calcestruzzo si contrappone al suo complementare: il giallo. La calda tonalità cromatica di questo colore viene utilizzata per pitturare gli imbotti delle piccole aperture e lo spazio della grande terrazza che sembra proteggere come un bozzolo tutti gli ambienti dell’asilo destinati ai fruitori più piccoli. La scuola materna è composta da aule dove i bambini possono giocare sotto la luce naturale che viene diffusa dai vasti lucernari e da stanze per il riposo pomeridiano. Nell’ampio spazio della terrazza i bambini si ritrovano in un ambiente protetto e attraverso le piccole aperture possono ammirare il paesaggio lontano. L’architetto Coulon continua con questo progetto la ricerca sull’uso del materiale a lui più caro: il calcestruzzo armato, un materiale durevole, monolitico ma con un linguaggio che può mutare in funzione della qualità dei suoi componenti, le condizioni di messa in opera e le sue finiture. Nei prospetti dell’edificio il beton brut viene colorato con pitture opache e lucide a campiture geometriche che grazie a un’illusione ottica sembrano alterare la geometria del volume di base e fargli assumere conformazioni diverse a seconda dell’angolazione della luce incidente.

 

UN EDIFICIO MONOLITICO E COLORATO
I diversi volumi desunti dal programma funzionale sono avvolti da un involucro colorato che fa percepire l’edificio come un monolite. Le ampie superfici delle diverse facciate sono scomposte in triangoli, losanghe e trapezi pitturati con un colore blu opaco e lucido che aggiunge un ulteriore livello di complessità al progetto. Il mezzo grafico infatti si combina con il volume e consente percezioni che variano a seconda del punto di vista dell’osservatore. Sul fronte sud al blu si contrappone il giallo delle imbotti delle piccole finestre a losanga e dello spazio della terrazza dell’asilo che con questo accorgimento assume la connotazione di una vera e propria corte e crea un luogo solare in cui i bambini giocano durante la giornata. Gli spazi interni sono caratterizzati dal colore bianco che ricopre pavimenti e soffitti, un espediente che dilata lo spazio e dal nero che sottolinea la verticalità degli spazi a doppia altezza in prossimità dell’atrio di ingresso. Per ridurre al minimo i vincoli strutturali e realizzare un edificio modulare e flessibile che desse l’idea di un’opera plastica, i consulenti strutturali hanno scelto un sistema costruttivo di calcestruzzo armato dove la funzione portante viene affidata a intere pareti o a pilastri puntuali. I solai fino a 8 m di luce sono di cemento armato interamente gettato in opera in grado di ridurre i tempi necessari alla formazione della casseratura, e quelli di attesa per il disarmo, mentre gli orizzontamenti con luce superiore come la copertura della sala conferenze sono misti di acciaio-calcestruzzo. Per evitare la trasmissione dei rumori causati dalla ferrovia i muri di 25 cm di calcestruzzo sono stati isolati acusticamente con lana minerale. Il ricambio d’aria avviene attraverso un sistema di ventilazione autoregolabile a doppio flusso con recupero di calore statico dove l’energia termica dell’aria estratta viene recuperata utilizzando apparecchi ad alta efficienza (oltre il 90%), che purificano l’aria di rinnovo e riscaldano l’aria in ingresso.

Scheda progetto
Architetto: Dominique Coulon & Associés, Dominique Coulon, Steve Letho Duclos Architects Project Team: Guillaume Wittmann, Gautier Duthoit Architects
Supervisione del sito: Lionel Debs Architecte
Ingegnere strutturista: Batiserf
Ingegnere elettrico: BET G.Jost
Ingegnere meccanico e idraulico: Solares Bauen
Stima dei costi: E3 économie
Acustica: Euro sound project
Scenografia: Euro sound project
Construction companies: Special foundations Structure, Steel roofing structure(GEBAT), water proofing roofing (SMAC), exterior joinery (HUNSINGER), kitchen equipement (PERRIER), metalworks (GLANTENAY), plastering (RENAUD), interior wood work and furniture (AMG), glued floors (CAMPIONI), resine floors (PROCESS SOL), tiled floors (MARTIN LUCAS), interior-exterior painting (BONGLET), elevators (KONE), teather seats (HUSSON) , heating and ventilation (EIMI), plombing (EIMI), electricity (COFELY INEO ENERSYSAUXOIS ELEC), audio-visual equipement (IRELEM), drainage and sewerage networks (ROSA), earthworks and road works (ROSA)
Photos: David Romero Uzeda

 

Colore, Arketipo 134, 2019